Luigia
Amministratore
Il Sole 24 ore di ieri 17 ottobre 2010 sul Domenicale fa una bella analisi sul ruolo della cultura oggi . In prima pagina citando lo stratega inglese Sir Liddell Hart – dice:" Le idee sono sempre l'arma più efficace, in guerra e in pace. Perché mescolano tra di loro le persone, ne mobilitano gli animi, seminano speranze, movimento."
In seconda pagina un altro bell'articolo intitolato "Primo nemico è il piagnisteo"
La discussione avviata è se ci sono spazi nella società di oggi per far crescere la cultura.
Si spende tanto per "l'effimero e lo strutturale: non si trovano i soldi per le biblioteche, ma si spendono migliaia di euro per portare un grande nome al festival o all'evento di turno" . Gli spazi effimeri abbondano a scapito delle strutture permanenti: «Viviamo alla giornata, perché l'evento dura qualche giorno, e non lascia nulla"
Basta con piagnistei e pessimismo, mettiamoci a lavorare e studiare.
Oggi effettivamente i luoghi della cultura sono cambiati. Negli anni Settanta la cultura era ancora considerata strumento di mobilità sociale. Oggi bisogna ritrovare spazi e modi. Poi una bella domanda: Come uscirne, per non limitarsi a una lamentatio transgenerazionale?
Internet è un nuovo spazio formidabile non tradizionale che favorisce l'incontro tra culture diverse.....le vecchie generazioni devono lavorare con i giovani per far interagire i nuovi spazi con la tradizione.
In seconda pagina un altro bell'articolo intitolato "Primo nemico è il piagnisteo"
La discussione avviata è se ci sono spazi nella società di oggi per far crescere la cultura.
Si spende tanto per "l'effimero e lo strutturale: non si trovano i soldi per le biblioteche, ma si spendono migliaia di euro per portare un grande nome al festival o all'evento di turno" . Gli spazi effimeri abbondano a scapito delle strutture permanenti: «Viviamo alla giornata, perché l'evento dura qualche giorno, e non lascia nulla"
Basta con piagnistei e pessimismo, mettiamoci a lavorare e studiare.
Oggi effettivamente i luoghi della cultura sono cambiati. Negli anni Settanta la cultura era ancora considerata strumento di mobilità sociale. Oggi bisogna ritrovare spazi e modi. Poi una bella domanda: Come uscirne, per non limitarsi a una lamentatio transgenerazionale?
Internet è un nuovo spazio formidabile non tradizionale che favorisce l'incontro tra culture diverse.....le vecchie generazioni devono lavorare con i giovani per far interagire i nuovi spazi con la tradizione.