Scopri il nostro network Home Business Center Blog Site Center

Tecnico su piattaforme petrolifere NON italiane e rigo RW

Salve,
evidenzio la mia situazione lavorativa, certo di fare felice tante persone che, come me, non sanno come regolarsi con il fisco italiano.

Sono un tecnico che vive e lavora per 200 giorni (non continuativi) l’anno a bordo di piattaforme petrolifere offshore in Medio Oriente.

Sono residente in Italia dove non ho appartamenti a me intestati e vivo in affitto.

Al momento ho solo uno scooter a me intestato.

Il mio conto corrente è in Italia e non ho conti correnti esteri.

Sono chiamato a lavorare, all’estero, da agenzie (o Compagnie) NON italiane con le quali stipulo contratti a tempo determinato per 60 giorni.
Le compagnie per cui lavoro NON sono MAI italiane.
Una volta terminato il contratto, rientro in Italia e dopo un paio di settimane (NON percepisco reddito quando mi trovo in Italia, in quanto NON vengo pagato) vengo richiamato con la stessa procedura.

Ricevo pagamenti con bonifici esteri direttamente nella mia banca italiana.

Ho il libretto di navigazione internazionale (detto Seaman’s Book), mentre non ho il libretto di navigazione italiano.
Nel Seaman’s Book vengono annotate le mie permanenze a bordo, ed in più, dal passaporto, si può evincere (dai visti) quando esco ed entro in Italia.

Mi scuso per la doverosa e forse troppo articolata premessa.

La mia DOMANDA è come devo comportarmi con il fisco italiano?

Io vorrei poter comunicare all’agenzia delle entrate la mia situazione, ma, tecnicamente, non so come poter fare (devo compilare il rigo RW? Sì, no?).

Vorrei comprare un appartamento, ma finché non risolverò il dilemma della dichiarazione dei redditi, mi trattengo onde evitare di cadere in gravissimi errori fiscali.

So che esiste la legge dei marittimi che lavorano all’estero su navi battenti bandiera NON italiana (LEGGE n. 88 art. 5 del 16 marzo 2001), ma, tecnicamente, per lo stato italiano io non sono un marittimo (o almeno è quello che penso io), sebbene abbia un libretto di navigazione internazionale.

Grazie per le risposte che vorrete darmi. Finora, nessun commercialista mi ha dato una risposta plausibile.

Riccardo Lima

p.s.: se poi vi fosse qualche commercialista, realmente esperto in materia, in grado di dipanare la matassa, non avrei nessun problema a farmi assistere, in qualsiasi città d’Italia.
 
Egregio Signore,
io credo si dovrebbe innanzi tutto verificare il contenuto della Convenzione contro le doppie imposizioni stipulata dall'Italia con il datore di lavoro straniero proprietario della Piattaforma Offshore. Ad esempio la convenzione Italia - U.K. è disciplinata all'articolo 23.
In assenza di convenzione si dovrebbe applicare la disciplina comune.
Personalmente non credo si possa applicare la normativa sui marittimi.
Saluti.
Luigi Rodella
 

angdic85

Utente
Gent. Sig. Lima,
escludo si possa applicare la L. 88/2001 poichè non credo sia possibile assimilare una piattaforma ad una nave. L'art.136 C.d.N. infatti definisce la nave come qualsiasi costruzione galleggiante e mobile destinata al trasporto (di cose e persone)...
Tanto premesso per evidenziare che dovrà pertanto considerare la Convenzione tra IT e il paese in cui svolge l'attività ( in particolar modo l'art.15 qualora svolga attività di lavoro dipendente). Gran parte (se non la totalità) delle stesse ammette la tassazione concorrente sia nel paese estero sia nel paese di residenza salvo poi riconoscere un credito per le imposte versate (e divenute definitive) all'estero.
Nel caso concreto dovrà presentare dichiarazione in Italia per il reddito conseguito all'estero ( considerando anche tutti gli oneri deducibili nonchè detrazioni spettanti ecc), calcolare l'imposta dovuta in Italia ed utilizzare il credito per le imposte assolte all'estero (qualora vi siano i requisiti per farlo). Verserà pertanto solo la differenza
Qualora non detiene alcuna attività finanziarie all'estero non avrà l'obbligo di compilare il quadro RW.
 
Alto