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In Francia, poi in Svizzera, mai AIRE

erva

Utente
Salve,
vorrei porre il seguente quesito.
Per motivi di lavoro (ricercatore), dal Feb 2007 al Dicembre 2009 ho lavorato in Francia presso un ente pubblico di ricerca. Ho regolarmente pagato le tasse in Francia.
Dal Gennaio 2010 ad oggi (Febbraio 2015) vivo in Svizzera (dove lavoro presso un'università pubblica), e dove ovviamente pago le tasse.
Non mi sono mai iscritto all'AIRE, inizialmente perché il contratto francese veniva rinnovato di anno in anno e sarei sempre dovuto tornare l'anno successivo..
Passato in Svizzera invece, avevo letto di famigerati 'accordi bilaterali' che avrebbero appunto impedito che di subire una doppia tassazione.
Il comune di residenza non é mai stato prevenuto (sin dal 2007), della mia partenza. Ovvero, risulto essere residente nel mio comune di nascita.
Ovviamente, allo stesso tempo sono anche 'domiciliato' in Svizzera.

Devo agire tempestivamente onde evitare multe di qualche tipo, ed iscrivermi all'AIRE ?

Ad oggi, cosa rischio a livello fiscale ?
E cosa succede ai soldi che ho sul mio conto bancario, regolarmente guadagnati in Svizzera ?
Io ho sempre sentito il discorso, più volte ripetutomi anche da funzionari pubblici, che "se uno non produce reddito in Italia, allora non deve pagare tasse in Italia"...

Grazie,
erva
 
Salve,
vorrei porre il seguente quesito.
Per motivi di lavoro (ricercatore), dal Feb 2007 al Dicembre 2009 ho lavorato in Francia presso un ente pubblico di ricerca. Ho regolarmente pagato le tasse in Francia.
Dal Gennaio 2010 ad oggi (Febbraio 2015) vivo in Svizzera (dove lavoro presso un'università pubblica), e dove ovviamente pago le tasse.
Non mi sono mai iscritto all'AIRE, inizialmente perché il contratto francese veniva rinnovato di anno in anno e sarei sempre dovuto tornare l'anno successivo..
Passato in Svizzera invece, avevo letto di famigerati 'accordi bilaterali' che avrebbero appunto impedito che di subire una doppia tassazione.
Il comune di residenza non é mai stato prevenuto (sin dal 2007), della mia partenza. Ovvero, risulto essere residente nel mio comune di nascita.
Ovviamente, allo stesso tempo sono anche 'domiciliato' in Svizzera.

Devo agire tempestivamente onde evitare multe di qualche tipo, ed iscrivermi all'AIRE ?

Ad oggi, cosa rischio a livello fiscale ?
E cosa succede ai soldi che ho sul mio conto bancario, regolarmente guadagnati in Svizzera ?
Io ho sempre sentito il discorso, più volte ripetutomi anche da funzionari pubblici, che "se uno non produce reddito in Italia, allora non deve pagare tasse in Italia"...

Grazie,
erva
Lei allo stato attuale, in base alle leggi italiane risulta essere residente fiscale in Italia, per cui, avrebbe dovuto corrispondere le imposte in Italia anche sui redditi prodotti all'estero. A fronte della duplice imposizione avrebbe avuto diritto ad un credito d'imposta qui in Italia, per le imposte corrisposte all'estero.
Occorre inoltre verificare le Convenzioni contro le doppie imposizioni stipulate dall'Italia con la Francia e la Svizzera, per verificare se esiste una disciplina diversa, rispetto a quella sopra citata, in quanto eventuali deroghe, prevalgono sulla legislazione nostra interna. Esaminando l'articolo 20 della Convenzione Italia - Francia (Professori e ricercatori) rileviamo che per un residente fiscale italiano che soggiorna in Francia, ed opera nel campo della ricerca resa per lavori intrapresi per "interesse pubblico", per due anni sono tassati nello Stato italiano.
Non mi risulta che analoga disciplina sia contenuta nella Convenzione con la Svizzera.
Tutto ciò premesso credo che sino a quando lei sarà considerato residente fiscale in Italia sarà soggetto alla duplice imposizione, salvo disposizioni diverse a livello convenzionale, per cui il pregresso dovrebbe essere da parte sua sanato.
In merito al rientro dei capitali in Italia, non mi pronuncio, in quanto non sono esperto.
Saluti.
Luigi Rodella
 

erva

Utente
Salve,
grazie per la velocissima risposta. Uno dei dubbi che mi rimane é comunque legato all'iscrizione all'AIRE: se mi dovessi iscrivere adesso, dovrei poi dimostrare che le tasse io le ho pagate regolarmente, o mi vedrei comunque recapitare da parte di qualche agenzia italiana una domanda di risarcimento delle tasse dovute all'Italia ma già pagate all'estero ?
 
A mio giudizio lo Stato italiano può richiederle le tasse da lei non pagate per tutto il periodo lavorato all'estero, in base al principio della "tassazione mondiale". Ritengo anche il periodo francese in quanto applicando la convenzione avrebbe dovuto pagare le tasse dove era residente.
Con i migliori saluti.
Luigi Rodella
 

erva

Utente
Mettiamola altrimenti: é possibile iscriversi all'AIRE in maniera "retro-attiva" (mi scuso se non si tratta del termine esatto), ovvero dichiarando, con comprovati documenti, che la propria attiva professionale e unica fonte di reddito si é svolta prima Francia e poi in Svizzera, in modo appunto da evitare di essere ritassato ?

Grazie comunque per il parere, questo forum é davvero molto utile.
Fornisce anche consulenze private ?
 
Mettiamola altrimenti: é possibile iscriversi all'AIRE in maniera "retro-attiva" (mi scuso se non si tratta del termine esatto), ovvero dichiarando, con comprovati documenti, che la propria attiva professionale e unica fonte di reddito si é svolta prima Francia e poi in Svizzera, in modo appunto da evitare di essere ritassato ?

Grazie comunque per il parere, questo forum é davvero molto utile.
Fornisce anche consulenze private ?
Il fatto di cancellarsi dall'ufficio anagrafico del proprio Comune ed iscriversi nell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero, richiede una serie di azioni effettive: il soggetto non deve essere più materialmente presente in quel Comune, e tale "effettività" viene generalmente accertato dai Vigili urbani del Comune. Quindi non si tratta di un semplice atto burocratico, per cui, visto sotto questa ottica, risulta evidente che non sia possibile agire retroattivamente.
Io sono un Consulente del lavoro e fornisco consulenze limitatamente alla parte del "Lavoro"; sia alle aziende che ai privati.
Con i migliori saluti.
Luigi Rodella
 
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