dipende dal ruolo che l'azienda vuole attribuire al consulente.
1) fate tutto internamente e a fine anno passate la situazione dei conti con bilancio di verifica già rettificato.
in questo caso il comm. si limita alla verifica dei dati (con eventuali modifiche) e redige bilancio, nota integrativa (con dati forniti dall'azienda) e dich. fiscali.
2) fate tutto internamente e a fine anno passate i dati "così come sono" al comm. il quale provvederà a passarvi le operazioni di rettifica. ciò fatto seguirà tutti gli adempimenti successivi, civilistici e fiscali.
ho molto semplificato le cose ma rimane il fatto che, pur facendo tutto internamente, deve esserci un continuo contatto con il comm. primo, per non arrivare a fine anno con troppi problemi da risolvere, secondo per dare modo al comm. di conoscere l'evolvere della vita aziendale, cosa indispensabile per non trovarsi a valutare freddi numeri che dicono tanto ma non tutto.
se posso dare un consiglio, che non deve essere visto di parte, propenderei, laddove si voglia veramente avvalersi di studio esterno, di lasciare a detto studio il ruolo di analisi, verifica e conclusione.
nel caso contrario, l'amm. si dota di smart-card e con l'ausilio dei propri amministrativi gestisce in toto la vita contabile-amministrativa-fiscale dell'azienda.
ariciao