News Pubblicata il 22/03/2018

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Cumulo gratuito: guerra tra INPS-ADEPP

Ancora inattivo il cumulo gratuito dei professionisti: guerra di comunicati e accordo sospeso per il rifiuto delle casse private di partecipare alle spese di gestione.



Nei giorni scorsi era stata annunciata la partenza della procedura comune tra INPS e Casse previdenziali dei professionisti per la gestione delle domande di cumulo dei versamenti previdenziali in casse diverse ,  reso possibile già dalla legge di bilancio 2017 e discusso in dettaglio durante i mesi scorsi , ma di fatto non ancora operativo .

Quasi tutte le casse previdenziali hanno modificato i propri statuti per ratificare l'accordo la cui convenzione è stata firmata in febbraio, e  l'Inps ha predisposto la paittaforma  telematica necessaria  per la gestione delle domande online e  dei calcoli ma il dialogo è giunto ad una impasse proprio nell'ultimo miglio .

Il Presidente Boeri  ha evidenziato la necessità che ogni cassa si faccia carico proporzionalmente delle spese gestionali aggiuntive  da sostenere per ogni pratica di cumulo (circa 65€), ma l'ADEPP ha definito la richiesta inaccettabile , definendola "Tassa Boeri", in quanto  la normativa parla di assenza di oneri finanziari per i professionisti e l'istituto riceverà dallo stato risorse aggiuntive pari a 89 milioni per il finanziamento di questa misura .

Dal canto suo l’INPS, con Comunicato 19 marzo 2018, ha reso noto che il Direttore Generale dell’Inps, ha incontrato una delegazione del Comitato per il cumulo gratuito, in cui ha fatto presente che  il costo delle pratiche delle pensioni pagate in regime di cumulo ai professionisti  deve essere sostenuto dagli Enti coinvolti nella liquidazione in misura proporzionale alle rispettive quote di pensione erogate. In risposa alle obiezioni dell'ADEPP il Direttore Generale ha ricordato che l’Inps non ha ricevuto alcun finanziamento dal Governo per la copertura di questi costi, perché la norma finanzia solo i maggiori oneri di spesa previdenziale e non quelli di gestione delle pratiche. 

Nella giornata del 20 marzo le Casse che ancora non lo avevano fatto hanno provveduto a firmare le convenzioni  mancanti e le hanno inviate all'INPS e ai ministeri competenti affermando che:  “Con quest’atto le Casse intendono togliere ogni alibi all’Istituto pubblico, che da mesi sta ritardando l’adempimento di una legge. Se l’Istituto continuerà a non pagare, d’ora in poi gli interessati potranno azionare eventuali rimedi giudiziari nei confronti dell’Inps”.

Tutto ancora in sospeso, quindi,  soprattutto per le migliaia di professionisti che avevano già presentato le domande  di pensione con il cumulo previdenziale "gratuito"alle proprie Casse.

Fonte: Inps



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