In questo caso, al comodante (cioè tu) compete la soggettività d'imposta ai fini ici ed irpef, pertanto in dichiarazione dovrai indicare il codice utilizzo 2 (immobile a disposizione) e quindi applicare alla rendita catastale l'aumento di 1/3.
Sarebbe opportuna la stipulazione e registrazione del contratto, anche per poter dimostrare ai fini fiscali, che la casa non produce reddito (infatti qualora lo stipulassi in forma verbale considera che i contratti verbali di comodato, sia che abbiano per oggetto beni immobili che beni mobili, non sono soggetti all'obbligo della registrazione, tranne nell'ipotesi di enunciazione in altri atti, cfr risoluzione 14/E del 6 febbraio 2001). Ancora due considerazioni:
1)Non si applica l'aumento di un terzo della rendita catastale dell'unità immobiliare data in uso gratuito a un proprio familiare, a condizione che dallo stesso venga adibita ad abitazione principale e ciò risulti dall'iscrizione anagrafica
2)Relativamente all'Ici, invece, l'applicabilità del beneficio (aliquota ridotta e/o detrazione di imposta) dipende esclusivamente dall'eventuale attuazione della previsione di cui alla lettera e) del comma 1 dell'articolo 59 del Dlgs 446/97, in forza della quale i comuni impositori competenti possono "considerare abitazioni principali, con conseguente applicazione dell'aliquota ridotta o anche della detrazione per queste previste, quelle concesse in uso gratuito a parenti in linea retta o collaterale, stabilendo il grado di parentela...cioa e buona pasquetta....