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dubbio sopravvenienze

Stato
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turi

Utente
purtroppo turi io posso solo confermare, leggendo ciò il quesito poneva, che si tratta di una partita di giro.
infatti i costi erano già stati rilevati nell'anno 2011, poi nell'anno 2012 sono stati stornati con la nota di credito e rifatturati. quindi l'anno 2011 non viene toccato.
nel quesito non appaiono valori differenti e quindi si tratta di una mera correzione fatta esclusivamente nell'anno 2012.
ciao

Non v'è dubbio, poteva costituire sopravvenienza attiva o passiva l'eventuale differenza non evidenziata...
Ciao a Te...
T.
 

AlexCr12

Utente
L'operazione stornata non è del 2012 bensì del 2011.

Nota di accredito 2012 che storna un costo fatturato nel 2011: o lo si ha messo come credito per nota di accredito da ricevere oppure è una sopravvenienza attiva

Fattura 2012 che rimane corretta: sopravvenienza passiva perchè si riferisce a costi inerenti il 2011 sempreché non sia stato appostato anche il debito per fatture da ricevere.
Concordo pienamente..saluti..
 

turi

Utente
Concordo pienamente..saluti..
Se non ho capito male, quindi, traduco:
nel 2011 ha rilevato un costo per 1000
nel 2012 riceve n.c. per 1000 e (ri)fattura per 1000, magari per errata intestazione fattura, rilevi in contabilità ed esponi nel Bilancio:
sopravvenienza attiva per 1000
sopravvenienza passiva 1000
E' questo che stai dicendo? Che dirti?!
Complimenti!
Saluti
T.
 

paolopoul

Utente
Se non ho capito male, quindi, traduco:
nel 2011 ha rilevato un costo per 1000
nel 2012 riceve n.c. per 1000 e (ri)fattura per 1000, magari per errata intestazione fattura, rilevi in contabilità ed esponi nel Bilancio:
sopravvenienza attiva per 1000
sopravvenienza passiva 1000
E' questo che stai dicendo? Che dirti?!
Complimenti!
Saluti
T.
Non volevo più rispondere.

In ogni caso: non credo che la nuova fattura abbia lo stesso importo. Non credo che il problema sia di intestazione, altrimenti non si sarebbe scaricato il costo nel 2011.

Le fattura hanno un problema o di imponibile o di aliquota iva come capita nel 99 % delle note di accredito.

In ogni caso anche se sono dello stesso importo i prncipi contabili espongono chiaramente e senza dubbio alcuno che si tratta di sopravvenienze laddove le rettifiche si riferiscono a costi di competenza di esercizi precedenti.

Non è una mera partita di giro, se poi voi volete semplificare la cosa e fare arbitrariamente una compensazione tra partite fate come volete.

Non credo che sia compito di un forum che si chiami fiscoetasse suggerire la via più breve bensì la via corretta.

Credo altresì che il tono sia alquanto irrispettoso di chi esprime la sua opinione, siamo qua per confrontarci dialetticamente, non per prenderci in giro.
 

AlexCr12

Utente
Non volevo più rispondere.

In ogni caso: non credo che la nuova fattura abbia lo stesso importo. Non credo che il problema sia di intestazione, altrimenti non si sarebbe scaricato il costo nel 2011.

Le fattura hanno un problema o di imponibile o di aliquota iva come capita nel 99 % delle note di accredito.

In ogni caso anche se sono dello stesso importo i prncipi contabili espongono chiaramente e senza dubbio alcuno che si tratta di sopravvenienze laddove le rettifiche si riferiscono a costi di competenza di esercizi precedenti.

Non è una mera partita di giro, se poi voi volete semplificare la cosa e fare arbitrariamente una compensazione tra partite fate come volete.

Non credo che sia compito di un forum che si chiami fiscoetasse suggerire la via più breve bensì la via corretta.

Credo altresì che il tono sia alquanto irrispettoso di chi esprime la sua opinione, siamo qua per confrontarci dialetticamente, non per prenderci in giro.
Hai perfettamente ragione. Il principio contabile n.29, se non sbaglio, afferma chiaramente che la correzione di errori debba avvenire con gli opportuni addebiti/accrediti al conto economico dell'esercizio in cui sono stati individuati.
Addebiti/accrediti da porre in essere, ovviamente, utilizzando i conti sopravvenienze attive/passive. Ciao.
 

turi

Utente
Non volevo più rispondere.

In ogni caso: non credo che la nuova fattura abbia lo stesso importo. Non credo che il problema sia di intestazione, altrimenti non si sarebbe scaricato il costo nel 2011.

Le fattura hanno un problema o di imponibile o di aliquota iva come capita nel 99 % delle note di accredito.

In ogni caso anche se sono dello stesso importo i prncipi contabili espongono chiaramente e senza dubbio alcuno che si tratta di sopravvenienze laddove le rettifiche si riferiscono a costi di competenza di esercizi precedenti.

Non è una mera partita di giro, se poi voi volete semplificare la cosa e fare arbitrariamente una compensazione tra partite fate come volete.

Non credo che sia compito di un forum che si chiami fiscoetasse suggerire la via più breve bensì la via corretta.

Credo altresì che il tono sia alquanto irrispettoso di chi esprime la sua opinione, siamo qua per confrontarci dialetticamente, non per prenderci in giro.

Non credo è solo una tua presunzione, il quesito non lo espone... La errata intestazione è spesso uno dei motivi dello storno dell'operazione, può anche essere stornata per errata applicazione iva o altre motivazioni. Nel caso si rettifichi il costo è la differenza che costituisce la sopravvenienza attiva o passiva e non ambedue le rifatturazioni a credito e a debito. Ma quale compensazione se lo storno si riferisce alla stessa operazione di addebito e accredito.
Nessuno ha detto che non si tratta di sopravvenienza, ma non nei termini da te indicati... Quindi, posto che abbia conseguito una sopravvenienza passiva (DIFFERENZA) di 50, rilevi solo la sopravvenienza passiva di 50...
 

paolopoul

Utente
Non credo è solo una tua presunzione, il quesito non lo espone... La errata intestazione è spesso uno dei motivi dello storno dell'operazione, può anche essere stornata per errata applicazione iva o altre motivazioni. Nel caso si rettifichi il costo è la differenza che costituisce la sopravvenienza attiva o passiva e non ambedue le rifatturazioni a credito e a debito. Ma quale compensazione se lo storno si riferisce alla stessa operazione di addebito e accredito.
Nessuno ha detto che non si tratta di sopravvenienza, ma non nei termini da te indicati... Quindi, posto che abbia conseguito una sopravvenienza passiva (DIFFERENZA) di 50, rilevi solo la sopravvenienza passiva di 50...
Le scritture contabili sono (se fornitore non ancora pagato):

nota di accredito
debito forn X @ sopravv. attiva

e poi, fattura:
sopr passiva @ debito verso X

Questa per la rappresentazione veritiera e corretta richiesta dal codice civile e dai principi contabili, mettici pure un prudenziale se vuoi.
 

paolopoul

Utente
Non credo è solo una tua presunzione, il quesito non lo espone... La errata intestazione è spesso uno dei motivi dello storno dell'operazione, può anche essere stornata per errata applicazione iva o altre motivazioni. Nel caso si rettifichi il costo è la differenza che costituisce la sopravvenienza attiva o passiva e non ambedue le rifatturazioni a credito e a debito. Ma quale compensazione se lo storno si riferisce alla stessa operazione di addebito e accredito.
Nessuno ha detto che non si tratta di sopravvenienza, ma non nei termini da te indicati... Quindi, posto che abbia conseguito una sopravvenienza passiva (DIFFERENZA) di 50, rilevi solo la sopravvenienza passiva di 50...
Dimeniticavo: se sento rumore di zoccoli penso al cavallo non alla zebra.

Se l'intestazione della fattura è errata non vado a contabilizzare ne la fattura prima ne la nota di accredito visto che non sono di mia competenza ma solamente il costo lo è.
 
Discussione interessante, provo a dare una "nota a margine" di natura pratica: se a dicembre 2011 fatturo x € 100,00 poi a giugno 2012 il mio cliente mi fa notare che la fattura è errata (aliquota iva sbagliata - prezzo in fattura superiore rispetto agli accordi - quantitativo merce conteggiato erroneamente...), a giugno emetto nota di credito per € 5,00 così facendo:

SULLA NOTA CREDITO PRIMA METTO L'IMPONIBILE (ERRATO) DELLA FATTURA CON SEGNO POSITIVO (così storno la ft 2011) € 100,00

QUINDI, CON SEGNO NEGATIVO, METTO L'IMPONIBILE (ESATTO) CON SEGNO NEGATIVO (€ 95,00)

LA NOTA CREDITO PER DIFFERENZA SARA' PARI A € 5,00

Così non ho la nota credito per storno della fattura 2011 + la fattura esatta da contabilizzare, ma un solo documento da contabilizzare per la differenza contestata dal cliente.

Per la contabilizzazione 2012 di una rettifica di costo del 2011 concordo che la strada obbligata sia quella delle sopravvenienze... però, parliamoci francamente: se la differenza è di importo risibile e venga fatta rettifica su un ricavo 2012... "chi è senza peccato scagli la prima pietra".
Un saluto a tutti (ciao Alex).
Gianni
 

AlexCr12

Utente
Discussione interessante, provo a dare una "nota a margine" di natura pratica: se a dicembre 2011 fatturo x € 100,00 poi a giugno 2012 il mio cliente mi fa notare che la fattura è errata (aliquota iva sbagliata - prezzo in fattura superiore rispetto agli accordi - quantitativo merce conteggiato erroneamente...), a giugno emetto nota di credito per € 5,00 così facendo:

SULLA NOTA CREDITO PRIMA METTO L'IMPONIBILE (ERRATO) DELLA FATTURA CON SEGNO POSITIVO (così storno la ft 2011) € 100,00

QUINDI, CON SEGNO NEGATIVO, METTO L'IMPONIBILE (ESATTO) CON SEGNO NEGATIVO (€ 95,00)

LA NOTA CREDITO PER DIFFERENZA SARA' PARI A € 5,00

Così non ho la nota credito per storno della fattura 2011 + la fattura esatta da contabilizzare, ma un solo documento da contabilizzare per la differenza contestata dal cliente.

Per la contabilizzazione 2012 di una rettifica di costo del 2011 concordo che la strada obbligata sia quella delle sopravvenienze... però, parliamoci francamente: se la differenza è di importo risibile e venga fatta rettifica su un ricavo 2012... "chi è senza peccato scagli la prima pietra".
Un saluto a tutti (ciao Alex).
Gianni
Ciao Gianni,
La registrazione che hai dettagliato è simile come ragionamento a quella delle note di variazione di sola Iva. In ogni caso mi sembra molto utile e la terrò a mente caso mai dovesse servirmi in futuro.
Grazie e buona serata.
 
Stato
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