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Unione ai fini fiscali. Esenzione IMU non riconosciuta dal Comune

nulspace

Utente
Buongiorno,

l'anno scorso ho acqusitato all'asta un seminterrato (categoria catastale c/2 magazzino) esattamente sotto al mio appartamento (abitazione principale cointestata al 50% con mia moglie), al fine di ristrutturarlo ed unirlo al mio appartamento per ampliarlo.
Quando ho depositato l'offerta per l'acqusito ho indicato, per errore, solo il mio nominativo, quindi il curatore ha resgistrato l'immobile acqusitato al 100% come mia proprietà.
Ho provveduto ad effettuare i lavori di ristrutturazione unendolo al mio appartamento e chiedendo la variazione di categoria catastale da c/6 ad a/2 sfruttando le possibilità previste dalla legge regionale lombarda 7/2017.
Essendoci di fatto proprietà non omogenee non è stato possibile fare la fusione delle due unità catastali e mi era stato suggerito di utilizzare la modalità della unione di due unità immobiliare distinte ai fini fiscali, come indicato dalla Circolare 27/E/2016 della Agenzia delle Entrate. Tale modalità, suggerita anche dal Notaio in fase di accensione di mutuo per ristrutturazione mi ha consentito anche di usufruire dei benfici fiscali per l'acquisto della prima casa.
Il Comune di residenza invece, al quale ho chiesto lumi per l'IMU, ritiene che questa fattispecie non possa essere considerata utile ai fini di esenzione prima casa per IMU e TASI (interpetazione che mi pare abbiano sposato anche altri Comuni)
Specifico che il seminterrato è utilizzato come taverna/lavanderia/studio. Sono presenti un bagno ed una cucina, ma non ci sono camere da letto, quindi non credo che possano essere considerati due appartamenti con distinta autonomia funzionale e reddituale.
In questi casi cosa mi converebbe fare? Conviene far scrivere preventivamente al Comune da un Avvocato/Commercialista, comunicando che si ritiene di ricadere nei casi previsti di esenzione?

Grazie mille.
 
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