News Pubblicata il 03/11/2023

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Tracciabilità flussi finanziari negli Appalti: parere ANAC

di Redazione Fisco e Tasse

Con un parere del 3 ottobre l'ANAC chiarisce il perimetro della tracciabilità dei flussi finanziari nei contratti pubblici



L'ANAC Autorità nazionale anticorruzione con il Parere del 3 ottobre 2023, pubblicato sul proprio sito istituzionale, fonisce chiarimenti sulla Tracciabilità dei flussi finanziari nei contratti pubblici.

Nel dettaglio, viene precisato che negli appalti la tracciabilità è obbligatoria, vediamo il perchè.

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Tracciabilità flussi finanziari: obbligatoria negli appalti                                     

L'ANAC in sintesi ha chiarito che la norma sulla tracciabilità dei flussi finanziari si applica in ogni caso in cui vengano erogate risorse pubbliche per l’esecuzione di contratti pubblici, a prescindere dallo svolgimento di una procedura di gara.

Nel parere, viene premesso che: "esula dalla sfera di competenza di questa Autorità il rilascio di pareri preventivi in ordine ad atti e provvedimenti delle stazioni appaltanti, nonché alla stipula di contratti d’appalto o di concessione, fatto salvo l’esercizio dell’attività di vigilanza collaborativa in materia di contratti pubblici ai sensi del Regolamento approvato con delibera n. 160/2022"

Pertanto, sottoliena ANAC il parere è volto a fornire un indirizzo generale sulla questione sollevata nell’istanza, esclusivamente sulla base degli elementi forniti.

Nel parere in oggetto, si ricorda che per assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari finalizzata a prevenire infiltrazioni criminali:

La ratio delle norme dettate dalla legge n. 136/2010 è quella “di prevenire infiltrazioni malavitose e di contrastare le imprese che, per la loro contiguità con la criminalità organizzata, operano in modo irregolare ed anticoncorrenziale”.

Citando le proprie Linee guida sulla tracciabilità dei flussi finanziari, ANAC sottoliena che la legge non si occupa dell’efficienza della spesa pubblica, ma si preoccupa di stabilire un meccanismo che consenta agli investigatori di seguire il flusso finanziario relativo ad un contratto di appalto, al fine di identificare i soggetti coinvolti nei flussi finanziari relativi a un contratto di appalto di lavori, servizi o forniture, onde evitare, mediante un meccanismo di trasparenza, che il denaro pubblico finisca nelle mani delle mafie e, più in generale, che ci sia nell’esecuzione di contratti pubblici il coinvolgimento di imprese in contiguità con la criminalità organizzata.

Si tratta di una norma che ha finalità antimafia e siccome la normativa antimafia si applica ai contratti pubblici, sono senz’altro tenuti all’osservanza degli obblighi tutti i soggetti sottoposti all’applicazione del codice appalti. 

La normativa sulla tracciabilità dei flussi finanziari, sottolinea l’Autorità, si applica ogni qual volta si disponga di risorse pubbliche, indipendentemente dalla natura del rapporto intercorrente tra la pubblica amministrazione e il contraente che riceve tali risorse e quindi anche ai contratti estranei o esclusi rispetto al codice dei contratti pubblici, comprese, come nel caso in esame, le prestazioni di servizi socio-sanitari erogate in regime di accreditamento.

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Fonte: Fisco e Tasse



TAG: Appalti e Contratti pubblici