Il trattamento contabile e fiscale dei siti internet - La Circolare del Giorno n. 199 del 22.09.2020

È possibile classificare i siti web in base alle loro peculiari caratteristiche di funzionamento.

Con siti internet vetrina intendiamo quei software per il web che presentano l’azienda agli utenti e pubblicizzano i prodotti o i servizi di questa. Per le loro caratteristiche e per l’obiettivo che perseguono, generalmente, le spese di implementazione di questa tipologia di siti internet sono attratte alle spese pubblicitarie, con alcune eccezioni.

Con siti internet commerciali intendiamo quei software per il web attraverso i quali gli utenti possono espletare l’intero processo di acquisto di un prodotto o di un servizio: dalla scelta, all’ordinazione, fino al pagamento. Questa tipologia di siti internet potranno avere un trattamento diversificato a seconda che l’attività commerciale svolta on line rappresenti un diverso canale della stessa attività tipica dell’azienda oppure che questa rappresenti una nuova tipologia di attività aziendale.

Oltre ai costi di acquisto dei siti internet, le aziende inevitabilmente sosterranno annualmente dei costi di manutenzione e di gestione che saranno soggetti a specifico e distinto trattamento.

Indice

1. Il quadro generale
2. La classificazione dei siti internet
3. I siti vetrina
4. Siti vetrina: un caso particolare
5. I siti commerciali
6. I portali integrati: un caso ibrido
7. I costi di gestione

Gli interessi sui finanziamenti dei soci alla società - La Circolare del Giorno n. 192 del 14.09.2020

Molti possono essere i motivi che possono spingere i soci a finanziare la propria società.

Quando questi versamenti, effettuati dai soci, non si intendono a titolo di capitale e quindi definitivo, saranno da considerarsi dei finanziamenti a titolo di mutuo, e potranno essere fruttiferi di interessi o meno per il socio finanziatore.

L’ordinamento italiano prevedere una presunzione di fruttuosità per queste situazioni, comunque superabile, a determinate condizioni.

Quando il finanziamento dei soci risulterà fruttifero di interessi attivi, questi costituiranno reddito imponibile per il socio finanziatore e dovranno essere da questi esposti in dichiarazione dei redditi, dove parteciperanno alla determinazione dell’imposta.

Per la società finanziata gli interessi passivi saranno deducibili secondo le norme fiscali che regolano tali tipologie di costi.

Da rilevare, per ultimo, come il finanziamento della società da parte dei soci può avere delle sensibilità in termini di Imposta di Registro.

Indice

1. Il finanziamento dei soci alla società
2. Criticità del finanziamento soci
3. Come superare la presunzione di fruttuosità
4. Il trattamento fiscale
5. L’imposta di registro applicabile ai finanziamenti dei soci

Previsione dei flussi finanziari - La Circolare del Giorno n. 176 del 24.08.2020

L’emergenza sanitaria connessa al COVID 19 ha generato, sin dai primi giorni successivi al c.d. lockdown, particolari difficoltà in capo alle imprese nella gestione della liquidità e dell’equilibrio finanziario di breve termine.

Nella presente circolare verranno affrontati i principali aspetti operativi connessi alla gestione dell’equilibrio finanziario di breve e medio periodo, mediante l’utilizzo di un semplice budget di cassa e di opportune azioni da implementare per supportare una corretta gestione della liquidità aziendale.

Indice

1. Budget di cassa come opportunita’ di pianificazione delle attivita’ aziendali
2. L’analisi del flusso di cassa di breve/medio periodo ai tempi del covid 19
3. Schema operativo di previsione dei flussi di cassa su base mensile

Il trattamento contabile e fiscale dei servizi bancari e finanziari esteri - La Circolare del Giorno n. 161 del 14.07.2020

I costi per servizi bancari e finanziari sono operazioni esenti secondo la normativa IVA, deducibili in base al principio dell’inerenza. Il loro corretto trattamento dipende dalla territorialità del fornitore di tali servizi.

Se infatti, in caso di istituto bancario o finanziario italiano, le registrazioni e gli adempimenti sono molto veloci, lo stesso non potrà dirsi in caso di fornitore estero.

Quando questi servizi sono forniti da un fornitore territorialmente sito fuori dall'Italia, pur senza implicazioni sulla deducibilità dei costi, il trattamento contabile e fiscale, se non si complica si allunga.

In questo caso periodicamente per ogni fornitore dovrà essere emessa una autofattura cartacea per i servizi resi, con obbligo in capo al committente italiano, relativa registrazione in reverse charge e successivo inserimento in Esteromentro periodico.

Se il contribuente vorrà evitare di trasmettere la Comunicazione delle operazioni transfontaliere, potrà, in alternativa all’emissione cartacea del documento, emettere autofattura elettronica e trasmetterla tramite il sistema di interscambio sdi.

Indice

1. I servizi bancari e finanziari
2. I servizi bancari e finanziari esteri
3. I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
4. Come fare concretamente
5. L’autofattura cartacea
6. La compilazione dell’esterometro
7. L’autofattura elettronica
8. Il caso della Fattura UE

Il trattamento delle perdite d’esercizio nelle Srl - La Circolare del Giorno n. 133 dell'11.06.2020

Il risultato d’esercizio di ogni attività economia si concretizza nell’utile o nella perdita d’esercizio.

Al manifestarsi di una perdita d’esercizio, il primo passo da fare, a cura degli amministratori, consiste nel verificare se questa è di entità tale da intaccare o meno il capitale sociale, e cioè se la perdita risulti superiore o inferiore a un terzo di questo.

Nel caso in cui sia superiore a un terzo, bisognerà distinguere se il capitale sociale risulterà comunque superiore al minimo legale oppure se si riduce al di sotto di tale minimo.

A seconda della fattispecie in sui la Società a responsabilità limitata si trovi, agli amministratori e all’Assemblea saranno richiesti diversi adempimenti e comportamenti, con maggiore o minore tempestività, a seconda dei casi.

Limitatamente all’anno 2020 (come definito dal Legislatore), è stata disposta una disciplina transitoria, in deroga alle disposizioni ordinariamente previste dal Codice civile, per cercare di frenare l’impatto negativo, potenzialmente definitivo, sui bilanci delle imprese, dello stop forzato, imposto dalle autorità, a causa della crisi sanitaria da Covid-19.

Indice

1. Come individuare l’entità della perdita
2. Perdite inferiori a un terzo del capitale sociale
3. Perdite superiori a un terzo del capitale sociale
4. Perdite superiori a un terzo del capitale entro il limite legale minimo
5. Perdite superiori a un terzo del capitale e al sotto del limite legale minimo
6. Le startup innovative e le pmi innovative
7. La normativa transitoria del 2020

Riduzione capitale e finanziamenti soci: misure temporanee del Decreto Liquidità - La Circolare del Giorno n. 106 del 11.05.2020

Con il c.d. D.L. Liquidità (d.l. 23/2020) è stata introdotto una disposizione temporanea in materia di riduzione del capitale sociale prevedendo la possibilità di posticipare l’obbligo di convocazione dell’assemblea per perdite di rilevante entità.

Tale intervento normativo prevede, di fatto, una sospensione degli obblighi imposti dal Codice Civile agli amministratori di s.r.l. e s.p.a. fino al 31 dicembre 2020.

Inoltre, l’art. 8, del D.L. liquidità medesimo, ha introdotto delle disposizioni temporanee relativamente ai finanziamenti soci modificando, per l’esercizio 2020, il criterio della postergazione nel rimborso rispetto agli altri creditori sociali.

Indice

1. Riduzione del capitale sociale per perdite
2. Finanziamento soci e relativa postergazione rispetto ai creditori sociali
3. Novità del d.l. liquidità in materia di riduzione del capitale sociale
4. Novità del d.l. liquidità in materia di finanziamento soci
5. I riflessi sulle responsabilità di amministratori e soci

La Relazione sulla Gestione - La Circolare del Giorno n. 98 del 29.04.2020

Nelle società che redigono il bilancio nella forma ordinaria, l'organo amministrativo sottopone ai soci il progetto di bilancio per l’approvazione. Tale progetto di bilancio deve essere accompagnato da una relazione degli amministratori a contenuto prevalentemente descrittivo, denominata relazione sulla gestione.

La Relazione sulla gestione costituisce un allegato di bilancio, non oggetto di approvazione da parte dell’assemblea, da redigere nel rispetto dei contenuti minimi prescritti dall’art. 2428, c.c.

La predisposizione della Relazione è obbligatoria per la generalità delle società di capitali, con esclusione delle società di minori dimensioni che redigono il bilancio in forma abbreviata e delle micro-imprese. Tali soggetti sono esonerati dalla predisposizione del documento in esame a condizione che forniscano apposite informazioni in Nota integrativa, ovvero, nel caso delle micro-imprese, in calce allo stato patrimoniale.

Indice

• Disciplina normativa
• Informazioni richieste
• Indicatori finanziari e indicatori non finanziari
• Rischi e incertezze
• Rischi finanziari
• Prevedibile evoluzione della gestione
• Novità Decreto Cura Italia

L’accordo transattivo per difficoltà economica del cliente - La Circolare del Giorno n. 96 del 27.04.2020

L'accordo transattivo è un contratto attraverso il quale, un cliente e un fornitore, raggiungono un accordo che in qualche modo soddisfa entrambe le parti per chiudere la posizione debitoria del cliente in difficoltà finanziaria.

Questa transazione, quando definitiva, deve essere opportunamente rilevata in bilancio, qualificando con attenzione la differenza tra il valore di chiusura della partita contabile e il corrispettivo pattuito.

Tale rilevazione, per il fornitore, fiscalmente produce una Perdita su crediti che potrà essere dedotta dal reddito d'impresa solo in determinati casi e a specifiche condizioni.

Nonostante la relativa chiarezza della normativa fiscale in tema, l’interpretazione di questa, da parte dell’Agenzia delle Entrate, presenta degli elementi di rilevanza.

Indice

1. le caratteristiche dell’accordo transattivo
2. le rilevazioni contabili
3. L’inquadramento fiscale

Il principio di continuità aziendale prima e dopo Coronavirus - La Circolare del Giorno n. 94 del 23.04.2020

L’art. 2423 bis del Codice Civile prevede che nella redazione del bilancio d’esercizio la valutazione delle voci debba essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione dell’attività. In aggiunta, il principio contabile OIC 11 in tema di “finalità e postulati del bilancio d’esercizio” prevede all’interno dei postulati di bilancio quello relativo alla “prospettiva della continuità aziendale”.

L’art.7 del D.L. 23/2020 c.d. D.L. Liquidità, emanato in occasione dell’emergenza sanitaria da COVID 19, interviene a modificare parzialmente l’applicazione del principio di continuità suddetto nella redazione dei bilanci d’esercizio al 31.12.2020.

Indice

1. Contesto normativo di riferimento
2. Il principio di continuità aziendale secondo gli OIC
3. Principio di revisione 570: valutazioni di continuità nelle verifiche del revisore
4. D.l. 23/2020 c.d. decreto liquidità: novità sul principio di continuità nella predisposizione dei bilanci d’esercizio
5. Aspetti operativi nella valutazione della continuità aziendale

Riporto perdite integrale in caso di cessazione dell’attività - La Circolare del Giorno n. 80 del 03.04.2020

La Legge di bilancio 2019 ha modificano, con effetto al 1/01/2018 il regime del riporto delle perdite fiscali di ditte individuali e società di persone equiparandolo a quello dei soggetti Ires.

Secondo le modifiche portate per le perdite maturate nel 2017, sono compensabili:

• nel 2018 e nel 2019 in misura non superiore al 40% del reddito di ciascun anno;
• nel 2020 in misura non superiore al 60% del reddito di tale anno

L’Agenzia delle Entrate nell’interpello 45/2020 ha chiarito che in caso di cessazione dell'attività l’utilizzo della perdita nell’ultimo periodo in cui si dichiara il reddito d’impresa, è integrale senza alcuna limitazione.

Indice

1. Premessa
2. Trattamento ante – Legge di bilancio 2019
3. Trattamento post – Legge di bilancio 2019
4. Disciplina transitoria
5. Cessazione attività – Interpello 45/2020