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beni strumentali

M

Mauro

Ospite
sono il titolare da circa vent'anni di una videoteca in provincia di Milano. Ho ricevuto, come già ricevetti l'anno scorso per l'anno 1999, un invito al "contradditorio per la definizione dell'accertamento dei redditi" da parte della locale Agenzia delle Entrate e questa volta per l'anno 2000; tutto lascia presumere che lo riceverò anche per gli anni a seguire.


"L'applicazione di procedure automatizzate e utilizzando i parametri predisposti", scrivono, "determinano ricavi maggiori da quelli da Lei dichiarati". In sede di contraddittorio il funzionario incaricato mi spiegava che quel che faceva innalzare in modo abnorme i parametri era il valore dei beni strumentali: circa 500.000 euro ( un miliardo di lire ) e da ciò se ne ricavava una maggiore imposta solo di I.R.PE.F. di 46.262,66 euro più tutto quel che ci và dietro. Insomma più di 100 milioni di lire... e solo per il 2000! Se moltiplichiamo per gli anni a venire c'è da... s-venire.


Ho obiettato che l'acquisto delle videocassette, beni strumentali, è avvenuto nel corso dei vent'anni e che la maggior parte è ormai obsoleta e in quasi nessun caso produce reddito, non ho acquistato, insomma, un tornio elettronico da 1 miliardo che per giustificarne l'acquisto deve produrre un reddito adeguato, la vita commerciale delle videocassette è, purtroppo, breve; diciamo che il reddito viene prodotto dalle VHS dell'ultimo anno. E' come se ogni anno acquistassi un attrezzo da 50 milioni, sempre lo stesso, perchè il vecchio si usura.


Ho infine sottolineato che a similare richiesta per l'anno precedente, la funzionaria di turno aveva accettato le mie deduzioni e, con il parere favorevole del direttore dell' Agenzia, aveva archiviato la pratica lasciandomi intravedere un esito uguale per gli anni a venire ma nulla da fare; la circolare sulla metodologia di controllo per il settore delle noleggio videocassette, in assenza di studi di settore, così recita: "Le videocassette destinate al noleggio ed il relativo costo, costituendo per la ditta beni strumentali, dovranno concorrere a formare il valore delle immobilizzazioni dell'attivo patrimoniale".


Orbene, ora mi chiedo e chiedo a Voi: come uscire da questa situazione? Situazione che porterà, se non favorevolmente risolta, dritto dritto alla chiusura dell'attività. E in più: possibile che lo stesso ufficio e lo stesso direttore adottino per la stessa pratica due soluzioni diametralmente opposte? L'archiviazione per l'anno 1999 non crea precedente? Questo utilizzo meccanico dei parametri è uniforme su tutto il territorio nazionale? Esistono altri casi simili e se sì come sono stati affrontati? A nulla vale concordare una cifra attorno al 60%, come propostomi, siamo in ogni caso al di là delle più ragionevoli possibilità di una piccola videoteca, in considerazione soprattutto che questo si prospetterà per tutti gli anni successivi.
 
Mi spiace per la situazione in cui si trova, ma il fisco è un duro artiglio irragionevole, specie sui cd parametri e studi di settore.
Tuttavia esiste ed è abbastanza reperibile una notevole giurisprudenza e non tutta favorevole all'amministrazione finanziaria.
Per ultimo, le consiglio di impugnare gli eventuali avvisi di accertamento (di motivazioni ne possiede tante, iniziando ad esempio dallo stock morto di ciò che è considerato "bene strumentale"), e leggersi con attenzione una recentissima sentenza della Commissione tributaria provinciale di Milano, la quale di solito è considerata molto autorevole. La sentenza in questione è stata emessa dalla Sez. VIII il 13 aprile 2005. Vero è che tratta di Studi di settore ma l'argomento e le modalità delle pretese del Fisco sono le stesse.
Qualora non le fosse possibile reperirla la posso inviare al sua indirizzo e-mail.
Cordialità.
Gius.

[%sig%]
 
La ringrazio molto per il suggerimento, mi ha dato ancora una speranza anche perchè non vorrei arrivare ad impugnare l'accertamento in quanto mi hanno riferito che dovrei in ogni caso, se volessi arrivare davanti alla commissione tributaria, versare un terzo della somma.
Le chiedo un ulteriore aiuto: la sentenza in questione o se preferisce come e dove è possibile reperirla assieme magari alle altre sentenze cui Lei fa riferimento.
La ringrazio infinitamente e Le porgo i migliori saluti,
Mauro Spadaro
[email protected] Gius Scrivi:

> Mi spiace per la situazione in cui si trova, ma il fisco è un
> duro artiglio irragionevole, specie sui cd parametri e studi di
> settore.
> Tuttavia esiste ed è abbastanza reperibile una notevole
> giurisprudenza e non tutta favorevole all'amministrazione
> finanziaria.
> Per ultimo, le consiglio di impugnare gli eventuali avvisi di
> accertamento (di motivazioni ne possiede tante, iniziando ad
> esempio dallo stock morto di ciò che è considerato "bene
> strumentale"), e leggersi con attenzione una recentissima
> sentenza della Commissione tributaria provinciale di Milano, la
> quale di solito è considerata molto autorevole. La sentenza in
> questione è stata emessa dalla Sez. VIII il 13 aprile 2005.
> Vero è che tratta di Studi di settore ma l'argomento e le
> modalità delle pretese del Fisco sono le stesse.
> Qualora non le fosse possibile reperirla la posso inviare al
> sua indirizzo e-mail.
> Cordialità.
> Gius.
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