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I redditi ora sono pubblici-ma chi ha dato il consenso??

Luigia

Amministratore
Pubblicare i redditi di tutti i contribuenti…..è come dare in pasto a chiunque una delle cose piu’ riservate di una persona……e che questo venga fatto da un Ente statale è cosa grave e preoccupante……

Certamente quello che viene offerto è il reddito delle persone per lo più oneste, cioè il reddito che viene dichiarato e che è al lordo della percentuale del socio di maggioranza…..che è lo Stato.

Che i redditi l’anno passato siano stati pubblicati dal giornali è certamente cosa sgradevole…..ma comprensibile…i giornali fanno notizia spesso con notizie scandalistiche……

Che venga fatto da un organo statale preposto al controllo delle dichiarazioni, per una presunta giustizia……e trasparenza, è giocare sull’equivoco di parole ................

In un epoca in cui per pubblicare il proprio nome e cognome sull’elenco telefonico ci vuole il consenso, in cui per accedere ai propri computer ci vuole la password (senza che questo venga lasciato alla discrezione del titolare del diritto) un altro (e in questo caso l’Agenzia delle Entrate) si puo’ appropriare di notizie ben piu’ importanti e pubblicarLe…..senza preoccuparsi delle conseguenze gravi che possono derivare alla persona, oggetto della curiosità collettiva….offrendola in pasto ai leoni……che si aggirano nel nostro tempo.

Cosa fare????? Contro chi ricorrere???? Il garante della privacy? Chi punira? Chi risarcirà il danno di quanti pochi o molti, subiranno ricatti, insidie, a causa di quel dato reso pubblico?
 
Riferimento: I redditi ora sono pubblici-ma chi ha dato il consenso??

Questo è il comunicato sul sito dell'agenzia...che si premura di citare gli articoli di legge che ......prevedono tale pubblicazione? Li conoscevate?

COMUNICATO STAMPA
Elenchi contribuenti, sospesa consultazione online
per delucidazioni al Garante della Privacy
Nei giorni scorsi l’Agenzia delle Entrate ha predisposto e inviato a ciascun
Comune mediante sistemi telematici, i relativi elenchi nominativi dei
contribuenti che hanno presentato le dichiarazioni dei redditi e dell’imposta
sul valore aggiunto relative all’anno d’imposta 2005. Gli elenchi sono stati
resi pubblici ai sensi dell’articolo 69 del Dpr 600 del 1973 e dell’articolo
66 bis del Dpr 633 del 1972.
A causa dell’elevato numero di accessi al sito dell’Agenzia ed al fine di
fornire ulteriori delucidazioni al Garante per la protezione dei dati
personali, è sospesa la disponibilità degli elenchi nella sezione uffici
dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competenti del sito internet
Agenzia delle Entrate (home),
Roma, 30 aprile 2008
 
Le indagini del garante Privacy

Garante Privacy
Stop alla pubblicazione degli elenchi dei contribuenti in Internet
Il provvedimento del 30 aprile 2008

La legge contiene una precisa scelta di consultabilità da parte di chiunque di determinate fonti, operata per favorire una trasparenza in materia di dati raccolti dalla pubblica amministrazione attraverso le dichiarazioni fiscali.


Il regime di pubblicità è direttamente prescritto per legge, senza possibilità di deroghe da parte dell'Amministrazione finanziaria, che ha solo il compito di formare annualmente gli elenchi dei contribuenti.


Le attuali modalità di pubblicazione degli elenchi, suddivisi in relazione agli uffici dell'Agenzia delle entrate territorialmente competenti, e liberamente consultabili anche con la possibilità di salvarne una copia con funzioni di trasferimento file, attraverso il sito web Agenzia delle Entrate (home), non è conforme alle previsioni normative.
Questi i fatti.

Nei giorni scorsi l’Agenzia delle Entrate aveva predisposto e inviato a ciascun Comune mediante sistemi telematici, i relativi elenchi nominativi dei contribuenti che hanno presentato le dichiarazioni dei redditi e dell’imposta sul valore aggiunto relative all’anno d’imposta 2005.

Gli elenchi sono stati resi pubblici, in espressa applicazione degli articoli 69 del Dpr 600 del 1973 e 66 bis del Dpr 633 del 1972, a seguito di provvedimento del direttore dell'Agenzia, del 5 marzo 2008.


Ieri il Garante Privacy e' intervenuto sulla diffusione in Internet dei dati delle dichiarazioni dei redditi.

Il Garante, rilevando che allo stato sussistono "problemi di conformità con il quadro normativo in materia" ha deciso di chiedere formalmente ulteriori delucidazioni all'Agenzia e l'ha invitata a sospendere nel frattempo la diffusione dei dati in Internet.

L'Autorità ha pure invitato i mezzi di informazione a non divulgare i dati estratti dagli elenchi resi disponibili in Internet dall'Agenzia.

. . . .


Il Garante per la protezione dei dati personali

Provvedimento del 30 aprile 2008

Pubblicazione Internet degli elenchi dei contribuenti da parte dell'Agenzia delle entrate


Il Garante per la protezione dei dati personali;
Nella riunione odierna, in presenza del prof. Francesco Pizzetti, presidente, del dott. Giuseppe Chiaravalloti, vicepresidente, del dott. Mauro Paissan e del dott. Giuseppe Fortunato, componenti e del dott. Giovanni Buttarelli, segretario generale;

Visto il Codice in materia di protezione dei dati personali (d.lg. 30 giugno 2003, n. 196);

Visto l'art. 69 del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, come modificato dall'art. 19 della legge 30 dicembre 1991, n. 413, che disciplina la pubblicazione degli elenchi dei contribuenti;

Visto che il predetto art. 69, comma 6, prevede, ai fini della consultazione dei predetti elenchi, il loro deposito, per la durata di un anno, sia presso l'ufficio dell'amministrazione finanziaria, sia presso i comuni interessati;

Rilevato che il provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate del 5 marzo 2008, che individua le modalità e i termini di formazione degli elenchi relativi all'anno di imposta 2005, ha disposto una diversa modalità di pubblicazione di tali elenchi in un'apposita sezione del sito internet http://www.agenziaentrate.gov.it;

Rilevato altresì che tali elenchi, suddivisi in relazione agli uffici dell'Agenzia delle entrate territorialmente competenti, sono liberamente consultabili anche con la possibilità di salvarne una copia con funzioni di trasferimento file;

Considerato che il citato art. 69, come già rilevato più volte da questa Autorità, costituisce, ai sensi dell'art. 19, comma 3, del Codice, la base giuridica per pubblicare elenchi dei contribuenti, recando "una precisa scelta normativa di consultabilità da parte di chiunque di determinate fonti" "operata per favorire una trasparenza in materia di dati raccolti dalla pubblica amministrazione attraverso le dichiarazioni fiscali" (v. Provv. 17 gennaio 2001, doc. web n. 41031, Provv. 2 luglio 2003, doc. web. n. 1081728, nonché Provv. 18 ottobre 2007, doc. web. n. 1454901);

Rilevato che, "come è desumibile dai numerosi pronunciamenti di questa Autorità in materia di trasparenza, non vi è incompatibilità tra la protezione dei dati personali e determinate forme di pubblicità di dati previste per finalità di interesse pubblico o della collettività" (v., in particolare, Provv. del 2 luglio 2003, cit.);

Considerato tuttavia che il legislatore ha demandato all'Amministrazione finanziaria esclusivamente il compito di formare annualmente gli elenchi dei contribuenti e che il regime di pubblicità è invece direttamente prescritto per legge (art. 69, comma 6, cit.);

Rilevato che, all'esito di una preliminare verifica effettuata da questa Autorità, la pubblicazione dei predetti elenchi attraverso il sito web Agenzia delle Entrate (home) risulta allo stato non conforme alla normativa di settore;

Considerato che il Garante, ai sensi degli artt. 143, comma 1, lett. c) e 154, comma 1, lett. a) e d) del Codice, può, anche d'ufficio, disporre il blocco e adottare altri provvedimenti previsti dalla disciplina applicabile al trattamento dei dati personali;

Rilevata la necessità di chiedere ulteriori chiarimenti e di invitare in via d'urgenza l'Agenzia a sospendere nel frattempo la pubblicazione dei dati personali contenuti negli elenchi dei contribuenti sopra menzionati tramite il sito web Agenzia delle Entrate (home), nelle more della definizione degli ulteriori accertamenti da parte di questa Autorità;

Riservata la formulazione in altra sede di un invito ai mezzi di informazione a non divulgare i dati estratti dagli elenchi resi disponibili in Internet dall'Agenzia con le predette modalità;

Vista la documentazione in atti;

Viste le osservazioni dell'Ufficio, formulate dal segretario generale ai sensi dell'art. 15 del regolamento del Garante n. 1/2000 del 28 giugno 2000;

Relatore il prof. Francesco Pizzetti;

Tutto ciò premesso il Garante;

ai sensi dell'art. 154, comma 1, lett. d), del Codice, chiede ulteriori chiarimenti e invita l'Agenzia delle entrate a sospendere nel frattempo la pubblicazione degli elenchi dei contribuenti tramite il sito web Agenzia delle Entrate (home).

Roma, 30 aprile 2008
 
Riferimento: I redditi ora sono pubblici-ma chi ha dato il consenso??

Questo è il comunicato sul sito dell'agenzia...che si premura di citare gli articoli di legge che ......prevedono tale pubblicazione? Li conoscevate? ...

l'ho già scritto in altro post: a Milano, presso il 1° Ufficio delle imposte dirette vi era un'apposita stanzetta con i libroni dove chiunque poteva accedere e controllare i dati dei redditi in ottemperanza al DPR 600/1973.

non trovo nulla di così scandaloso ... è cambiato solo il sistema di fruizione: non più libroni polverosi in una stanzetta, ma il sito dell'AdE.
 
Ultima modifica:
Riferimento: I redditi ora sono pubblici-ma chi ha dato il consenso??

l'ho già scritto in altro post: a Milano, presso il 1° Ufficio delle imposte dirette vi era un'apposita stanzetta con i libroni dove chiunque poteva accedere e controllare i dati dei redditi in ottemperanza al DPR 600/1973.

non trovo nulla di così scandaloso ... è cambiato solo il sistema di fruizione: non più libroni polverosi in una stanzetta, ma il sito dell'AdE.

Non e' un discorso legato unicamente al cambiamento di modalita' di fruizione: non piu' libroni, ma pagine Web......, il problema e' molto + ampio:
1) come giustamente sostenuto da alcuni in queto sito, il problema e' stato anche economico vista la non possibilita' di accedere al sito ade in quella giornata dovuta al "Grande Fratello" delle dichiarazioni online.-
2) Spiegatemi il perche' se allo stato attuale della normativa assumo come azienda qualsiasi dipendente devo provvedere per il trattamento dei suoi dati a farlo firmare e via dicendo? se voglio pubblicizzare qualsiasi lavorazione in rete devo richiederne consenso a chi la invio? Se voglio avere una qualsiasi informazione legata a dei dipendenti presso uffici vari quali Inps/Inail ecc.devo avere apposita delega ed a volte non basta ancora?Il dps entro il 31.03 di ogni anno con adeguamento delle procedure effettuate se variate o non, cosa ci sta a fare?
Penso proprio che qualcosina "non quadri", rafforzato in tono maggiore dall'Autorita' del Garante che ha fermato tutto il giorno dopo.-
Diverso il discorso se o non devono essere resi pubblici i dati relativi alle Dic.Redditi, vorrei solo un comportamento univoco,serio e rispettoso per tutti.-Buon pomeriggio-
 
Riferimento: I redditi ora sono pubblici-ma chi ha dato il consenso??

è la legge ... solo la legge

c'era già prima, molti se ne sono accorti solo oggi :confused:

ad ogni buon conto non c'è problema: se qualcuno veramente pensa che vi sia stata una violazione della legge, non ha che da fare ricorso (chessò per violazione del diritto alla privacy): se vince sono soldoni, se perde c'è il rischio di pagare le spese legali.

chi vuol essere il primo?

sarei proprio curioso di vedere come finisce (io scommetto che perderà la causa)
 
Riferimento: I redditi ora sono pubblici-ma chi ha dato il consenso??

Insomma, che la legge c'è, c'è... ma è stata fatta in anni in cui internet non esisteva e in cui non esisteva nemmeno la legge sulla privacy dei dati personali...

inoltre un conto è recarsi e richiedere di persona qualche dato e un conto è rendere fruibile a tutti indistintamente e senza presentarsi tali dati... insomma Kob, ma non ti rendi conto che (legale o no che sia) questa è stata una pura cattiveria? secondo te, xchè non è stato fatto prima? non ti viene il dubbio che magari sapevano che, se fatto, avrebbe creato tanti dissensi, e che ora, dopo la sconfitta elettorale, non gliene può più ffrega 'dde meno?

Saluti
 
Riferimento: I redditi ora sono pubblici-ma chi ha dato il consenso??

... inoltre un conto è recarsi e richiedere di persona qualche dato e un conto è rendere fruibile a tutti indistintamente e senza presentarsi tali dati...

mmm, allora ha proprio ragione l'altro utente che si domanda retoricamente "ma chia ha dato il consenso?" (dimenticandosi, che il consenso non serve affatto!)

... insomma Kob, ma non ti rendi conto che (legale o no che sia) questa è stata una pura cattiveria?

le leggi si applicano e i giudici le interpretano: la cattiveria che cosa c'entra?

Piuttosto, cosa state aspettando a fare ricorso? siete tutti convinti che vi sia stata qualche violazione? fate ricorso :cool:

se vincete ci sono dei bei soldoni in premio (sicuro come l'oro: chi vince ottiene il risarcimento!)

... secondo te, xchè non è stato fatto prima?

da quello che leggo è stato Prodi a chiedere di posticipare la pubblicazione al periodo post-elettorale per non falsare la campagna elettorale: scelta discutibile, ma ragionevole.

Vedo, comunque, che non cambia nulla: secondo Voi non va bene lo stesso anche così ... :mad:
 
Riferimento: I redditi ora sono pubblici-ma chi ha dato il consenso??

Figurati Kob se le aziende sprecano tempo e denaro per queste poi.........
La domanda del "cittadino" e' molto semplice perche' non fare in modo gia' da subito che tutto fili liscio senza avere intoppi del tipo "il garante della privacy blocca gli elenchi"? Se tutto era ragionato e sicuro non si deve arrivare a questo!
 
Riferimento: I redditi ora sono pubblici-ma chi ha dato il consenso??

le leggi si applicano e i giudici le interpretano: la cattiveria che cosa c'entra?

Piuttosto, cosa state aspettando a fare ricorso? siete tutti convinti che vi sia stata qualche violazione? fate ricorso :cool:

se vincete ci sono dei bei soldoni in premio (sicuro come l'oro: chi vince ottiene il risarcimento!)

da quello che leggo è stato Prodi a chiedere di posticipare la pubblicazione al periodo post-elettorale per non falsare la campagna elettorale: scelta discutibile, ma ragionevole.

Vedo, comunque, che non cambia nulla: secondo Voi non va bene lo stesso anche così ... :mad:


Le leggi si applicano si!!... e un governo si giudica anche da come applica le leggi (secondo me); soprattutto in questo caso, in cui la legge è vigente dal oltre 30 anni e internet a disposizione di tutti esiste da circa 15 anni (a mente)... quindi, ripeto, se Prodi ha posticipato al periodo post-elettorale, questa è sicuramente una scelta discutibile, visto che significa che sapeva benissimo le conseguenze in termini di consensi durante le elezioni... e dopo la sconfitta elettorale (torno a ripetere), a pochi giorni dall'insediamento di Berlusconi, non c'era sicuramente bisogno di attuare tale legge.

Inoltre io non farò ricorso xchè non ho mai detto di vincerlo, ma dubito che ci sia stato un impellente bisogno e un'urgenza tale di fare ciò che ha fatto Visco, visto che la legge era già tranquillamente stata attuata anche senza pubblicare online gli elenchi.

Ciao
 
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