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telelavoro dall'italia per una societa' estera conviene?

Ciao,

sono stato licenziato dalla mia societa' con procedura collettiva. Sto cercando lavoro nel campo dell'informatica e sto rispondendo ad annunci di telelavoro pubblicati da societa' estere (stati uniti, canada, irlanda,...). Ho fatto qualche colloquio ma ancora senza esiti positivi. Sono stato sempre lavoratore dipendente, ma in questo momento ho grande difficolta a trovare un lavoro che mi piaccia in Italia.

Qualcuno mi puo' raccontare l'esperienza di telelavoratore (anche in privato)?
Dal punto di vista fiscale conviene fare telelavoro dall'italia per l'estero (sono disposto anche a rimetterci qualcosa)?
Vorrei pagare i contributi all'inps per raggiungere almeno i 20 anni di contribuzione.

Magari qualcuno mi puo' indicare un professionista a Roma e dintorni che abbia esperienza nel campo e mi possa eventualmente seguire?

Vorrei capire se mi conviene battere la strada del telelavoro... oppure rassegnarsi a trasferirsi all'estero.

Grazie mille,
Giovanni
 
Ciao,

sono stato licenziato dalla mia societa' con procedura collettiva. Sto cercando lavoro nel campo dell'informatica e sto rispondendo ad annunci di telelavoro pubblicati da societa' estere (stati uniti, canada, irlanda,...). Ho fatto qualche colloquio ma ancora senza esiti positivi. Sono stato sempre lavoratore dipendente, ma in questo momento ho grande difficolta a trovare un lavoro che mi piaccia in Italia.

Qualcuno mi puo' raccontare l'esperienza di telelavoratore (anche in privato)?
Dal punto di vista fiscale conviene fare telelavoro dall'italia per l'estero (sono disposto anche a rimetterci qualcosa)?
Vorrei pagare i contributi all'inps per raggiungere almeno i 20 anni di contribuzione.

Magari qualcuno mi puo' indicare un professionista a Roma e dintorni che abbia esperienza nel campo e mi possa eventualmente seguire?

Vorrei capire se mi conviene battere la strada del telelavoro... oppure rassegnarsi a trasferirsi all'estero.

Grazie mille,
Giovanni
E' un argomento molto ampio e complesso. Cerco di essere sintetico.
Il telelavoro può essere considerato lavoro subordinato, lavoro autonomo, oppure parasubordinato (oggi istituto residuale dopo l'emanazione del Dlgs 81/2015.)
Può essere inoltre svolto in Italia o all'estero.
Come lavoro subordinato oltre alla normativa nazionale inerenta appunto questa tipologia di lavoro, si deve fare riferimento All'Accordo interconfederale del 2004.
Come lavoro autonomo i riferimenti codicistici sono art. 2082 del C.C.; art. 2222 del C.C.; articolo 2083 del C.C.

In base alla tipologia lavorativa (se autonomo ovvero subordinato) deriva una diversa applicazione della fiscalità e della previdenza.

Nell'ambito estero, oltre ad esaminare tutti gli aspetti sopracitati che riguardano le nostre norme interne, occorre esaminare se il lavoratore è residente fiscale in Italia o all'estero; idem per il datore di lavoro. Se il datore di lavoro è italiano occorre sapere se all'estero ha una sede fissa o una stabile organizzazione, in quanto l'abitazione del lavoratore non può essere considerata, secondo l'orientamento OCSE, una stabile organizzazione in quanto il datore non può accedervi.

Come vede è un argomento molto ampio che non può essere affrontato in questa sede; questa mia sintesi vuole solo indicare gli argomenti che dovrà approfondire.

A Roma, quando facevo parte della Commissione Studi sull'etica, avevo conosciuto il Dottor Paolo Stern, sicuramente preparato.

Saluti.

Luigi Rodella
 
Grazie mille per la risposta.
Ho fatto un colloquio con una società estera. Ha una seda a Dublino e nessuna sede in Italia. Lavorerei da casa in Italia, con brevi trasferte all'espero. Da quello che ho capito dovrei aprire una partita iva italiana per poter lavorare con loro.
Per il momento non mi hanno offerto niente, quindi l'argomento e puramente teorico. Tengo da parte il riferimento che mi ha dato in caso ne avessi bisogno.

Giovanni
 
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