Buongiorno a tutti. Mi sono registrata oggi e subito vi chiedo aiuto.
Spero di riuscire a spiegarmi, non avendo dimestichezza con termini e argomento.
Muore la mamma e la casa viene eredita dai tre figli A, B, C nessuno dei quali ha domicilio e/o residenza presso la casa stessa.
A risiede nella sua casa di proprietà ma vive nella casa della mamma e non ha nessuna intenzione di andare via.
B risiede nella sua casa di proprietà ma vive in casa di A in comodato gratuito.
C risiede e vive in una casa in affitto presso un ente.
A - si rifiuta di prendere la residenza a casa della mamma per non pagare ICI seconda casa nell'abitazione di sua proprietà, con relativa maggiorazione delle bollette.
B - vuole mettere sua figlia, d'accordo con A, in comodato gratuito -in casa della nonna- per abbassare la sua aliquota ICI seconda casa dal 7 al 4,6 per mille (siamo a Roma).
C - vorrebbe che - A - prendesse la residenza a casa della mamma, come recita il codice civile all'art. 43., visto che -A- è proprio lì che vive.
Io sarei la parte "C".
Potete aiutarmi a capire se ho torto?
So che se -A- si rifiuta dovrei pagare la mia parte di ici seconda casa, come recita la legge.
A e B hanno cambiato le loro residenze effettive per motivi di risparmio ICI prima casa, ora abolita.
Devo ora io, anche da un punto di vista morale, continuare questo giochetto che oltre modo sembra andarmi contro due volte, considerando che sono la sola che paga un affitto annuo e che effettivamente non posseggo case, a parte ora questo terzo di immobile non divisibile?
Vi ringrazio e rimango in attesa.
Smile.
Spero di riuscire a spiegarmi, non avendo dimestichezza con termini e argomento.
Muore la mamma e la casa viene eredita dai tre figli A, B, C nessuno dei quali ha domicilio e/o residenza presso la casa stessa.
A risiede nella sua casa di proprietà ma vive nella casa della mamma e non ha nessuna intenzione di andare via.
B risiede nella sua casa di proprietà ma vive in casa di A in comodato gratuito.
C risiede e vive in una casa in affitto presso un ente.
A - si rifiuta di prendere la residenza a casa della mamma per non pagare ICI seconda casa nell'abitazione di sua proprietà, con relativa maggiorazione delle bollette.
B - vuole mettere sua figlia, d'accordo con A, in comodato gratuito -in casa della nonna- per abbassare la sua aliquota ICI seconda casa dal 7 al 4,6 per mille (siamo a Roma).
C - vorrebbe che - A - prendesse la residenza a casa della mamma, come recita il codice civile all'art. 43., visto che -A- è proprio lì che vive.
Io sarei la parte "C".
Potete aiutarmi a capire se ho torto?
So che se -A- si rifiuta dovrei pagare la mia parte di ici seconda casa, come recita la legge.
A e B hanno cambiato le loro residenze effettive per motivi di risparmio ICI prima casa, ora abolita.
Devo ora io, anche da un punto di vista morale, continuare questo giochetto che oltre modo sembra andarmi contro due volte, considerando che sono la sola che paga un affitto annuo e che effettivamente non posseggo case, a parte ora questo terzo di immobile non divisibile?
Vi ringrazio e rimango in attesa.
Smile.