Scopri il nostro network Home Business Center Blog Site Center

Tirocinio e professione

P

Piercarlo

Ospite
Salve, sono uno studente di Economia e Commercio e sto per laurearmi (laurea triennale). Vorrei sottoporre un mio dubbio che riguarda il periodo di tirocinio. Aldilà della necessita burocratica (per poter iscriversi all’Albo), questo tirocinio è davvero utile?
Vedo che molti esercitano la professione attraverso una regolare attività di impresa (CED oppure Consulenza prestata da altri soggetti), pur senza essere iscritti ad un Albo (certo, se non sono iscritti al registro dei revisori hanno molti limiti come la possibilità di partecipare ai Collegi Sindacali, etc.).
E poi, non è che il tirocinio è la solita cosa all’italiana? Ossia che si fa perché è obbligatorio, ma poi, si finisce per fare le fotocopie? A questo punto sarebbe di fatto inutile!
Il mio problema sorge principalmente perché dopo la laurea triennale vorrei continuare con la specialistica e poi, magari, anche con il dottorato di ricerca. Perciò, se volessi fare il tirocinio supererei abbondantemente i 30 anni senza poter esercitare la professione. Inoltre non studio nella mia città (anzi studio in una regione diversa e sono fuori sede), quindi, se anche volessi compiere il tirocinio dovrei spostarmi la residenza e così via…Poi trovare un Commercialista con cui fare il tirocinio nella propria città già è difficile…figuriamoci in un’altra città!
Spero di essere stato chiaro e non troppo lungo. E spero che qualcuno possa darmi una risposta.
Grazie
Piercarlo

[%sig%]
 
Scusa se mi permetto,
ma forse prima di porti tutte queste domande sull'opportunità o meno del tirocinio, dovresti pensare che cosa fare seriamente da grande!
Parli di dottorato di ricerca, di laurea specialistica e poi di tirocinio?
Insomma mi sembrano un pò troppe cose, ammesso che tu non voglia specializzarti nel ramo ad indirizzo professionale con conseguente dottorato magari in "diritto tributario": solo così potrei vedere qualche attinenza.
Polemiche a parte, vorrei porti alcune domande (premetto che anch'io sono laureata in economia e commercio, con laurea vecchio ordinamento):
1) sei proprio sicuro che dal commercialista andresti a fare solo fotocopie? I primi tempi dovrai anche andare ad aprire la porta, non solo fare fotocopie, ma se hai la stoffa, tranquillo: è tutto interesse del professionista farti crescere e "sfruttarti" (termine brutto ma molto veritiero). Il tirocinio dura tre anni. un altro anno lo impieghi x l'esame e poi finisci col restare presso lo studio dove hai fatto la pratica x un po' di anni (fino a quando non riesci a portargli via un po' di clienti facendo prezzi stralciati:anche questa è nuda e cruda realtà). Specie per i primi tre anni quando sei fortunatissimo riesci a farti dare una sorta di rimborso spese ( è talmente poco quello che ti danno che a mala pena ci esce bus e pranzo): se hai la stoffa, e mi ripeto, garantito che il professionista non ti tiene a fare fotocopie, ma sfrutta a 1000 le tue potenzialità!
2) uscito dall'università cosa credi di saper fare in pratica? Un conto è leggere libri, un altro registrare fatture, fare liquidazioni IVa, fare bilanci civilistici e fiscali, fare valutazioni d'azienda.....anche dopo il dottorato la zuppa non cambia (ho amici che hanno fatto il dottorato: hanno scritto bellissimi articoli, ma poi non sanno neanche registrare contabilmente una fattura, non conoscono le problematiche iva, ecc)...
3) Hai mai pensato ad altre alternative? Ad esempio: ti laurei, vai a lavorare come impiegato contabile in un'azienda (nb: anche qui ti toccheranno le fotocopie, ma almeno ti pagano), dopo 2 anni cambi azienda così aumenti lo stipendio e conosci nuove realtà e problematiche.......nel frattempo la tua professionalità non potrà che giovarne......dopo sei sette anni potresti essere tranquillamente in grado di metterti in proprio ed aprire anche tu il tuo bel CED (magari con i soldini risparmiati lavorando come dipendente). Non parlo a vanvera: è quello che ho fatto io. Mi sono laureata a 26, per 2 mesi ho fatto la segretaria (ma anche quello serve: garantisco), poi ho iniziato la gavetta in azienda (io ho cambiato posto di lavoro circa 2 anni). Oggi a 32 anni sono responsabile amministrativo in una holding a cui fanno capo 30 società, e per il prossimo anno ho intenzione dei uscire dalla gabbia del dipendente e mettermi in proprio. Non è stato facile, ma se hai la testa dura puoi farcela pure tu. Se poi vali, le persone si rendono conto!!!....e le proposte di lavoro non ti mancheranno....
Spero di esserti stata un minimo utile.
Un saluto,
Laura
 
laura, complimenti. (tranne sul fatto di portar via i clienti a prezzi stracciati.. non si fa no no non si fa... )

buon lavoro
 
Ti racconto la mia esperienza:
laureata in economia con il vecchio ordinamento a 30 anni suonati, praticantato presso lo stesso studio per 3 anni (finiro' fra due mesi); non ho mai fatto fotocopie e, nonostante avessi avuto alcune esperienze precedenti (seguivo un'azienda di famiglia), non sapevo fare molto. Mi sono impegnata ed ora tutti i clienti che ho seguito mi chiedono di andare a lavorare da loro. Da un po' faccio consulenza c/o un nostro cliente che vuole a tutti i costi che mi fermi da loro....il mio studio mi vorrebbe anche dopo la fine della pratica.
Le occasioni non mancano anche se supero abbondantemente i 30 anni, se ti impegni questa professione ti apre molte porte.
Ciao.
 
Grazie per le risposte, e mi dispiace non aver visitato il forum negli ultimi giorni, ma sono stato impegnato.
Per quanto riguarda il "ventaglio troppo ampio" di alternative, devo dire che, essendo ancora presto per la scelta lavorativa, ancora non ho deciso "cosa farò da grande"; mi avrebbe fatto piacere, perciò, sapere di qualche esperienza vissuta. Per quant riguarda le altre domande, non so se da un commercialista si fanno solo le fotocopie; molti lo dicono, anche se è effettivamente una cosa poco credibile (si tratta pur sempre di "manodopera a costo zero", se mi è permessa l'espressione); sicuramente l'università,peraltro, come in qualsiasi altro settore, non prepara direttamente al lavoro. Infine, in relazione all'alternativa di lavorare in azienda, potrebbe essere certamente valida, anche se non mi ci vedo "tagliato" (è comunque un'opinione confutabile, dato che non ho mai lavorato).
Comunque, grazie a tutti per le risposte.
Ciao
Piercarlo
 
Alto