News Pubblicata il 02/03/2021

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Guardia di Finanza: dichiarazione precompilata per le imprese e pagamenti tracciati

di Dott. Salvo Carollo

Le proposte della GdF del 1.3.2021 sulla Riforma fiscale: riordino degli incentivi fiscali e delle aliquote Irpef, dichiarazione precompilata per gli autonomi, pagamenti tracciati



Continuano i lavori in Commissione Finanze (riunite) della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica sulla Riforma fiscale.

Giorno 1 marzo è stato il turno del Comandante generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, che ha esposto considerazioni e proposte, con una ampia disamina.

Le considerazioni rilevano le disfunzioni presenti all’interno del sistema tributario italiano, la cui causa principale viene considerata l’evasione fiscale, vista, probabilmente non a torto, come un grave ostacolo per lo sviluppo del paese; non solo per il mancato gettito per il bilancio pubblico, ma anche perché questo comportamento può minare le basi della concorrenza e del rapporto tra cittadini e Stato, favorendo situazioni di illegalità. Per questo motivo si auspica una condivisibile spinta verso la semplificazione con “un insieme di regole chiare e stabili nel tempo, in grado di semplificare gli adempimenti dei contribuenti”.

Le proposte avanzate sono figlie di queste considerazioni, ma conducono su una strada forse non per tutti egualmente condivisibile. 

Partendo da un dato statistico, l’esistenza di ben 602 trattamenti agevolativi, è proposta la riorganizzazione “organica delle materia, volta a privilegiare le spese conformi a finalità di interesse generale”, anche perché, si puntualizza nell’intervento, molti di questi incentivi non confluiscono nelle dichiarazioni precompilate, rappresentando un limite al loro utilizzo senza modifiche.

Si approva l’idea della revisione delle aliquote dell’Irpef, al fine di garantire una maggiore trasparenza, efficienza ed equità del sistema tributario, riducendo anche la pressione fiscale sulle categorie oggi maggiormente penalizzate.

Al fine di “disporre di disposizioni il più possibile semplici, chiare e lineari, per ragioni di certezza del diritto” viene avanzata la possibilità, già tante volte auspicata dall’Agenzia delle Entrate, di ampliare il sistema delle dichiarazioni dei redditi precompilate anche ai titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo; in questo contesto “è auspicabile che venga data continuità al percorso di innovazione tracciato di recente dal legislatore attraverso l’introduzione di un insieme di obblighi e di incentivi alla digitalizzazione dei pagamenti”.

Quindi, riassumendo, la proposta della Guardia di Finanza, per una Riforma Fiscale che traghetti il paese verso la modernità tributaria, si basa su: riordino e riduzione degli incentivi fiscali (al fine di farli confluire nelle dichiarazioni precompilate), riorganizzazione delle aliquote Irpef, predisposizione precompilata delle dichiarazioni dei redditi anche per gli autonomi, tracciamento dei pagamenti. Fondamentalmente viene tracciata la medesima strada già indicata dall’Agenzia delle Entrate (si veda a riguardo l'articolo Riforma fiscale: tassazione per cassa e dichiarazione precompilata anche per le imprese). Forse qualcuno potrebbe chiedersi se un quadro così delineato, più che raffigurare un rinnovato rapporto tra Stato e cittadini, non nasconda invece, sotto le pennellate della semplificazione, una semplice mancanza di fiducia.

L’audizione dei vertici della Guardia di Finanza, tra i pochi ad avere avanzato proposte di più ampio respiro, non limitate alla riorganizzazione dell’Irpef, si conclude con due proposte in tema di fiscalità internazionale.

Si auspica la definizione di un rinnovato perimetro della Stabile organizzazione virtuale, chiaramente tracciato nella sua natura e nei rapporti con le convenzioni internazionali, al fine di rendere più efficiente lo strumento normativo.

Si propone una stretta fiscale nei confronti delle disponibilità finanziarie detenute nei paesi non collaborativi (secondo le liste tenute dall’Unione Europea) nella forma di “un prelievo aggiuntivo sulle disponibilità finanziarie detenute” in queste giurisdizioni.

Fonte: Parlamento Italiano


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Memoria Guardia di Finanza

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