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Dipendente e Contributo minimo in gestione separata INPS

LO85

Utente
Ciao A tutti.
Spero sia il posto giusto per avere una risposta chiara in merito. Ho già chiesto al mio commercialista ma vorrei comunque sentire più campane e spero che voi possiate darmi una mano.
Sono un architetto da poco assunto come professore.
Ora mi sono disiscritto dalla cassa previdenziale per gli architetti e sono finito all'INPS dipendenti.
Continuerò spero a fare qualcosa come architetto e so che sopra i 5000€ lordi all'anno sarò costretto a gestire gli incassi con la Gestione Separata INPS.
La mia domanda è se anche se sono iscritto ad un' altra Forma previdenziale obbligatoria come professore, se fatturerò sotto i 15.953€ come architetto, sarò costretto a pagare il minimo pari a circa 3872€ di contributo previdenziale in gestione separata o solo il 24% di quello che effettivamente incasserò come architetto che potrebbe essere più basso di questo primo scaglione da 15.953€
Perdonate la domanda.
Grazie a tutti
 

LO85

Utente
Il minimo non è obbligatorio...sta solo ad indicare l'importo minimo per avere un anno di copertura previdenziale..
Grazie mille. Sarebbe una conferma allora.
Un'altra cosa se posso. È preferibile mantenere la partita iva o senza?
È vero che con la partita iva avrei la possibilità di avere il forfettario (se sto sotto i 30.000€come dipendente) e che quindi sarebbe più conveniente di pagare l'IRPEF al 23%?
È corretto poter optare quindi tra mantenere o no la p.iva e quindi tra un forfettario e il pagamento Irpef?
Quale sarebbe la cosa più conveniente?
 

STUDIOCEL

Utente
Visto la professione vedo meglio avere partita iva...poi non so la cassa architetti come funziona con un lavoro dipendente in essere...
..presumo minimo irpef 25%< + addizionali regionale e comunale..
 

LO85

Utente
Visto la professione vedo meglio avere partita iva...poi non so la cassa architetti come funziona con un lavoro dipendente in essere...
..presumo minimo irpef 25%< + addizionali regionale e comunale..
La cassa architetti la devo lasciare a prescindere. Il problema è la partita iva. Se conviene lasciarla o meno.
 

STUDIOCEL

Utente
solo se il lavoro autonomo che andrai a fare può essere considerato occasionale allora avrai la possibilità di scelta tra partita iva o meno...ma io non credo tu possa considerarlo occasionale...

Comunque le imposte sul lavoro occasionale sono quelle che ti ho scritto
minimo irpef 25%< + addizionali regionale e comunale
poi considera che avendo un lavoro subordinato avrai delle detrazioni da lavoro dipendente che il reddito occasionale andrà a ridurre
 

LO85

Utente
Comunque le imposte sul lavoro occasionale sono quelle che ti ho scritto poi considera che avendo un lavoro subordinato avrai delle detrazioni da lavoro dipendente che il reddito occasionale andrà a ridurre
[/QUOTE]
Mi puoi spiegare meglio questa cosa?
È controproducente? Grazie
 

STUDIOCEL

Utente
....il tuo commercialista dovrebbe avertele dette ste cose....

Non è che è controproducente, tutto è producente ma considera che l'aliquota del 23 che valuti tu è solo fino a 15000
, io presumo che questo lavoro autonomo vada in aggiunta al dipendente che già copre e supererà i 15000...+ le addizionali regionale e comunale che hanno il loro peso + la riduzione delle detrazioni da lavoro dipendente che a consuntivo sono calcolate sul reddito complessivo e con l'aggiunta di reddito autonomo al reddito complessivo si ridurranno di conseguenza..
 

LO85

Utente
....il tuo commercialista dovrebbe avertele dette ste cose....

Non è che è controproducente, tutto è producente ma considera che l'aliquota del 23 che valuti tu è solo fino a 15000
, io presumo che questo lavoro autonomo vada in aggiunta al dipendente che già copre e supererà i 15000...+ le addizionali regionale e comunale che hanno il loro peso + la riduzione delle detrazioni da lavoro dipendente che a consuntivo sono calcolate sul reddito complessivo e con l'aggiunta di reddito autonomo al reddito complessivo si ridurranno di conseguenza..
Pensavo che il lavoro da dipendente era già tassato a parte con una percentuale Irpef del 33%. Che la parte che va in gestione separata segue un'altra scala di scaglioni ( es. 0€- 15000€ al 23% e così via).
 
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