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Lorenzo Sacchetti - Appartenente all’Amministrazione finanziaria è laureato in Giurisprudenza e si occupa di tematiche in materia tributaria e amministrativa.
Lamberto Mattei - Dottore commercialista e Revisore contabile in Roma. Già Ufficiale della Guardia di finanza.
quasi 500 pagine dense che colgono tutti gli aspetti dei giochi pubblici dal sociale, allo giuridico al fiscale.
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di seguito un estratto del capitolo 2.3 dedicato a una Breve ricognizione della struttura giuridica dei singoli giochi pubblici
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Come è stato più volte sottolineato, la materia in esame si è notevolmente evoluta nel tempo anche sotto l’aspetto dell’offerta di gioco lecito. Oggigiorno i prodotti offerti coprono una vasta gamma di giochi che sono, peraltro, in continua evoluzione. Di seguito, si procederà ad una breve disamina delle principali tipologie di gioco sotto l’aspetto della struttura contrattuale. Sul punto, giova premettere che la seguente suddivisione, è mutuata dalla tesi dottrinaria della struttura dicotomica del contratto di gioco e scommessa, secondo cui i giochi a cui suole prender parte un gran numero di persone si possono dividere in due grandi categorie: quelli conclusi tramite un contratto plurilaterale e quelli che si concretizzano mediante un fascio di contratti bilaterali. Per quanto ne occupa, l’adesione alla tesi “dicotomica” ha il l’unico fine di evidenziare il ruolo principale dell’organizzatore ed il connesso rapporto del gestore rispetto all’alea propria del gioco. D’altronde, al di là della tesi (duale o monistica) cui si voglia aderire, sembra che la tesi duale sappia cogliere meglio (quantomeno in senso descrittivo) le innegabili differenze che si riscontrano da un gioco e l’altro nel ruolo e nei compiti degli organizzatori (e/o del riservatario stesso).
Detto ciò, col precipuo scopo di evidenziare le posizioni delle parti rispetto all’alea di gioco, si passa ad analizzare i principali giochi attualmente sul mercato annoverandoli nella rispettiva categoria dei giochi bilaterali o plurilaterali.
Iniziando dalle Lotterie occorre innanzitutto delimitare il campo dell’analisi. Il termine viene a volte utilizzato per indicare tutte le tipologie di gioco[1]. In quest’ambito si assume un significato più ristretto simile a quello comunemente assunto nel linguaggio corrente. La Lotteria in senso stretto rientra per sua natura nel genere delle scommesse. La sua materiale realizzazione vede la figura di un organizzatore che promette di eseguire una determinata prestazione a contenuto patrimoniale a coloro che saranno in possesso dei biglietti estratti. Strutturalmente il contratto si può indifferentemente atteggiare come plurilaterale o bilaterale, a seconda che l’importo dei premi sia determinato in base all’incasso complessivo della vendita dei biglietti oppure sia predeterminato in maniera fissa.
Il Lotto è gestito dallo Stato in qualità di scommettitore. È strutturato secondo un fascio di contratti bilaterali con gli scommettitori le cui vincite sono tra loro indipendenti essendo predeterminate all’atto della giocata. Nel Lotto lo Stato crea artificialmente l’evento aleatorio dell’estrazione promettendo determinati premi agli eventuali vincitori.
Il Superenalotto pur ricalcando nella struttura il gioco del lotto più propriamente pare poter essere assimilato a quello dei concorsi pronostici su base sportiva; per cui il Superenalotto non è altro che un concorso pronostici su eventi non sportivi, in cui assume notevole rilevanza il sistema del totalizzatore che ne determina l’annoverabilità tra i contratti plurilaterali.
Il Bingo è simile al gioco della Tombola con l’unica variante di essere aperto ad un pubblico indeterminato. La struttura giuridica ricalca quella delle Lotterie in senso stretto con le relative conseguenze in termini di struttura contrattuale.
I Concorsi pronostici su base sportiva costituiscono un tipo di scommessa collettiva basata sul sistema del totalizzatore[2]. Quest’ultimo rappresenta un sistema nel quale confluiscono tutte le somme versate dai partecipanti al gioco a titolo di posta in guisa da formare un fondo comune denominato montepremi. Successivamente, il montepremi sarà ripartito tra i vincitori in base ai determinati criteri al netto delle spese di organizzazione, del profitto del gestore e degli oneri fiscali. In questo modo, le vincite saranno direttamente proporzionali al numero dei partecipanti ed inversamente proporzionali al numero di vincitori. Nonostante l’esistenza di diversi concorsi (sul gioco del calcio, sulle corse dei cavalli ecc.) essi sono tutti accomunati da un’identica struttura negoziale. Trattasi di un contratto plurilaterale in cui la posizione dei singoli partecipanti è contraddistinta da una conflittualità. Figura preminente è quella dell’organizzatore. Benché non assuma il rischio dell’evento, l’organizzatore assume una duplice veste: i) quella di intermediario promotore della scommessa che raccoglie i pronostici e le puntate dei partecipanti al gioco; ii) quella di rappresentante di ogni singolo giocatore per cui al contratto di scommessa si connette un contratto di mandato a compiere tutte le operazioni necessarie per l’attuazione della stessa[3].
[1] Un esempio è il significato attribuito al termine “lotterie” nell’ambito dell’esame dell’art. 1935 c.c..
[2] Rientrano nella categoria: Totocalcio, Il9, Totogol, TotoBingol, Totosei, Toto1X2, Totip.
[3] DI GIANDOMENICO G. - RICCIO D., I contratti speciali, op. cit., p. 223.