Il ministro Poletti ha commentato i dati INPS relativi al 2015 sulle dichiarazioni ISEE recentemente pubblicati sul sito del Ministero del lavoro ( vedi allegato).
Nel 2015 sono stati 13 milioni gli italiani che hanno presentato la dichiarazione ISEE per avere sconti e facilitazioni nell'accesso all'assistenza sociale. Quelli che si sono dichiarati nullatenenti sono passati dal 74% al 14% , nel Meridione si è passati addiritture dal 90% al 20% Cio che è cambiato è il passaggio dall'autocertificazione ai dati tratti direttamente dall'anagrafe tributaria . Il ministro afferma che "l’impianto di controlli ex-ante sulla fedeltà delle dichiarazioni è un successo: le famiglie che oggi non dichiarano conti correnti e altri depositi sono una piccola (e realistica) minoranza a fronte di comportamenti non corretti largamente diffusi con la precedente disciplina. È anche questo un segno di equità, che facilita l’accesso alle prestazioni a chi è davvero più bisognoso. La riforma quindi sembra stia perseguendo gli obiettivi prefissati: maggiore credibilità delle dichiarazioni, maggiore selettività dell’indicatore legata al patrimonio, maggiore attenzione ai più fragili».
Una voce contraria è pero quella del presidente del Forum delle famiglia che evidenzia come il nuovo ISEE presenti tanti difetti, il piu evidente dei quali è la sottovalutazione dei costi dei figli . La scala di equivalenza sarebbe infatti obsoleta e non realistica.
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