"Controlli a distanza e inadempimento del lavoratore" Commento alla sentenza di Cassazione lavoro n. 19922 del 5 ottobre 2016

Cassazione civile,  sezione lavoro  Sentenza  n. 19922 del 05 Ottobre 2016 COMMENTO: "Controlli a distanza e inadempimento del lavoratore" (PDF - 8 pagine)

I «controlli difensivi» sui dipendenti sono legittimi solo quando riguardano specifiche condotte lesive estranee al rapporto di lavoro. Nel caso di  specie, invece, al lavoratore era stato contestato di aver registrato nel rapporto di giro alcune ispezioni che in realtà non erano state effettuate perché il veicolo risultava altrove nell'orario indicato, come rilevato nel sistema satellitare GPS installato nella vettura ex ante. Si applica quindi la garanzia dell'art. 4, comma 2 legge 300/70 per cui i dati dell'impianto non possono essere utilizzati per provare inadempimento contrattuale del lavoratore.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Controlli a distanza del lavoratore

2. Orientamenti giurisprudenziali conformi

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Inesistente la notifica del ricorso per posta privata - Commento alla sentenza della Cassazione n. 19467 del 30.9.2016

Cassazione Civile- Ordinanza n. 19467 del 30 settembre  2016 COMMENTO : "Inesistente la notifica del ricorso per posta privata" (PDF - 10 pagine)

Poiché la legge affida, in via esclusiva, a Poste Italiane s.p.a. le notificazioni a mezzo posta di atti giudiziari, la notifica per posta privata del ricorso tributario di primo grado deve ritenersi inesistente, come tale non suscettibile di sanatoria in conseguenza della costituzione in giudizio del resistente. Questo il principio di diritto che emerge dall'ordinanza  30 settembre 2016, n. 19467 della Sesta Sezione Civile – T della Corte di Cassazione. 

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IL CASO

IL COMMENTO

1.Notifiche degli atti tributari mediante recapito postale: evoluzione normativa

2. Regime di notificazione degli atti amministrativi

3. La sentenza annotata

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Assunzione disabili: art. 9 della L. 68/1999 Commento alla Cassazione lavoro n. 19928 del 05 Ottobre 2016

Cassazione civile,  sezione lavoro  Sentenza  n. 19928 del 05 Ottobre 2016 COMMENTO: Assunzione disabili: art. 9 della L. 68/1999(PDF - 8 pagine)

La ratio dell'art. 9 della legge n. 68 del 1999, che attribuisce al datore di lavoro la facoltà di indicare nella richiesta di avviamento la qualifica del lavoratore disabile da assumere a copertura dei posti riservati in un sistema di cd. collocamento mirato, va ravvisata nel consentire, mediante il riferimento ad una specifica qualifica, l'indicazione delle prestazioni richieste dal datore di lavoro sotto il profilo qualitativo delle capacità tecnico - professionali di cui il lavoratore avviato deve essere provvisto.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. L. 68/1999: ratio

2. Art. 9 della L. 68/1999: ratio

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"Redditometro: l’eredità come prova contraria" Commento alla sentenza della Corte di Cassazione n. 19257 del 28.9.2016

Cassazione civile  Ordinanza n. 19257 del 28 Settembre 2016 (PDF - 10 pagine)

In tema di accertamento sintetico, al contribuente non giova dedurre di aver ricevuto soldi in eredità, se poi emerge il loro impiego per donazioni a familiari e accrediti su conti correnti di altri, tale da escludere inequivocabilmente l’esistenza di un nesso eziologico tra l’eredità stessa e le spese contestate dall’amministrazione finanziaria.

"Licenziamento per giusta causa: nozione" COMMENTO alla sentenza di Cassazione lavoro n. 20048 del 6 ottobre 2016

Cass. civ.,  sezione lavoro Sentenza  n. 20048 del 06 Ottobre 2016 - "Licenziamento per giusta causa: nozione"  COMMENTO (PDF - 8 pagine)

E’ legittimo il licenziamento per giusta causa di un lavoratore per mancata correttezza nei confronti del collega di lavoro, che lo aggrediva verbalmente  in un luogo di lavoro e alla presenza di altri colleghi , seguita da una successiva fase di aggressione fisica incompatibile con il necessario affidamento datoriale nella correttezza dei rapporti che il dipendente deve mantenere nell'ambito lavorativo.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Nozione di giusta causa di licenziamento

2. Orientamenti giurisprudenziali conformi

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

"Omessa dichiarazione, l’amministratore di fatto non e’ esente da responsabilità’" COmmento alla sentenza della Cassazione penale n. 41148 del 4.10.2016

Cassazione Penale

Sentenza n.41148 del 4 ottobre 2016

Il reato di omessa dichiarazione, di cui al D.Lgs. 10 marzo 2000, n. 74, art. 5, è configurabile anche nei confronti dell'amministratore di fatto, in quanto egli va equiparato a quello di diritto in quanto titolare effettivo della gestione sociale e, pertanto, nelle condizioni di poter compiere l'azione dovuta. Questo il principio di diritto che emerge dalla sentenza n. 41148/2016 della Terza Sezione Penale della Cassazione.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Amministratore di fatto e reati tributari

2. La sentenza annotata

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"Risarcimento del danno per infortunio sul lavoro: onere della prova per il lavoratore" Commento alla sentenza di Cassazione lavoro n. 19709 del 3.10.2016

Cassazione  civile -  sezione lavoro  Sentenza  n. 19709 del 03 Ottobre 2016 COMMENTO: "Risarcimento del danno per infortunio sul lavoro: onere della prova per il lavoratore" (PDF - 8 pagine)

Non configurando l’art. 2087 c.c. una ipotesi di responsabilità oggettiva del datore di lavoro, spetta al lavoratore dimostrare l'evento dannoso ed il nesso di causalità tra le lesioni riportate e le condizioni pericolose dell'ambiente di lavoro, secondo cui ai fini dell'accertamento della responsabilità del datore di lavoro, ex art. 2087 cod. civ. – che  non configura un'ipotesi di responsabilità oggettiva- al lavoratore che lamenti di aver subito, a causa dell'attività lavorativa svolta, un danno alla salute, incombe l'onere di provare sia l'esistenza di tale danno che la nocività dell'ambiente di lavoro ed il nesso causale fra questi due elementi, gravando invece sul datore di lavoro, una volta che il lavoratore abbia provato le suddette circostanze, l'onere di dimostrare di avere adottato tutte le cautele necessarie ad impedire il verificarsi del danno.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Art. 2087 c.c. e responsabilità del datore di lavoro

2. Orientamenti giurisprudenziali conformi

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

"Niente IRAP su attività di sindaco o revisore" Commento alla Ordinanza di Cassazione n. 19327 del 29.9.2016

Cassazione civile  Ordinanza n. 19327 del 29 Settembre 2016 COMMENTO : "Niente Irap su attività di sindaco o revisore" (PDF - 6 pagine)

In materia di IRAP, il commercialista titolare di uno studio o inserito in un’associazione professionale non paga l’Irap sull’attività svolta come amministratore o sindaco di una società quando sia possibile scorporare i risultati di tale attività e sempre che quest’ultima sia svolta in modo svincolato da quella dello studio e senza ricorrere ad un’autonoma struttura organizzativa.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. IRAP. Il presupposto dell'autonoma organizzazione alla luce dei recenti interventi delle Sezioni Unite

2. L' ordinanza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELL'ORDINANZA

"Licenziamento collettivo: incompletezza della comunicazione e conseguenze" Commento alla sentenza di Cassazione lavoro n. 19320 del 29.9.2016

Cassazione civile -  sezione lavoro Sentenza  n. 19320 del 29 Settembre 2016 COMMENTO: "Licenziamento collettivo: incompletezza della comunicazione e conseguenze" (PDF - 8 pagine)

L'incompletezza della comunicazione di cui all'art. 4, comma 9, legge n. 223 del 1991, costituisce «violazione delle procedure» ivi disciplinate e dà luogo alla tutela indennitaria tra 12 e 24 mensilità. È invece applicabile la reintegrazione nel posto di lavoro allorquando i criteri di scelta siano, in via esemplificativa, illegittimi (poiché in violazione di legge) o illegittimamente applicati (perché attuati in difformità dalle previsioni legali o collettive).

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Licenziamento collettivo ed indicazione dei criteri: art. 4, comma 9, della l. 223/1991

2. Conseguenze in caso di mancata comunicazione nel licenziamento collettivo

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

La proroga biennale del termine di accertamento non si applica all’IVA - Commento alla sentenza della Cassazione sezioni unite n. 18574 del 22.9.2016

Sezioni Unite della Corte di Cassazione Sentenza n. 18574 del 22 settembre 2016 COMMENTO: "La proroga biennale del termine di accertamento non si applica all’IVA" (PDF - 6 pagine)

La proroga biennale del termine di accertamento, di cui all'art. 11 della legge n. 289 del 2002, non si applica alla revoca del beneficio dell'IVA agevolata al 4%, essendo un tributo diverso da quelli ai quali la disposizione fa espresso ed esclusivo riferimento. Queste le conclusionei delle Secioni Unite della Corte suprema di Cassazione civile nella sentenza n. 18574 del 22 settembre 2016.