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Indennità Richiamo alle Armi e UNIEMENS

Buongiorno a tutti, esordisco con i messaggi presentandovi un caso molto particolare.
Sono un dipendente di una grande azienda italiana, assunto con contratto a tempo indeterminato. Durante il mio periodo lavorativo ho svolto per 2 anni consecutivi il servizio di Ufficiale richiamato alle armi, terminando il 30/04/2019. La normativa è chiara e permette al dipendente di conservare il posto di lavoro e di ottenere un’indennità economica per il servizio prestato sotto le armi. Tale indennità è erogata solitamente dall’INPS e si richiede tramite una domanda telematica su MyINPS. Nel mio caso però, essendo una società non ricadente nel settore terziario, l’indennità deve essere erogata direttamente dal datore di lavoro, che poi tramite UNIEMENS si rivale nei confronti dell’INPS. In poche parole, l’azienda emette un cedolino con un emolumento che corrisponde a tutte le eventuali differenze fra i due stipendi.
Cercando sul sito dell’INPS è molto chiaro come questa procedura debba essere effettuata al massimo entro 2 anni dalla fine del richiamo.
Qui veniamo al punto: essendomi io licenziato dopo essere rientrato in azienda (18/06/2019) e avendo quindi chiesto detta indennità alla mia azienda fornendo tutta la documentazione, l’azienda stessa mi risponde che non possono erogarmi i miei soldi perché la domanda “andava presentata all’atto del richiamo in costanza di rapporto di lavoro in quanto gli eventuali conguagli spettanti dovevano essere gestiti attraverso i flussi mensili UNIEMENS per il recupero a carico dell’INPS. L’unico modo per risolvere è ottenere l’autorizzazione dall’INPS per la rielaborazione dei cedolini e per il reinvio dei flussi UNIEMENS con le dovute rettifiche manuali da parte della ns. Azienda”.
Ora, le domande:
1) quanto indicato dall’azienda corrisponde a verità? E’ veramente impossibile recuperare questi soldi? Leggendo sul sito dell’INPS http://www.inps.it/nuovoportaleinps/def ... mdir=46127 la pagina relativa al richiamo alle armi non mi sembra ci siano prescrizioni in termini di rapporto lavorativo SUCCESSIVO al periodo di richiamo ma soltanto al rapporto di lavoro IN ESSERE al momento del richiamo.
2) E’ verosimile ottenere questa benedetta “autorizzazione dall’INPS” alla rielaborazione dei cedolini?

Al di là della possibilità di adire per vie legali, mi interessa capire se quanto affermato dall'azienda corrisponde al vero e soprattutto se è possibile ottemperare alle loro richieste, perché ho l'impressione che, dato il caso molto particolare, non sappiano bene di che cosa stiamo parlando.

Grazie a chi risponderà !
 
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