Speciale Pubblicato il 16/05/2016

Tempo di lettura: 6 minuti

Agricoltura e IVA: aumento percentuali compensazione dal 2016

di Erario Anna Eleonora

Nuove percentuali di compensazione dal 1° gennaio 2016 per i produttori agricoli in regime speciale IVA



Alle cessioni di latte, bovini e suini effettuate a decorrere dal 1° gennaio 2016 da parte dei produttori agricoli in regime speciale IVA, si applicano le nuove percentuali di compensazione fissate dal Decreto interministeriale 26.01.2016, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 39 del 17.02.2016.

Le percentuali di compensazione si applicano all'ammontare imponibile delle operazioni stesse per determinare la detrazione forfetizzata dell’IVA a credito.

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Agricoltura e regime speciale IVA: cosa sono le percentuali di compensazione

Secondo quanto stabilito dall'art. 34, comma 1, D.P.R. n. 633/1972, per i produttori agricoli in regime IVA speciale:

Le percentuali di compensazione assumono rilevanza come aliquote IVA, invece, con riferimento a:

Agricoltura: le nuove percentuali di compensazione dal 2016

Di recente, a modificare le percentuali di compensazioni è intervenuto il D.M. 26.01.2016, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 39 del 17.02.2016. Il decreto dà di fatto attuazione a quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2016 (Legge n. 208/2015, art. 1, comma 908), la quale ha stabilito che un decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, da adottare entro il 31 gennaio 2016, doveva innalzare:

In attuazione di tale previsione, il D.M. 26.01.2016 ha stabilito che le seguenti nuove percentuali di compensazione:

Prodotti agricoli Tabella A, parte I,

D.P.R. n. 633/1972

Percentuale di compensazione

Vecchia

Nuova

  • latte fresco non concentrato né zuccherato e non condizionato per la vendita al minuto, esclusi yogurt, kephir, latte cagliato, siero di latte, latticello (o latte battuto) e altri tipi di latte fermentati o acidificati; altri prodotti compresi nel punto 9) della tabella A, parte I, D.P.R. n. 633/1972 (escluso il latte fresco non concentrato né zuccherato, destinato al consumo alimentare, confezionato per la vendita al minuto, sottoposto a pastorizzazione o ad altri trattamenti previsti da leggi sanitarie)

8,80%

10%

a regime

dal 2016

  • animali vivi della specie bovina, compresi gli animali del genere bufalo, di cui al n. 2)

7,00%

7,65%

per il 2016

  • animali vivi della specie suina, di cui al n. 2)

7,30%

7,95%

per il 2016

Con particolare riguardo ai prodotti agricoli per i quali la percentuale di compensazione passa dall’8,80% al 10%, l’Agenzia delle Entrate, nella Circolare n. 19/E/2016, ha chiarito che tale innalzamento consente di azzerare l’IVA dovuta. In precedenza, infatti, la percentuale di compensazione dell’8,8% a fronte di un’aliquota IVA del 10% applicabile alle relative cessioni, comportava l’obbligo a carico dei produttori agricoli di versamento di un’imposta pari all’1,2% (= 10% - 8,8%). Il previsto innalzamento della percentuale di compensazione consentirà, quindi, di ridurre l’IVA dovuta fino ad azzerarla.

Inoltre, per quanto riguarda gli “altri” prodotti di cui al n. 9) della Tabella A, parte I, per cui tale nuove percentuale è applicabile, ha precisato che il n. 9), facendo riferimento al latte fresco e alla crema di latte non concentrati né zuccherati, riguarda i prodotti della voce 04.01 della Tariffa doganale, comprendente anche lo yogurt, il kephir e gli altri prodotti (latte cagliato, siero di latte, latticello o latte battuto e altri tipi di latte fermentati o acidificati). In sostanza, “… l’indicazione «altri» deve ritenersi inclusiva di tutti gli altri prodotti di cui alla più analitica elencazione della voce doganale 04.01”.

Agricoltura: decorrenza ed effetto delle nuove percentuali di compensazione

Le nuove percentuali di compensazione hanno effetto dal 1° gennaio 2016.

La Circolare n. 19/E/2016 ha precisato che, a tale riguardo, rileva il momento di effettuazione dell’operazione, che è diverso a seconda della tipologia di operazione stessa. In sostanza, a fare da spartiacque tra l’applicazione delle vecchie percentuali di compensazione o di quelle nuove, è proprio il momento di effettuazione della cessione.

In particolare, per individuare le percentuali di compensazione applicabili, occorre considerare quanto segue:

Nel caso di fatturazione differita, per consegna effettuata con documento di trasporto, rileva il momento di emissione della fattura, atteso che l’imposta viene liquidata facendo riferimento al mese in cui la fattura viene emessa. Pertanto, nel caso di consegne effettuate nel mese di dicembre 2015 con fattura emessa nel successivo mese di gennaio 2016 (IVA da liquidare nel mese di gennaio, ovvero nel primo trimestre 2016), si applicheranno le nuove percentuali di compensazione.

Si fa osservare che il documento di prassi non fa alcun riferimento al fatto che il Decreto 26.01.2016 sia stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in data 17.02.2016, cioè successivamente al termine del 16 febbraio 2016 per il versamento dell’IVA relativa alla liquidazione di gennaio 2016. Ciò lascia intendere che, per l’Agenzia, dato che il Decreto era comunque già disponibile in bozza prima di tale data di scadenza, la data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale non inciderebbe sull’applicazione o meno delle nuove percentuali già nella liquidazione del mese di gennaio 2016. In sostanza, verrebbe confermato che, per quanto riguarda la scadenza già decorsa del 16.02.2016 per il versamento dell'IVA relativa al mese di gennaio 2016:



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