News Pubblicata il 09/04/2018

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Welfare e assistenza sanitaria integrativa: i paletti dell'Agenzia

Importanti chiarimenti in materia di deducibilità dei premi delle assicurazioni sanitarie private. Non si possono dedurre i costi se si ottiene il rimborso dall'ente



L’agenzia delle Entrate, con la circolare 5/E del 28 marzo  2018 ha analizzato e chiarito vari aspetti della normativa fiscale sul welfare aziendale e sui premi di produttività recentemente modificata alle ultime leggi di bilancio .

In materia di assistenza sanitaria integrativa ha precisato che:

  1.  i  premi  delle assicurazioni private di assistenza sanitaria erogati agli iscritti di enti o casse professionali private. che siano coincidenti  con i costi delle prestazioni  rimborsate ai lavoratori non sono deducibili ma  si puo applicare la detrazione solo delle   eventuali differenze di spesa rimasta a carico dell’assistito. L'agenzia ha rilevato infatti che era in uso una prassi irregolare,  vantaggiosa sia per gli enti di assistenza sanitaria integrativa che per i lavoratori che prevedeva   valori per le prestazioni corrisposte mai superiore al premio versato, che come prevede l’articolo 51, comma 2, lettera a) del Testo unico delle imposte sui redditi sono deducibili fino al limite massimo di  3.615,20 euro. Di fatto i lavoratori ottenevano dalle Casse il rimborso delle fatture presentate  e  anche  la deducibilità fiscale dal reddito dei contributi versati. Per le Casse avere un alto numero di iscritti consentiva comunque vantaggi commerciali nei confronti delle strutture sanitarie eroganti.  La circolare 5E chiarisce ora che  la deduzione, se il premio coincide con il rimborso, non spetta. Resta possibile  solo la detrazione per la quota di spese non rimborsate,
  2. Inoltre,  ricorda che   dopo le leggi di bilancio 2016-2017 il premio di risultato  puo essere utilizzato per l'assistenza sanitaria integrativa  e che tali somme «non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente» . In questi casi il limite sopra citato puo essere superato e  si possono dedurre importi aggiuntivi fino a 3mila euro  per ogni lavoratore. La circolare chiarisce pero  che «In assenza di specifiche disposizione tornano applicabili i principi generali in base ai quali la deduzione o detrazione degli oneri è possibile nella misura in cui la relativa spesa sia rimasta a carico del contribuente, condizione che non sussiste qualora la spesa sia sostenuta o rimborsata a seguito di contributi dedotti dal reddito o che non hanno concorso alla formazione del reddito, come nel caso di contributi versati in sostituzione di premi di risultato agevolabili». 

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Fonte: Il Sole 24 Ore



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