Speciale Pubblicato il 19/09/2019

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Brexit: le conseguenze di un No - Deal per i consulenti del diritto societario

di Ascheri Rag. Guido

Revisione di leggi e regolamenti da parte del governo britannico in vista della Brexit no deal: conseguenze per società quotate e consulenti



L’avvicinarsi della data prevista per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, il 31 ottobre, e il concretizzarsi di un No-Deal spingono ad una revisione delle modifiche Legislative e regolamentari che si applicheranno alle società quotate ed ai consulenti in materia societaria.

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I provvedimenti del Governo inglese

Il Governo ha pubblicato una serie di aggiornamenti:

Il Governo ha, inoltre, pubblicato una serie di note tecniche che forniscono indicazioni sulle attività delle imprese e sui piani di assistenza previsti per le società ed i soggetti interessati.

Il Takeover Panel (si tratta di un organo indipendente le cui funzioni principali riguardano l’amministrazione del City Code on Takeovers and Mergers, l’applicazione dei regolamenti e le altre questioni alle quali si applica il Codice) ha stabilito che le modifiche al Takeover Code avranno luogo solo con l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea o al termine del periodo transitorio nel caso, ormai remoto, di un deal con l’Europa.

Gli aggiornamenti del governo britannico e il loro impatto

Le modifiche non avranno un impatto significativo sulle transazioni; i cambiamenti chiave riguarderanno:

Tra gli aggiornamenti recentemente pubblicati dal Governo britannico, c’è la disciplina relativa all’obbligo per le società inglesi, che svolgano attività di commercio e scambio con l’Unione Europea, di dotarsi di un Economic Operator Registration and Identification (EORI) Number, se non ne hanno già uno. L’assenza di tale codice non consente, infatti, di svolgere attività nello SEE.

L’ EORI è un codice alfanumerico univoco per la registrazione e l'identificazione degli operatori economici e dei soggetti che prendono parte ad attività disciplinate dalla regolamentazione doganale degli Stati membri dell'Unione Europea. Si tratta di un codice univoco per lo Stato membro che lo rilascia, preceduto dalla sigla ISO alfa 2 di tale Stato (IT per l’Italia).

Tale codice va utilizzato nei rapporti tra i soggetti che svolgono attività commerciali e le amministrazioni doganali nonché per lo scambio di informazioni tra le amministrazioni doganali dei diversi Stati membri.

La Commissione Europea ha annunciato che i codici EORI rilasciati in Gran Bretagna non saranno più validi in caso di No- Deal. Tuttavia, si ritiene necessario che le imprese stabilite nel Regno Unito richiedano il codice EORI europeo per continuare la propria attività. Per quelle attività inglesi già stabilite in un Paese membro dell’Unione Europea questo numero dovrà essere rilasciato dallo stato in cui hanno la sede.

Le procedure per il rilascio del codice in esame differiscono a seconda del paese. La Commissione Europea ha indicato che tutte le autorità statali designate nei singoli Stati membri hanno avviato la procedura di registrazione e questi codici saranno rilasciati a seguito dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

Di conseguenza, le società inglesi che scambiano i beni con i Paesi appartenenti all’ Unione e che non siano ancora in possesso di un codice EORI dovranno farne richiesta all’ HMRC, in modo da assicurarsi la possibilità di continuare la propria attività all’ interno dell’UE anche dopo la Brexit e successivamente di registrarsi per ottenere rilascio del EU EORI Number.

Le società potrebbero anche considerare la possibilità di fare scorte di questi beni, durante l’esportazione o importazione, prima del 31 ottobre così da prevenire qualsiasi tipo di problema amministrativo dovuto all’effetto dei nuovi accordi.

Anche le società europee che intendono continuare ad effettuare attività di scambio con il Regno Unito dovranno richiedere l’UK EORI Number, nonostante il Governo inglese abbia specificato che dopo la Brexit ci sarà un periodo in cui le società europee potranno continuare ad usare il loro EU EORI Number per portare i propri beni all’ interno del territorio britannico in attesa del codice inglese.

Fonte:informazioni dal Governo del Regno Unito tradotte e coordinate da Guido Ascheri



TAG: Imprese e Lavoro nel Mondo