News Pubblicata il 13/11/2017

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Equo compenso professionisti: manifestazione il 30 novembre

Il presidente degli Ingegneri Zambrano spiega perché l'equo compenso è un diritto dei professionisti e non un regalo



Il presidente del Consiglio Nazionale degli ingegneri  Zambrano è intervenuto nuovamente con forza per chiedere il sostegno di tutti i professionisti ad una manifestazione indetta per il 30.11 2017. 

Con la campagna " #se valgo1euro"  Inarcassa, RPU e molte altre associazioni di professionisti chiederanno  al Governo una risposta chiara in materia di equo compenso per le professioni ordinistiche a tutela della qualità dei servizi ai clienti. Sul tema , ricordiamo, è in discussione  nelle commissioni parlamentari un disegno di legge del senatore Sacconi e diversi  emendamenti in Legge di Stabilità 2018.

Zambrano si è scagliato in particolare contro la  "clamorosa sentenza del Consiglio Di Stato che ha riconosciuto la congruità di un bando di gara per l’assegnazione, per un compenso simbolico di un euro, di un incarico di redazione di un importante piano urbanistico di una città del Sud” . La decisione si basa sul principio che un lavoro puo  essere ricompensato altri vantaggi, economicamente apprezzabili anche se non finanziari. come visibilità o  "Fama" .

 Il presidente degli ingegneri sottolinea invece che “a tutela dell’anticorruzione si è garantiti solo con un corrispettivo economico chiaro e trasparente", e protesta quindi contro l' atteggiamento del Governo  che " non solo non ha preso le difese dei professionisti, ma sostiene che sia possibile un corrispettivo con un altro genere di utilità e  confonde tariffe minime ed equo compenso" .

Secondo gli ingegneri  “Le professioni italiane, in particolare quelle tecniche, sono eccellenze di cui il Paese dovrebbe essere orgoglioso, sia per le riconosciute competenze, sia per gli stringenti obblighi nei confronti dei committenti, per effetto della recente riforma degli anni 2011 e 2012:

A fronte di questi impegni, secondo Zambrano "i  redditi sono in fase calante e per alcune categorie, in particolare i giovani,  la situazione è prossima alla soglia di povertà”.

Fonte: INARCASSA



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