Speciale Pubblicato il 01/01/2020

Tempo di lettura: 3 minuti

Fondo di garanzia: un’opportunita’ per startup, PMI e banche

di Dott. Giacomo Mele

Il Fondo di Garanzia è uno strumento indirizzato alle Piccole e Medie Imprese (PMI) e, dal 2016, esteso anche alle startup innovative.



Dall’ ultimo rapporto il Mise sottolinea che “il Fondo di Garanzia viene utilizzato con maggiore frequenza al Nord. La Lombardia vanta di gran lunga il maggior numero di operazioni (1.560) e la più elevata quantità di risorse mobilitate (362,2 milioni di euro), seguita a grande distanza da Emilia-Romagna e Veneto”. 

Per chi non lo sapesse, il Fondo di Garanzia è uno strumento indirizzato alle Piccole e Medie Imprese (PMI) e, dal 2016, esteso anche alle startup innovative.

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Come funziona il Fondo Garanzia: un esempio pratico

Nel dettaglio, facciamo un esempio di come funziona: sono una PMI o startup innovativa e vorrei fare un investimento su di un ipotetico prodotto X, ma proprio per la mia tipologia di impresa, ovvero non ho più di 250 dipendenti e non più di 50 milioni di fatturato, non ho abbastanza finanze e budget per quel prodotto X, nemmeno Fondi di Investimento cui chiedere, oppure li ho, ma per una mia finance strategy, voglio aprirmi a nuovi orizzonti. 

Ecco che posso recarmi in una qualsiasi banca e chiedere un finanziamento in modalità gratuita e semplificata senza il timore che l’impiegato bancario “storca il naso”. E come? In quanto ho un garante con la S maiuscola: lo Stato.

Avendo quindi tale garante, rispettando ulteriori requisiti – come ad esempio essere una impresa situata su suolo italiano – e dopo i dovuti accertamenti della banca, quest’ultima finalmente mi concederà il finanziamento e sarà lei stessa, la banca, a fare la domanda e ad interfacciarsi con il medio credito centrale al fine di poter erogarmi il credito tanto atteso.

Ma il vantaggio è anche per le banche. Infatti, grazie al Fondo di Garanzia, quanto le imprese sono facilitate ad ottenere un finanziamento, tanto ogni banca può far sogni tranquilli, perché potrà concedere credito con un tasso di rischio molto più basso: qualora la PMI risultasse insolvente, la banca potrà quindi incassare direttamente dalle “tasche” del Fondo di Garanzia, e, addirittura – facendo un’iperbole -, qualora fosse esaurito il Fondo, la banca potrà rifarsi direttamente sullo Stato. Ma vediamo nello specifico come, attraverso un esempio pratico:

La banca patrimonializza il Credito ogni volta che eroga denaro, e su questo non ci sono dubbi.

La “Banca Popolare di Poggibonzi” ha 1000€ di correntisti che hanno il Conto corrente presso di lei, ed ha un patrimonio di 16€ personale; per le regole bancarie ovvero Basilea 1, 2 e 3, la Banca per ogni 100€ che presta/finanzia ad una persona/società – in questo caso ad una impresa – deve patrimonializzare (controgarantire)  8€, ovvero deve garantire di avere come patrimonio quegli 8€ che serviranno solo per quel finanziamento in quanto secondo Basilea 1 le banche possono patrimonializzare solo l’8% (coefficiente patrimoniale); in questo  esempio la banca può al massimo concedere 184€, perché li garantisce tramite 16€ del suo patrimonio, pur avendo ancora 816€ disponibili in conti correnti.

Ora, se il Fondo di Garanzia interviene e mette a copertura del finanziamento delle imprese l’80% per un massimo di 2.5 milioni di euro, in controgaranzia la banca invece di patrimonializzare 8€ ad ogni 100€ che presta, patrimonializzerà solamente 1,6€ quindi potrà cedere altri 12,8€ di patrimonio disponibile e concedere paradossalmente tanti altri crediti, con un tasso di interesse più basso perché più il credito è capitalizzato e meno costa il denaro.

L’indagine ed il dato della nuova edizione del rapporto trimestrale a cura della DG per la Politica Industriale Impresa e innovazione del Mise, in collaborazione con Mediocredito Centrale S.P.A., è positivo quindi per quelle aziende come PMI e Startup innovative che hanno bisogno di cassa. I numeri parlano e sono esponenziali: sempre più spesso le aziende richiedono finanziamenti tramite il Fgpmi e le banche li erogano.

 Dal rapporto del Mise i dati appaiono eccezionali, e traducono come il modello del Fondo di Garanzia funzioni: “dal 2016 anche le Pmi innovative accedono gratuitamente al Fondo di Garanzia. Ad oggi si contano 284 Pmi innovative beneficiarie, per un ammontare complessivo di oltre 195 milioni di euro. Lombardia (54,2 milioni) ed Emilia-Romagna (28,8 milioni) – precisa il MiSE – risultano essere una parte considerevole dei finanziamenti concessi. Sono 20 – conclude il MiSE – gli incubatori certificati che hanno richiesto un finanziamento mediato dal Fgpmi, per un totale di 37 operazioni e circa 18 milioni di euro mobilitati”.



TAG: Agevolazioni per le Piccole e Medie Imprese