Speciale Pubblicato il 24/05/2016

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Rating e tecniche di scoring

di Dott. Napolitano Nicola

E’ dall’avvento di Basilea 2 che le aziende si confrontano con un nuovo dato, decisivo per il merito creditizio e per l’ammissione al fido: il rating



Le tecniche di scoring hanno lo scopo di ottenere una previsione delle insolvenze mediante metodologie statistico-matematiche. Per ottenere tale analisi predittiva, vengono utilizzati normalmente alcuni indici di bilancio significativi ai quali viene attribuito un peso diverso per ottenere un risultato considerato indicativo della capacità dell’azienda a mantenere gli equilibri economico-patrimoniale-finanziario.

Gli indici di bilancio, opportunamente ponderati, assumono così il ruolo di driver nella valutazione del merito creditizio. Ciò ha portato alla creazione di diverse tecniche che discriminano le società a rischio default.

I modelli quantitativi generalmente utilizzati e condivisi sono:

  1. L’indice Z-Score di Altman
  2. L’indice EM-Score
  3. L’indice FCG (Fondo Centrale di Garanzia)

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Indice Z-Score di Altman

E' stato elaborato da Edward Altman nel 1968 analizzando i dati di bilancio di 66 società delle quali 33 erano società solide e 33 erano società fallite, con un grado di accuratezza del 95%.

Lo scopo dell'indice Z-score è quello di analizzare sinteticamente l'equilibrio finanziario di una azienda e la sua probabilità di default. La formula è composta da 5 indicatori, ognuno dei quali ha un peso diverso, per poi ottenere un unico indicatore che sintetizza lo stato di equilibrio dell'azienda.

I singoli indicatori sono elencati di seguito:

A-Equilibrio finanziario

(Attivo corrente-passivo corrente)/totale attivo

B-Capacità di autofinanziamento

Utile non distribuito/totale attivo

C-Redditività

Utile operativo/totale attivo

D-Solvibilità

Valore di mercato del capitale/totale indebitamento

E-Utilizzo di capitale

Vendite/totale attivo

La formula originale dello Z-score è: Z = 1,2xA+1,4xB+3,3xC+0,6xD+0,99xE

E il giudizio sul risultato è:

Z > 3 = buon grado di equilibrio finanziario

3 > Z > 1,8 = zona d`ombra – precario equilibrio finanziario

Z < 1,8 = disequilibrio finanziario - probabilità di fallimento alta

Più è basso l'indice maggiore è il disequilibrio finanziario.

Anche se tale formula è stata elaborata per le società quotate in borsa, la dottrina ha elaborato una formula adattata anche alle PMI di produzione e di altri settori utilizzando ponderazioni diverse per i singoli indicatori.

Indice EM-Score

E' un modello che deriva dallo Z-Score di Altman e permette di ottenere la valutazione del debito.

Si consiglia di valutare il rating su più esercizi per giudicarne il trend. Partendo dagli stessi indicatori di bilancio a cui fa riferimento l'indice Z-Score, la formula dell'EM-Score è la seguente:

EM-SCORE = 3,25 + 6,56xA + 3,26xB + 6,72xC + 1,05xD

Sulla base del valore che risulta dalla formula, il rating del debito viene indicato con una scala di lettere dalla A alla D con 20 graduazioni; si riportano di seguito solo alcune:

AAA

EM > 8,15

BBB+

6,25 < EM < 6,39

CCC+

3,20

D

EM < 1,74

Indice FCG (Fondo Centrale di Garanzia)

La valutazione cambia a seconda del settore di appartenenza.

Per le imprese operanti nei settori dell'industria manifatturiera/edilizia/alberghi/pesca gli indicatori di bilancio con i relativi parametri sono i seguenti:

A

COPERTURA DELLE IMMOBILIZZAZIONI: (Patrimonio netto+Debiti a medio-lungo termine)/Immobilizzazioni

>=100%

B

AUTONOMIA FINANZIARIA: Patrimonio netto/Totale passivo

>=10%

C

MOL/Oneri finanziari

>=2

D

MOL/Fatturato

>=8%

Mentre per le imprese dei settori commercio/servizi alberghi, gli indici di bilancio e relativi indicatori sono:

A

INDICE DI DISPONIBILITA': Attivo circolante/Passivo circolante

<=080%

B

Patrimonio netto/Totale passivo

>=7%

C

MOL/Oneri finanziari

>=2

D

MOL/Fatturato

>=8%

Ad ogni indice è assegnato un valore tra 0 (eccessiva distanza dal valore ottimale) e 3 (raggiungimento del valore suddetto).

Aziende con punteggio tra 9 e 12 sono assegnate al livello A, tra 7 e 9 al livello B, fino a 6 al livello C.
Lo stesso procedimento è ripetuto per il penultimo bilancio: l'unione dei livelli garantisce l'assegnazione ad una fascia.

Quali sono i possibili utilizzi del rating determinato con le su descritte tecniche?

La mancanza invece di elementi di giudizio di tipo qualitativo, è un notevole limite delle tecniche di scoring, che andrebbero integrate con indicatori di tipo qualitativo.



TAG: Banche e Imprese Il bilancio d'esercizio 2023 Accesso al credito per le PMI