P
piero ferrante
Ospite
<HTML>ho un cliente che deve stipulare nei prossimi giorni un contratto di collaborazione coordinata e continuativa con una società israeliana.
Il cliente è residente in italia,ma svolge il suo lavoro in giro per il mondo a promuovere i prodotti della società ed andrà alla ricerca di nuovi clienti.
ho letto la convenzione italo-israeliana in matieria di doppie imposizioni e non è espressamente previsto il reddito di collaborazione:
è previsto il reddito di lavoro dipendente e il reddito professionale.
Comunque il reddito percepito dal soggetto italiano va certamente tassato in italia, ma ho alcuni dubbi:
1) il lavoratore italiano che stipulerà questo contratto con la società israeliana ( importo fisso + alcuni premi sulle vendite), considerato che non svolge alcuna attività di lavoro autonomo e che il rapporto è (quasi) esclusivo, deve aprire una posizione iva? io penso di no e voi?
2) risulta evidente che i redditi vanno assimilati a quelli di lavoro dipendente ai sensi dell'articolo 47 lettera c-bis del dpr 917/86, quindi sul reddito il sostituto dovrebbe applicare le ritenute fiscali (progressive per scaglioni) e le ritenute previdenziali ( c.d. contributo del 10%). Pero' in questo caso la società israeliana non ha stabile organizzazione in italia per cui come vengono versate le tasse ( irpef addizionali ecc. ) ed il contributo INPS ? presumo attraverso il modello unico e per quanto riguarda l'inps chi effettua il versamento ?
avviene tutto in autotassazione ( previdenziale e fiscale).
GRAZIE PER L'ATTENZIONE.</HTML>
Il cliente è residente in italia,ma svolge il suo lavoro in giro per il mondo a promuovere i prodotti della società ed andrà alla ricerca di nuovi clienti.
ho letto la convenzione italo-israeliana in matieria di doppie imposizioni e non è espressamente previsto il reddito di collaborazione:
è previsto il reddito di lavoro dipendente e il reddito professionale.
Comunque il reddito percepito dal soggetto italiano va certamente tassato in italia, ma ho alcuni dubbi:
1) il lavoratore italiano che stipulerà questo contratto con la società israeliana ( importo fisso + alcuni premi sulle vendite), considerato che non svolge alcuna attività di lavoro autonomo e che il rapporto è (quasi) esclusivo, deve aprire una posizione iva? io penso di no e voi?
2) risulta evidente che i redditi vanno assimilati a quelli di lavoro dipendente ai sensi dell'articolo 47 lettera c-bis del dpr 917/86, quindi sul reddito il sostituto dovrebbe applicare le ritenute fiscali (progressive per scaglioni) e le ritenute previdenziali ( c.d. contributo del 10%). Pero' in questo caso la società israeliana non ha stabile organizzazione in italia per cui come vengono versate le tasse ( irpef addizionali ecc. ) ed il contributo INPS ? presumo attraverso il modello unico e per quanto riguarda l'inps chi effettua il versamento ?
avviene tutto in autotassazione ( previdenziale e fiscale).
GRAZIE PER L'ATTENZIONE.</HTML>