Mia madre ha ricevuto dai miei nonni in donazione la loro casa di abitazione nell’anno 1977.
Nel 2003 decide di demolire la casa a sue spese e affronta anche la spesa per conto del comune di Assemini della tassa di costruzione che equivale a 2317,54€ per chiedere la concessione edilizia per quanto riguarda il progetto di mia sorella .
in quanto decide di dividere il terreno in due parti per le figlie,una di queste sono io. Mia sorella si informa per il mutuo e le impongono di fare l’atto di vendita altrimenti NON le avrebbero accettato il mutuo anche se ovviamente essendo figlia mia madre NON ha PERCEPITO NESSUN DENARO;
ma nonostante questo si è dovuto scrivere nell’atto di vendita, effettuato nell’anno 09 giugno 2004 , che mia sorella ha comprato il terreno edificabile a 26.000€. Così accade anche per me nel 2006, sempre obbligata a fare l’atto di vendita per avere il mutuo; però in quest’ultimo atto risulta che ho pagato a mia madre 28.000€ a seguito del cambiamento di prezzo di mercato in base al comune di Assemini.
In data 30/03/2009 arriva una prima lettera, dove l’agenzia delle entrate con riferimento Sign. C., ci invitava a presentarci in ufficio per maggiori chiarimenti in merito all’atto di vendita del 2004. mia madre si è presentata all’appuntamento con in mano i documenti richiesti nella lettera e con dei documenti forniti dal comune di Assemini, dove si dimostrava che altri terreni vicini erano stati venduti per quello stesso importo. Della consegna dei documenti non ho purtroppo alcuna ricevuta. Il sign. C. mi ha spiegato che l’ufficio mi avrebbe fatto sapere qualcosa al più presto.
Ma in data 18/06/2009 arrivano 2 lettere una per quanto riguarda l’atto del 2004 e una per l’atto del 2006. Dove risulta che mia madre ha ignorato il sollecito della prima lettera e dove risulta che deve pagare un importo sommato a delle sanzioni. La persona a cui dovevo far riferimento era sempre il sign. C.
Quindi in data 23/06/2009 mi ripresento in ufficio in quanto le sanzioni erano ingiuste perché aspettavo dall’ufficio una risposta alla mia documentazione e nessuno dell’ufficio agenzia delle entrate mi aveva fatto presente o comunque non mi aveva inviato nessun preavviso dove risultava che avrei dovuto pagare questa tassa per me sconosciuta!!!!!
Il sign. C. conoscendo già la mia situazione,fattagli presente a marzo, mi chiede di fare una semplice dichiarazione di AUTOTUTELA per entrambi gli atti di vendita, dove appunto affermavo che LE FIGLIE SONO STATE OBBLIGATE A FARE UN ATTO DI VENDITA IN QUANTO ALTRIMENTI NON AVREBBERO POTUTO BENEFICIARE DEL MUTUO.
Però questa volta ho depositato le dichiarazioni di autotutela all’ufficio protocollo. Mi risulta che io avevo tempo 60gg per il pagamento ma il sign C. ci aveva detto di non pagare fino a quando qualcuno dell'ufficio delle entrate ci aveva dato risposta in merito alle autotutela.
Anche questa volta non si riceve nessuna risposta. Infatti arriva in data del 13/05/2010 la lettera riguardante ad una cartella di pagamento di 23000€.
Ma la mia autotutela del 2009 viene ignorata nonostante per legge ci sono 90gg per rispondere????
In data 31/05/2010 mi reco all’ufficio dell’agenzie delle entrate, mi è stato detto di parlare col sign. O.,che risulta essere il responsabile del sign. C. che ora pare che non si occupi più di queste pratiche.
Il signor O. ha affermato che tutta la documentazione presentata da parte mia madre, risulta agli atti; infatti la leggeva davanti a me. Mi ha confermato i tempi di lavorazione che la legge prevede per la lavorazione delle pratiche e aggiunge che pur essendo passati i 90gg, la pratica non và in prescrizione (per quale motivo?). Inoltre ha detto che l’unica cosa di suo potere era di annullare la cartella di pagamento, visto che,afferma,che la pratica era stata lavorata in modo errato da sign C. e che quindi avrei dovuto pagare l’importo presente nei solleciti del 2009 comprese le sanzioni aggiuntive. Mi chiede il mio numero di telefono promettendomi di parlarne al più presto col direttore per organizzare un incontro prima che scadessero i 60gg, per avere quindi una documentazione scritta per quanto riguarda l’annullamento della cartella di pagamento. In data 01/06/2010 ricevo la chiamata del sign O. ,ci chiamava in quanto il direttore desiderava parlare con noi al più presto.
Ci presentiamo dopo qualche giorno in ufficio dal sign O. che ci comunica che il direttore aveva appena comunicato via mail che era in malattia e quindi ci ha chiesti di attendere per darci conferma telefonicamente di un altro appuntamento.
Mi sono informata e mi è stato consigliato di rivolgermi al “Garante del contribuente”, cosa che comunque non ci aveva comunicato il sign. O. Credo che oltre a chiedere l’immediato pagamento di queste tasse e sanzioni si dovrebbe anche specificare,da chi fa questo mestiere, i nostri diritti e quali passi possibili si potrebbero intraprendere per tutelarli. Mi è anche giunta la notizia che ci sono dei tempi di prescrizione da parte dell'ufficio delle entrate...se non sbaglio sono 4anni successivi dopo il primo anno dall'atto di vendita? me lo spiegate con le date?
Ho comunque chiesto l'intervento del garante che ha appena ricevuto da parte mia la lettera dove spiegavo filo e per segno cosa è successo.Ma il garante da quel che ho capito io fa in modo che il contribuente abbia una risposta scritta e celere da parte dell'agenzie delle entrate ma che comunque non sospende i 60 gg di tempo che mia madre ha per effettuare il pagamento.Ma il garante del contribuente mi ha detto che posso andare alla commissione tributario provinciale per sospendere la pratica e rivederla.Ho paura che ci sia bisogno di un avvocato...ma non possiamo permettercelo..Un commercialista lo può fare?
Oggi incontro comunque il direttore,persona molto indisposta ad ascoltare...Comunque ci comunica che nonostante ci sia stato un errore del sign C. a non dirci sin dall'inizio che non c'erano speranze e che dovevamo subito pagare le tasse nonostante non c'era stato nessun movimento di denaro, lui non annullava assolutamente la cartella di pagamento,al contrario di ciò che inizialmente avrebbe voluto fare il sign O prima di parlare col direttore.Ciò dimostra che è possibile farlo solo se loro sono disposti a farlo!! Dopo ciò ho riparlato con il sign O. nel suo ufficio che mi dice espressamente che non è d'accordo con il direttore e la cartella si potrebbe annullare perchè il tutto da parte nostra è stato fatto a fin di bene ed esiste una legge che lo dice!
Cosa ne pensate? non mi servono false speranze ma se c'è un piccolo appiglio su cui far forza lo vorrei sapere!
Nel 2003 decide di demolire la casa a sue spese e affronta anche la spesa per conto del comune di Assemini della tassa di costruzione che equivale a 2317,54€ per chiedere la concessione edilizia per quanto riguarda il progetto di mia sorella .
in quanto decide di dividere il terreno in due parti per le figlie,una di queste sono io. Mia sorella si informa per il mutuo e le impongono di fare l’atto di vendita altrimenti NON le avrebbero accettato il mutuo anche se ovviamente essendo figlia mia madre NON ha PERCEPITO NESSUN DENARO;
ma nonostante questo si è dovuto scrivere nell’atto di vendita, effettuato nell’anno 09 giugno 2004 , che mia sorella ha comprato il terreno edificabile a 26.000€. Così accade anche per me nel 2006, sempre obbligata a fare l’atto di vendita per avere il mutuo; però in quest’ultimo atto risulta che ho pagato a mia madre 28.000€ a seguito del cambiamento di prezzo di mercato in base al comune di Assemini.
In data 30/03/2009 arriva una prima lettera, dove l’agenzia delle entrate con riferimento Sign. C., ci invitava a presentarci in ufficio per maggiori chiarimenti in merito all’atto di vendita del 2004. mia madre si è presentata all’appuntamento con in mano i documenti richiesti nella lettera e con dei documenti forniti dal comune di Assemini, dove si dimostrava che altri terreni vicini erano stati venduti per quello stesso importo. Della consegna dei documenti non ho purtroppo alcuna ricevuta. Il sign. C. mi ha spiegato che l’ufficio mi avrebbe fatto sapere qualcosa al più presto.
Ma in data 18/06/2009 arrivano 2 lettere una per quanto riguarda l’atto del 2004 e una per l’atto del 2006. Dove risulta che mia madre ha ignorato il sollecito della prima lettera e dove risulta che deve pagare un importo sommato a delle sanzioni. La persona a cui dovevo far riferimento era sempre il sign. C.
Quindi in data 23/06/2009 mi ripresento in ufficio in quanto le sanzioni erano ingiuste perché aspettavo dall’ufficio una risposta alla mia documentazione e nessuno dell’ufficio agenzia delle entrate mi aveva fatto presente o comunque non mi aveva inviato nessun preavviso dove risultava che avrei dovuto pagare questa tassa per me sconosciuta!!!!!
Il sign. C. conoscendo già la mia situazione,fattagli presente a marzo, mi chiede di fare una semplice dichiarazione di AUTOTUTELA per entrambi gli atti di vendita, dove appunto affermavo che LE FIGLIE SONO STATE OBBLIGATE A FARE UN ATTO DI VENDITA IN QUANTO ALTRIMENTI NON AVREBBERO POTUTO BENEFICIARE DEL MUTUO.
Però questa volta ho depositato le dichiarazioni di autotutela all’ufficio protocollo. Mi risulta che io avevo tempo 60gg per il pagamento ma il sign C. ci aveva detto di non pagare fino a quando qualcuno dell'ufficio delle entrate ci aveva dato risposta in merito alle autotutela.
Anche questa volta non si riceve nessuna risposta. Infatti arriva in data del 13/05/2010 la lettera riguardante ad una cartella di pagamento di 23000€.
Ma la mia autotutela del 2009 viene ignorata nonostante per legge ci sono 90gg per rispondere????
In data 31/05/2010 mi reco all’ufficio dell’agenzie delle entrate, mi è stato detto di parlare col sign. O.,che risulta essere il responsabile del sign. C. che ora pare che non si occupi più di queste pratiche.
Il signor O. ha affermato che tutta la documentazione presentata da parte mia madre, risulta agli atti; infatti la leggeva davanti a me. Mi ha confermato i tempi di lavorazione che la legge prevede per la lavorazione delle pratiche e aggiunge che pur essendo passati i 90gg, la pratica non và in prescrizione (per quale motivo?). Inoltre ha detto che l’unica cosa di suo potere era di annullare la cartella di pagamento, visto che,afferma,che la pratica era stata lavorata in modo errato da sign C. e che quindi avrei dovuto pagare l’importo presente nei solleciti del 2009 comprese le sanzioni aggiuntive. Mi chiede il mio numero di telefono promettendomi di parlarne al più presto col direttore per organizzare un incontro prima che scadessero i 60gg, per avere quindi una documentazione scritta per quanto riguarda l’annullamento della cartella di pagamento. In data 01/06/2010 ricevo la chiamata del sign O. ,ci chiamava in quanto il direttore desiderava parlare con noi al più presto.
Ci presentiamo dopo qualche giorno in ufficio dal sign O. che ci comunica che il direttore aveva appena comunicato via mail che era in malattia e quindi ci ha chiesti di attendere per darci conferma telefonicamente di un altro appuntamento.
Mi sono informata e mi è stato consigliato di rivolgermi al “Garante del contribuente”, cosa che comunque non ci aveva comunicato il sign. O. Credo che oltre a chiedere l’immediato pagamento di queste tasse e sanzioni si dovrebbe anche specificare,da chi fa questo mestiere, i nostri diritti e quali passi possibili si potrebbero intraprendere per tutelarli. Mi è anche giunta la notizia che ci sono dei tempi di prescrizione da parte dell'ufficio delle entrate...se non sbaglio sono 4anni successivi dopo il primo anno dall'atto di vendita? me lo spiegate con le date?
Ho comunque chiesto l'intervento del garante che ha appena ricevuto da parte mia la lettera dove spiegavo filo e per segno cosa è successo.Ma il garante da quel che ho capito io fa in modo che il contribuente abbia una risposta scritta e celere da parte dell'agenzie delle entrate ma che comunque non sospende i 60 gg di tempo che mia madre ha per effettuare il pagamento.Ma il garante del contribuente mi ha detto che posso andare alla commissione tributario provinciale per sospendere la pratica e rivederla.Ho paura che ci sia bisogno di un avvocato...ma non possiamo permettercelo..Un commercialista lo può fare?
Oggi incontro comunque il direttore,persona molto indisposta ad ascoltare...Comunque ci comunica che nonostante ci sia stato un errore del sign C. a non dirci sin dall'inizio che non c'erano speranze e che dovevamo subito pagare le tasse nonostante non c'era stato nessun movimento di denaro, lui non annullava assolutamente la cartella di pagamento,al contrario di ciò che inizialmente avrebbe voluto fare il sign O prima di parlare col direttore.Ciò dimostra che è possibile farlo solo se loro sono disposti a farlo!! Dopo ciò ho riparlato con il sign O. nel suo ufficio che mi dice espressamente che non è d'accordo con il direttore e la cartella si potrebbe annullare perchè il tutto da parte nostra è stato fatto a fin di bene ed esiste una legge che lo dice!
Cosa ne pensate? non mi servono false speranze ma se c'è un piccolo appiglio su cui far forza lo vorrei sapere!