Domanda e Risposta Pubblicata il 17/02/2010

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Quando un ente non commerciale perde la sua qualifica e diventa commerciale?



La qualifica di ente non commerciale viene meno quando l’ente non commerciale inizia a svolgere, in via prevalente, attività di natura commerciale.
L’esercizio di una limitata attività commerciale, di solito finalizzata all’autofinanziamento, può essere consentito anche nell’ambito degli enti non lucrativi, purché non diventi prevalente.
La verifica della prevalenza dell’esercizio dell’attività commerciale rispetto all’attività solidaristica non profit deve essere compiuta con riferimento a ciascun periodo d’imposta.

L’art. 149 del testo unico delle imposte sui redditi individua alcuni “indici” da cui è possibile desumere la prevalenza dell’esercizio dell’attività commerciale rispetto a quella istituzionale:

• la prevalenza dei beni destinati all’attività commerciale rispetto a quelli destinati all’attività prevista dallo statuto;
• la prevalenza dei proventi o dei redditi derivanti dall’esercizio di attività commerciali rispetto agli introiti derivanti da, o connessi con, l’attività istituzionale (compresi i contributi, le sovvenzioni e le quote associative);
• la prevalenza delle spese inerenti all’esercizio di attività commerciali rispetto al totale delle spese dell’ente.
Tali parametri rappresentano solo “indici di commercialità” e non comportano automaticamente la perdita di qualifica di ente non commerciale.

La perdita della qualifica di ente non commerciale ha effetto dal periodo di imposta in cui l’attività commerciale viene esercitata in via prevalente.


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