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contestazione dimora abituale per bassi consumi - lavoro fuori regione

Buona sera,
mi è stata notificata dall'ufficio tributi del mio comune di residenza la cartella IMU relativa a 5 anni fa per mancato versamento dell'imposta, maggiorata di sanzioni e interessi. La motivazione riporta sostanzialmente la contestazione della dimora abituale (requisito essenziale insieme alla residenza per usufruire dell'esenzione IMU) supportata dai bassi consumi dell'energia elettrica (consumi acqua e gas non rilevati).
Premetto di lavorare fuori regione e ovviamente di non riuscire a rientrare c/o la mia residenza ogni sera e che comunque, trattandosi di un appartamento di pochi metri e il nucleo familiare composto esclusivamente da me, i consumi sicuramente sono contenuti. Non possiedo altre abitazioni e quando sono fuori per lavoro, sono ospite in casa di familiari vicino alla sede lavorativa (quindi non sono intestatario di contratti d'affitto, ecc).
Il mio comune di residenza è un comune turistico ed è forse questa l'origine della malafede dell'ufficio tributi (oltre alla palesata "necessità di fare cassa colpendo i single" dopo la sentenza dell'ottobre 2022 a favore dei coniugi). Aggiungo che i miei consumi sono distribuiti in maniera omogenea durante tutti i mesi dell'anno e non concentrati nei periodi estivi che potrebbero destare realmente il sospetto di una casa di vacanza camuffata in residenza.
Ho presentato istanza di annullamento in autotutela a cui però è seguito il diniego a ogni prova da me presentata (medico di famiglia in loco, visite e screening ospedalieri in loco, ticket, certificazioni dei locali che frequento regolarmente e molte altre prove di presenza sul territorio) in quanto l'unico elemento che viene preso in considerazione sono i consumi, forti del fatto che lavoro a centinaia di km di distanza.
Ho letto però alcune sentenze che, pur avvalorando la tesi dell'onere della prova a carico del cittadino, stabiliscono che non solo i consumi, ma ogni elemento idoneo ad attestare la presenza sul territorio è utile al fine di dimostrare la dimora abituale, compresa la volontà del cittadino a stabilire in quel luogo il centro dei propri interessi.
Ho anche provato più volte a richiedere al funzionario dell'ufficio comunale di conoscere le soglie di consumi al di sotto dei quali scatta la contestazione della dimora abituale (eventualmente parametrati alla metratura di abitazione e/o ai componenti del nucleo familiare) e l'iter per poterla riacquisire, ma non ho ricevuto risposte in merito e ad oggi non so se esista una tale tabella o la soglia di consumi venga stabilita a piacimento dal personale comunale. Qualcuno ha informazioni al riguardo?
Chiedo inoltre se conoscete altri casi simili e/o sentenze o normative che possano fare al caso mio... Temo che, creato il precedente, altri enti possano scatenarsi contro i cittadini con vessazioni pesanti che violano la sfera privata del cittadino (oltre alle tasche!)
Ringrazio anticipatamente
Andrea
 
La presenza sul territorio non dimostra la dimora in una data abitazione...
Quanti kW hai consumato?
Perché non porti a dimostrazione anche i consumi gas e acqua?
Sei sempre stato residente in quel comune o ti sei trasferito da centinaia di km dopo aver acquistato casa?
 
Grazie Giuseppe
purtroppo non ho potuto fare ricorso perché presentando istanza di annullamento in autotutela sono scaduti i termini, ma in ogni caso dovrò nuovamente affrontare il problema per l'anno successivo
 
grazie Studiocel,
Non capisco... se sono in un determinato territorio e non ho altre abitazioni, non è ovvio che viva nell'unico appartamento che possiedo? Sicuramente non vado sotto un ponte e lascio l'abitazione vuota :rolleyes:
Non saprei dirti i kw consumati, ma la spesa (solo per i consumi, escluso il canone Rai) è di circa € 150 all'anno. Non posso presentare i consumi gas, in quanto il contatore è condominiale e vengono ripartiti a forfait e l'acqua è stata fatturata in base a stime e non effettivi consumi (infatti usufruisco ancora di un accredito per un'errata fatturazione negli anni passati)
Sono residente in quel comune da circa 25 anni, da quando ho acquistato la casa.
Se per cortesia avete qualche suggerimento da condividere... grazie!
 
Grazie dondiego e tutti.
Cortesemente, qualcuno sa se ci sono nuove sentenze o normative riguardo alla problematica segnalata? Molte grazie
 
Mi trovo nella tua stessa situazione, da sempre residente nel mio comune (fin dalla nascita) e dopo accertamenti per gli anni 2016, 2017 e 2018 ho presentato ricorsi alle Commissioni Tributarie Provinciali (per il 2016 anche in Appello) e puntualmente ho perso. Credo ci siano collusioni non di poco conto tra le Amministrazioni Comunali ed i Giudici delle Commissioni (almeno nella Provincia e Regione in cui vivo) per cui le sentenza sono sempre a favore dei Comuni.
Di sentenze ne stanno iniziando ad uscire, anche della Cassazione. E vanno sempre nello stesso senso, purtroppo.
Quando qualcuno ha la sventura di vivere in un comune con vocazione turistica ma anche di lavorare in altra regione (e quindi non è presente nella sua abitazione mattina e sera tutti i giorni) purtroppo viene assimilato ad un vacanziero non residente, anche se in quel comune ci ha vissuto fin dalla nascita.
In una delle sentenze il giudice arrivò a scrivere che avrei dovuto acquistare casa nel comune dove lavoravo e su quella chiedere l'esenzione IMU.
 
Grazie per questa condivisione... è incredibile e inaccettabile... Così si tratta di "fare cassa" a tutti i costi, illegalmente da parte dei comuni. Non si può intraprendere una class action? Uniti forse potremmo cambiare le cose, o almeno proveremmo a combattere le ingiustizie...
Posso chiederti come procedi in questo momento e in che comune vivi (o almeno in che provincia)? Pagare mi sembrerebbe un'ammissione di colpa che in realtà non ho...
Personalmente ho chiesto al comune se si avvalgono di tabelle relative ai consumi per valutare gli stessi idonei o meno a giustificare la dimora abituale, ma non ho ricevuto risposta. Ho anche domandato come si riacquista la dimora abituale (dovrei richiederla in comune o è sufficiente incrementare i consumi?) e anche in questo caso il silenzio regna sovrano.
 
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