News Pubblicata il 20/09/2022

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Superbonus: richiesta asseverazione video per le cessioni

di Redazione Fisco e Tasse

L'indignazione dei professionisti sulla recente richiesta di video asseverazione da parte della Deloitte al fine di vedersi accettata la cessione crediti. I dettagli



Dalla Piattaforma Deloitte, una delle principali per la cessione crediti, arriva una nuova procedura per le asseverazioni per il superbonus, ossia un video in cantiere durante il quale il professionista possa inquadrarsi recitando una sorta di copione con tutti i dettagli del documento che è chiamato a redigere.

Tale richiesta ha scatenato dapprima lo sconcerto, poi la rabbia dei professionisti tecnici.

Tra quelli che hanno espresso fermamente dissenso vi è la Rete Professioni Tecniche, l'associazione alla quale aderiscono ingegneri, architetti, e altri professionisti, avente lo scopo, tra gli altri, di coordinare la presenza a livello istituzionale degli Enti rappresentativi delle professioni tecniche e scientifiche.

In particolare, con un comunicato stampa del 19 settembre i professionisti esprimono il loro fermo dissenso alla nuova procedura di asseverazione video richiesta, vediamo il perché.

Viene spiegato che nei giorni scorsi la società Deloitte ha previsto di inserire nella sua piattaforma “Deloitte banca e cessione del credito” un video per ogni asseverazione rilasciata. 

La pubblicazione del video, spiega il comunicato, è necessaria per farsi riconoscere la cessione del credito per Bonus edilizi e Superbonus. 

Il video, della durata massima di 5 minuti, deve inquadrare espressamente il volto del tecnico e l’immobile oggetto di intervento. Quest’ultimo non solo dovrà essere riconoscibile, ma è necessario inquadrare il cartellone di cantiere, il numero civico, il contesto urbanistico. 

Nel video il tecnico dovrà citare espressamente gli importi e gli interventi asseverati, mostrando tutti i lavori eseguiti. 

Con il comunicato di cui si tratta, la Rete Professioni Tecniche esprime la più assoluta indignazione per questa incredibile iniziativa che va assolutamente respinta per una serie di precisi motivi. 

Testualmente i professionisti tramite il proprio ufficio stampa hanno dichiarato:

"Tanto per cominciare, questa complicazione procedurale non trova alcun tipo di appiglio normativo. Se poi lo scopo è quello di scoraggiare eventuali truffe, l’effetto è del tutto nullo. Né l’iniziativa può avere un impatto in merito alla responsabilità della banca, dato che il dolo o la colpa grave della stessa non possono seriamente sussistere in presenza di crediti correttamente asseverati. Inoltre, questo ulteriore appesantimento burocratico non solo viola l'art. 1341 del Codice dei Contratti (vessatorietà), ma non ha nemmeno alcun rilievo rispetto alle vigenti disposizioni in materia di antiriciclaggio o di responsabilità dell'impresa. Infine, l’iniziativa da un lato si configura come un’evidente violazione della privacy, dall’altro rappresenta un pericoloso precedente".

Per questi motivi nelle prossime ore la RPT invierà una diffida alla società Deloitte e, contestualmente sottoporrà la questione alla Commissione di monitoraggio, alle istituzioni e a tutte le forze politiche.

Per completezza si riporta quanto affermato da Deloitte per motivare la richiesta di questi video «sono volti a rafforzare i controlli antifrode a tutela dell’erario, delle imprese, dei committenti, dei professionisti e dei soggetti cessionari, al fine della più sicura verifica e più rapida monetizzazione degli incentivi».

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Fonte: Rete Professioni Tecniche



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