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Credito d'imposta investimenti nel Mezzogiorno - Contabilità

Leb

Utente
Un'impresa SRL ha inoltrato nel corso del 2018 domanda all'Agenzia delle Entrate per richiedere attribuzione di credito d'imposta per investimenti in beni strumentali nuovi acquistati nel 2016, 2017 e nel 2018.
L'istanza è stata accolta dall'Agenzia delle Entrate e conseguentemente il credito d'imposta è stato utilizzato interamente in compensazione in F24 nel corso del 2018.

Ho dei dubbi sulla corretta contabilizzazione del credito e sul trattamento fiscale.
Alla data di accoglimento della domanda ho effettuato scrittura "credito d'imposta a contributo c/impianti".
Da quanto scritto dall'Agenzia delle Entrate nelle circolari riguardanti il credito, lo stesso ha rilevanza fiscale sia ai fini Ires che Irap. Pertanto la mia domanda è: ha valenza in questo caso il principio di cassa con la conseguenza che l'intero credito compensato in F24 nel 2018 è tassabile interamente nel 2018 o devo effettuare scritture al 31.12.2018 per contabilizzare risconti passivi? In quest'ultimo caso ho dei dubbi su come calcare i risconti per gli anni 2016 e 2017.
Un grazie a chi mi darà risposta.
 
Un'impresa SRL ha inoltrato nel corso del 2018 domanda all'Agenzia delle Entrate per richiedere attribuzione di credito d'imposta per investimenti in beni strumentali nuovi acquistati nel 2016, 2017 e nel 2018.
L'istanza è stata accolta dall'Agenzia delle Entrate e conseguentemente il credito d'imposta è stato utilizzato interamente in compensazione in F24 nel corso del 2018.

Ho dei dubbi sulla corretta contabilizzazione del credito e sul trattamento fiscale.
Alla data di accoglimento della domanda ho effettuato scrittura "credito d'imposta a contributo c/impianti".
Da quanto scritto dall'Agenzia delle Entrate nelle circolari riguardanti il credito, lo stesso ha rilevanza fiscale sia ai fini Ires che Irap. Pertanto la mia domanda è: ha valenza in questo caso il principio di cassa con la conseguenza che l'intero credito compensato in F24 nel 2018 è tassabile interamente nel 2018 o devo effettuare scritture al 31.12.2018 per contabilizzare risconti passivi? In quest'ultimo caso ho dei dubbi su come calcare i risconti per gli anni 2016 e 2017.
Un grazie a chi mi darà risposta.
Se può essere di aiuto:
https://www.ecnews.it/contributi-rilevarli-contabilmente/
Ciao - Gianni
 

Leb

Utente
credo che nel caso prospettato debba considerarsi nell'anno 2018 una sopravvenienza attiva che ricada per intero nell'anno 2018
ciao
Propendo anche io per questa soluzione. Sostanzialmente vale il principio di cassa.

Dalla lettura delle istruzioni del modello REDDITI SC 2018: "Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, a decorrere dal periodo d’imposta in cui è stato effettuato l’investimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di maturazione del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo.".
Se così fosse bisognerebbe procedere a redigere ed inviare dichiarazioni integrative per gli anni 2016 e 2017 e quindi sembrerebbe prevalere l'ipotesi della tassazione per competenza (quindi tecnica dei risconti). Ma non mi sono assolutamente convinto di ciò.
 
SI POSSONO ADOTTARE DUE METODI, O RISCONTARE IL RICAVO FACENDO RIFERIMENTO ALLE PERCENTUALI DI AMMORTAMENTO DEI BENI OGGETTO DEL CREDITO D'IMPOSTA OPPURE RIDURRE IL COSTO DEI BENI DEL TOTALE DEL CREDITO DI IMPOSTA OTTENUTO E PROVVEDERE ALL'AMMORTAMENTO SUL COSTO RESIDUO. IN OGNI CASO OCCORRE DESCRIVERE NELLA NOTA INTEGRATIVA IL METODO CONTABILE ADOTTATO, IO PREFERISCO IL PRIMO CASO PER AVERE UNA MIGLIORE RAPPRESENTAZIONE IN BILANCIO
 
Ultima modifica:

Leb

Utente
Buongiorno a tutti. Riprendo questa discussione da me aperta per sciogliere qualche dubbio che ho.

Come già detto, si possono adottare due differenti tecniche per la contabilizzazione del credito d'imposta inteso come contributo conto impianti (in pratica, o tecnica dei risconti, o minori ammortamenti).
Il mio dubbio è sul trattamento fiscale, tenuto conto della durata dell'ammortamento. Ipotizziamo che l'agevolazione riguardi un bene ammortizzato con aliquota del 10%, quindi ammortizzato in 10 anni. Se utilizzo l'una o l'altra tecnica di contabilizzazione del contributo, l'agevolazione la dovrei "spalmare" su 10 anni.

L'art 88 del TUIR, comma 3 lettera b), così dispone: "3. Sono inoltre considerati sopravvenienze attive: ... b) i proventi in denaro o in natura conseguiti a titolo di contributo o di liberalita', esclusi i contributi di cui alle lettere g) e h) del comma 1 dell'articolo 85 e quelli per l'acquisto di beni ammortizzabili indipendentemente dal tipo di finanziamento adottato. Tali proventi concorrono a formare il reddito nell'esercizio in cui sono stati incassati o in quote costanti nell'esercizio in cui sono stati incassati e nei successivi ma non oltre il quarto. Sono fatte salve le agevolazioni connesse alla realizzazione di investimenti produttivi concesse nei territori montani di cui alla legge 31 gennaio 1994, n. 97, nonche' quelle concesse ai sensi del testo unico delle leggi sugli interventi nel Mezzogiorno, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 6 marzo 1978, n. 218, per la decorrenza prevista al momento della concessione delle stesse."

In sostanza, dal punto fiscale l'agevolazione deve essere tassata o nell'anno di incasso o in massimo 5 quote (da esercizio di incasso/utilizzo ai 4 esercizi successivi).
Nell'esempio suddetto, de bene da ammortizzare in 10 anni, come mi comporto? C'è differenza di trattamento contabile e fiscale.
Taglio la testa al toro utilizzando la tecnica dei risconti, sia contabilmente che fiscalmente, in massimo 5 quote annuali di pari importo?
 
credo che se tu voglia tagliare la testa al toro tu possa diminuire il costo del bene strumentale del contributo in modo tale che gli ammortamenti saranno ridotti in dieci anni come ti ha descritto simone garofalo
ciao
 

Leb

Utente
Ok. Ma se procedo in tal modo, il provento (o minor costo da ammortizzare) concorre a formare il reddito in 10 anni, non in 5 come dispone il Tuir.
 

Rocco

Utente
Se il bene ammop
Ok. Ma se procedo in tal modo, il provento (o minor costo da ammortizzare) concorre a formare il reddito in 10 anni, non in 5 come dispone il Tuir.
Il credito d'imposta va imputato per competenza tenendo in considerazione il periodo di ammortamento del bene. Poiché ti attieni a quanto stabilito dai principi contabili, tale comportamento assume valenza anche fiscale (art. 83 del TUIR).
Saluti.
 
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