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Compliance, accertamento e sanzioni. Differenze

fabio81

Utente
Ho letto questo articolo in cui si fa presente che l'AdE, nei casi di pertinenza, può operare o inviando una compliance oppure un accertamento, solo non ho capito come si distinguono le 2 differenti casistiche in base alle quali l'AdE decide di procedere con una modalità o con l'altra. In altre parole non ho capito se l'AdE invia sempre prima una lettera di compliance nei casi di presunta infedele dichiarazione oppure può anche inviare subito un accertamento.

Poi vorrei capire la differenza a livello sanzionatorio tra le 2 modalità.
La compliance, se ho capito, è solo un invito a "mettersi in regola", ovvero pagare spontaneamente i maggiori tributi e calcolare da sè e pagare le sanzioni ed interessi mentre nell'accertamento è l'AdE che fa i conti; eventualmente correggetemi. La parte di pagamento "comune" alle 2 modalità è certamente quella dei maggiori tributi ma mi chiedo se e quali siano le differenze a livello di sanzioni.
La modalità della compliance implica il ravvedimento operoso e, dato che queste incongruenze emergono dopo anni, credo valga l'"AMBITO TEMPORALE: Oltre il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello in cui è stata commessa la violazione", che permette di ridurre ad 1/6 del minimo la sanzione, ovvero 1/6*0.9=0.15, cioè sanzione = 15% del maggior importo dovuto.
La modalità dell'accertamento, sempre se non mi sbaglio, prevede "sanzioni ridotte ad 1/3 del minimo, prima dell’instaurazione del contenzioso tributario.", ovvero 1/3*0.9=0.3, cioè sanzione = 30% del maggior importo dovuto.
Tutto corretto quello che ho scritto in questo 2^ paragrafo?
 

fabio81

Utente
ciao e grazie per la conferma :) mi resta il dubbio esposto sul 1^ paragrafo, cioè se è prassi da parte ade inviare sempre prima la compliance oppure ci sono casi in cui procedono subito con l'accertamento. tutto sempre in riferimento alla presunta infedele dichiarazione, incrociando i dati sul reddito provenienti da altre fonti esterne all'ade.
 

fabio81

Utente
grazie per il link. partendo da quello
Home -> Schede informative e servizi -> Accertamenti e regolarizzazioni -> Attività per la promozione della compliance per i cittadini -> Compliance per i cittadini -> A chi e come viene inviata la comunicazione
ho navigato fino a
Home -> Schede informative e servizi -> Accertamenti e regolarizzazioni -> Attività per la promozione della compliance per i cittadini -> Guida fiscale
ed è presente un link al pdf L'agenzia ti scrive: lettera di invito a regolarizzare possibili errori - pdf, da cui estraggo (pag.3):
In questo modo, prima che l’Agenzia notifichi un avviso di accertamento, il destinatario della comunicazione potrà regolarizzare l’errore o l’omissione attraverso il ravvedimento operoso.
conferma dunque che la compliance precede l'accertamento tuttavia non credo che questo basti ad avere certezza che l'ade non possa subito inviare accertamento invece che compliance, almeno in riferimento a quanto scritto sulla pagina di fiscomania che ho linkato sul 1^ post, da cui estraggo:
Di fatto, quindi, l’Agenzia delle Entrate quando riscontra delle incongruenze tra i dati in suo possesso e quelli dichiarati dal contribuente, opera con due diverse modalità:
- Inviando una lettera di compliance, quando il contribuente ha presentato la dichiarazione dei redditi ed ha omesso o dichiarato in modo errato redditi di fonte estera e/o attività patrimoniali e finanziarie di fonte estera ai fini del rispetto della normativa sul monitoraggio fiscale (e del versamento di Ivie ed Ivafe);
- Inviando una richiesta di invito a comparire per instaurare un procedimento di accertamento con adesione (ex art. 5-ter del D.Lgs. n. 218/97). Questa procedura si attiva quando il contribuente non ha presentato la dichiarazione dei redditi in Italia (pur essendone obbligato secondo l’Agenzia delle Entrate) omettendo la dichiarazione dei redditi di fonte estera.
ho riportato l'estratto completo perchè magari sono io che non riesco a "vedere" il discrimine che usa l'ade per regolarsi... a me sembra che i 2 contesti definiti siano identici ed è ciò che non riesco a chiarirmi.
 

fabio81

Utente
un chiarimento: mi sembra che, in questo particolare caso di infedele dichiarazione, la sanzione del ravvedimento (sia che la integrativa a sfavore preceda la compliance sia che ne sia conseguenza) non si calcola come quella per tardivo versamento dei tributi, che invece è 1/6 del 30%; la differenza tra le 2 (30% vs 90%) è questa; giusto?
 

Rocco

Utente
La lettera di compliance è sostanzialmente un "alert" attraverso il quale l'AdE avvisa il contribuente che la dichiarazione che ha presentato non considera elementi reddituali di cui invece l'ufficio risulta essere in possesso. Ad es. se in AT risulta registrato un contratto di locazione e il contribuente nella dichiarazione dei redditi presentata omette di indicare tale reddito scatta la lettera di compliance. Tale strumento permette al contribuente di rapportarsi con l'ufficio e qualora ritiene che quest'ultimo abbia ragione potrà porvi rimedio presentando una dichiarazione integrativa e versando le maggiori imposte fruendo del ravvedimento operoso che andrà applicato considerando la sanzione per infedele dichiarazione anziché quella di omesso versamento.
Saluti.
 
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