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causa ostativa flat tax?

paola432

Utente
Buongiorno,
ieri sono stata da un commercialista a chiedere una consulenza per l'apertura di una nuova p.iva come professionista nel settore editoria.
Il commercialista mi ha detto che non posso aderire alla flax tax perché i miei committenti sarebbero i miei datori di lavoro con cui ho avuto contratti a progetto o in forma di diritti d'autore in questi ultimi anni. Questa notizia mi farebbe rinunciare al mio progetto perché il regime ordinario è troppo oneroso per me.
Una mia collega, però, usufruisce della flat tax fatturando al suo vecchio datore di lavoro (con cui ha collaborato negli ultimi 2 anni) e il suo commercialista dice che si può fare.
Chi ha ragione?

Vi ringrazio anticipatamente, un cordiale saluto.
 

Gianmaria@

Utente
Ciao @paola432 ,

il commercialista dal quale sei andata ha ragione sul merito, in quanto l'art 54, comma 57 l. d bis, impone che l'attività non possa essere svolta in prevalenza per il datore di lavoro con il quale si hanno intrattenuto rapporti di lavoro dipendente negli ultimi due anni. Questa casistica è esclusa per alcuni casi particolari, come chi ha fatto la pratica professionale presso uno studio e poi apre la partita iva e lavora con il medesimo. Tuttavia la norma parla in modo esplicito di prevalenza, ossia che svolgi il tuo lavoro in modo prevalente per il tuo vecchio datore di lavoro.

Inoltre la tua precedente attività è un caso molto particolare, in quanto il contratto di cessione di diritti d'autore non può proprio essere definito un rapporto di lavoro subordinato. Pertanto non so se il commercialista della tua amica abbia svelato questo arcano, oppure non abbia tenuto in considerazione niente di quanto detto qui.

Sarebbe utile fare un interpello, non mi sembra ci sia già stato in merito a questa casistica.
 

paola432

Utente
Buonasera Gianmaria, ti ringrazio molto per la risposta, chiara e preziosa per me.
Che cos'è un interpello? Perdona l'ignoranza in materia...





Grazie ancora
 
Ultima modifica:

paola432

Utente
Rileggendo mi sorge una domanda: "impone che l'attività non possa essere svolta in prevalenza per il datore di lavoro con il quale si hanno intrattenuto rapporti di lavoro dipendente negli ultimi due anni."

Io non ero dipendente, ma a progetto (qualche contratto anche diritto d'autore, ma soprattutto a progetto). Vale lo stesso?

Chiedo qualche altro chiarimento (scusate la raffica di domande...):

1) siccome la p.iva mi servirebbe per crearmi nuovi contatti ed essere "più propositiva", potrei aprirla in fax tax per fatturare a nuovi committenti e lavorare contemporaneamente a progetto per i vecchi?

2) La flax tax 5% si applica solo se il lavoro non è mera prosecuzione del precedente: "mera prosecuzione" significa simile o identico, o con lo stesso datore? Cioè, se finora ho fatto redazione e voglio vendere ebook, posso farlo con il 5%?

3) La commercialista mi ha detto che con la p.iva professionisti posso vendere prodotti (es. corsi online). Diversamente il commercialista di mio fratello, il quale dice che non è consentito ma bisogna aderire a [qualcosa che non ho capito] che comporta una tassa di circa 300 euro al mese.
 

Gianmaria@

Utente
Ciao @paola432 ,

cerco di risponderti in ordine in base ai tuoi quesiti:

  1. L'interpello è un quesito aperto che si fa all'Agenzia delle Entrate, dove gli si espone un caso pratico e loro hanno 40 gg per rispondere. In merito al regime forfettario ci sono stati decine e decine di interpelli con casi limite dove l'agenzia molto spesso si è espressa a favore del contribuente.
  2. Rispondo al quesito odierno: il mio dubbio relativamente alla prima risposta è proprio quello del determinare il lavoro a progetto come cessione di diritti d'autore, se può essere considerato lavoro dipendente o meno. COme ti dicevo, ad esempio la pratica professionale per un praticante (es. un giovane commercialista) non viene considerato lavoro dipendente e quindi quando lui acquisirà l'abilitazione potrà aprire la p.iva e lavorare per lo stesso Studio ove ha fatto la pratica. L'interpello servirebbe proprio per chiarire se questa tua tipologia di contratto può essere considerata lavoro dipendente, quindi come stabilito nell'art. 54 c.57 oppure un caso come quello del praticante: in quel caso non avresti problemi.
  3. La prevalenza, secondo la legge 92/2012, prevede che è cosiderata una "finta p.iva" colui che ha lavorato più di 8 mesi negli ultimi 2 anni per lo stesso committente, ha fatturato più dell 80% dei suoi proventi allo stesso committente nell'ultimo anno e lavora fisicamente presso la sede del committente. Quando si verificano almeno 2 di questi punti, vi può essere la presunzione din un contratto di lavoro mascherato da p.iva. Fondamentalmente la norma sul forfettario poggia su questa definizione di prevalenza, pertanto se tu fatturerai meno dell'80% ai tuoi committenti precedenti, non dovrebbe verificarsi questa casistica.
  4. L'attività di redazione è profondamente diversa dall'attività di scrittura la quale rientra nelle attività professionali, a mio parere sono due attività diverse.
  5. Si è vero un professionista non può vendere dei prodotti, però l'attività che descivi tu, ossia i "corsi online" rientrano nel macro-gruppo della formazione. Credo che il commercialista di tuo fratello intendesse iscriverti in Camera di Commercio. Secondo me per questo caso non è necessario. Il Manuale informativo sulle attività, descrive la formazione come "professione libera" ossia non iscrivibile in CCIAA amenò che non sia svolta sotto forma di attività d'impresa o societaria. Non serve nessun particolare requisito. Diverso è se tu vuoi ad esempio richiedere un riconoscimento in Regione, al fine che i tuoi corsi diventino abilitanti. In quel caso devi chiedere alla Regione cosa fare.
 
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