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fattura a saldo fornitura con anticipo non imponibile

steme

Utente
Buongiorno,

vorrei sapere la vostra opinione in merito alla seguente problematica per la quale mi trovo in contrasto con commercialista del cliente.

In Marzo viene emessa regolare fattura per anticipo di fornitura non imponibile art.8/1/c a seguito dell'invio della dichiarazione di intento da parte del cliente, in Luglio prima della consegna materiale il cliente si accorge di aver sforato il plafond quindi revoca la dichiarazione di intento; la fattura di saldo della merce deve essere emessa a mio giudizio per il totale valore del materiale in totale regime di imponibilità e l'anticipo deve essere dedotto dal totale della fattura ancora non imponibile art.8/1/c poichè se lo deduco dall'imponibile iva in un eventuale fase di verifica potrebbe essere ripresa l'iva dedotta e non versata.

Es.: ft. anticipo €. 1.000,00 non imponibile art.8

ft. saldo materiale €. 5.000,00 imponibile iva
iva 22% €. 1.100,00
-anticipo -€. 1.000,00 non imponibile art.8
totale fattura €. 5.100,00


Vi ringrazio in anticipo per le vostre risposte.
 
l'esempio da te descritto non appare corretto se ho ben intuito i numeri dell'operazione
si potrebbe pensare ad esempio di fare nota credito dell'originaria fattura emessa ai sensi dell'art. 8 di euro 1.000,00 e successivamente la emissione della fattura imponibile per l'intera fornitura, se ho ben intuito, di euro 6.000, oltre iva al 22%.
ciao
 
ciao,
preciso una cosa, la revoca della dichiarazione d'intento è di Luglio e valida a far data dal 01/07/2014 quindi l'anticipo fatturato e pagato a Marzo è da considerarsi valido e corretto non imponibile art. 8, sono due operazioni a se stanti, non devo stornarlo con nota di credito, il problema verte sulla fattura di saldo come applicare l'iva sull'importo dell'anticipo in deduzione del totale fornitura.
 
allora credo che tu debba essere in qualche modo coerente.
se riguardi il momento impositivo allora devi considerare come se avessi posto due operazioni completamente distinte.il momento impositivo delle cessioni dei beni è rappresentato dalla consegna a meno che venga anticipato con l'emissione della fattura come nel tuo caso.
quindi se le cose stanno così modifico la mia risposta iniziale: l'importo di euro 1.000,00 trattandosi di una operazione il cui momento impositivo si è già verificato dovrai sottrarre da 5.000, l'importo di euro 1.000, già perfezionato prima di calcolare l'iva.
ciao
 
E' proprio su questo concetto che ho dei dubbi, se il momento impositivo è identificato nella data di consegna del materiale, l'iva va applicata sull'importo totale del valore merce; l'anticipo se operazione a se stante, per il quale il momento impositivo si è già perfezionato all'atto del pagamento e fatturazione, allora va scontato non imponibile dal totale fattura di saldo, in quanto a suo tempo nel momento impositivo era valida la dichiarazione d'intento, non vorrei che mi si riprenda l'importo iva non versato.
 
allora forse sono stato poco chiaro
il momento impositivo della consegna di euro 5.000,00 avviene con la consegna dei beni, a meno che non sia anticipato mediante fattura o pagamento.
quindi significa che di quella consegna di euro 5.000,00 l'importo di euro 1,000,00 ha avuto già il suo momento impositivo.
il che significa che solo 4.000, si perfezionano con la consegna.
il tuo ragionamento comporterebbe una duplicazione ai fini iva.
Se invece si può sostenere che la revoca della lettera d'intento debba intendersi valida per tutta l'operazione allora prende corpo la necessita di una nota di credito a storno della precedente emissione
ciao
 
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