Debiti INPS e INAIL: ecco i criteri per la dilazione fino a 60 rate - La Circolare del Giorno n. 263 del 15.12.2025
Il datore di lavoro che si trova nell’impossibilità finanziaria di versare i contributi e i premi INPS-INAIL può presentare istanza di dilazione dei debiti prima che gli stessi siano oggetto di avviso addebito, e come tali affidati all’agente della riscossione per il successivo recupero. A seconda della consistenza della posizione debitoria e delle mensilità richieste cambia non solo l’autorità competente a concedere la rateazione ma altresì la procedura di accesso alla stessa.
Nello specifico il “Collegato Lavoro” (Legge 203/2024) ha introdotto un nuovo procedimento di dilazione dei debiti contributivi fino a 60 mesi, affidando ad un apposito decreto ministeriale l’individuazione delle ipotesi in cui i datori di lavoro possono farvi ricorso.
In ossequio al disposto normativo ha trovato pubblicazione l’apposito D.M. 24.10.2025, il quale rimanda tuttavia alle decisioni dei rispettivi CDA degli Istituti coinvolti la definizione di requisiti, criteri e delle modalità, anche di pagamento, dei nuovi piani di dilazione.
Indice
- Premessa
- In quali casi è possibile dilazionare i debiti fino a 60 rate mensili?
- Rinvio ai CDA di INPS e INAIL
- La disciplina della dilazione dei crediti INPS in fase amministrativa
- Mancanza di liquidità nel corso della dilazione INPS
- La dilazione dei premi INAIL