Buongiorno e grazie di avermi accolto.
Spero in un vostro aiuto per chiarire una spinosa questione personale nella quale è coinvolta la mia compagna, con la quale convivo da poco, cambiamento che mi ha spinto a questi dubbi per a sua e nostra chiarezza.
Per tanti anni lei ha lavorato nella sas del fratello di assistenza hardware, purtroppo lui non ha mai regolarizzato la cosa con la scusa della gestione familiare, di fatto negandole credo diritti basilari.
Poi due anni fa l'ha praticamente obbligata a entrare nella società al posto di soci che "andavano via".
Lei ignora ogni dettaglio dell'atto e la sua dichiarazione dei redditi è sempre stata gestita da lui.
Insomma un vero disastro di pressappochismo che sto cercando di aiutarla a diramare malgrado le resistenze perché "siamo in famiglia".
Vorrei cercare di capire se i miei dubbi siamo fondati sui vari aspetti legati alla sua partecipazione: la quota di partecipazionealla sas, che ignora,di cui "ovviamente" non ha mai percepito utili, con i suoi ricavati deve essere dichiarata nell'unico? Da che cifre viene ricavata? Per il suo reddito, che invece sarebbe inesistente, quindi ESISTE questa cifra?
Nulle le possibilità di avere reddito di cittadinanza, o disoccupazione, o essere esenticket?
E quali implicazioni penali possibili mi sfuggono anche se lei continua a ripetere la lezioncina del fratello che "non è responsabile"?
Chiedo un aiuto a comprendere meglio le cose per capire distaccatamente in che situazione è stata messa, e che per abitudine e soggezione continua ad accettare anche contro i suoi interessi.
Ringrazio in anticipo chi vorrá articolare o ridimensionare meglio le mie gravi preoccupazioni.
Spero in un vostro aiuto per chiarire una spinosa questione personale nella quale è coinvolta la mia compagna, con la quale convivo da poco, cambiamento che mi ha spinto a questi dubbi per a sua e nostra chiarezza.
Per tanti anni lei ha lavorato nella sas del fratello di assistenza hardware, purtroppo lui non ha mai regolarizzato la cosa con la scusa della gestione familiare, di fatto negandole credo diritti basilari.
Poi due anni fa l'ha praticamente obbligata a entrare nella società al posto di soci che "andavano via".
Lei ignora ogni dettaglio dell'atto e la sua dichiarazione dei redditi è sempre stata gestita da lui.
Insomma un vero disastro di pressappochismo che sto cercando di aiutarla a diramare malgrado le resistenze perché "siamo in famiglia".
Vorrei cercare di capire se i miei dubbi siamo fondati sui vari aspetti legati alla sua partecipazione: la quota di partecipazionealla sas, che ignora,di cui "ovviamente" non ha mai percepito utili, con i suoi ricavati deve essere dichiarata nell'unico? Da che cifre viene ricavata? Per il suo reddito, che invece sarebbe inesistente, quindi ESISTE questa cifra?
Nulle le possibilità di avere reddito di cittadinanza, o disoccupazione, o essere esenticket?
E quali implicazioni penali possibili mi sfuggono anche se lei continua a ripetere la lezioncina del fratello che "non è responsabile"?
Chiedo un aiuto a comprendere meglio le cose per capire distaccatamente in che situazione è stata messa, e che per abitudine e soggezione continua ad accettare anche contro i suoi interessi.
Ringrazio in anticipo chi vorrá articolare o ridimensionare meglio le mie gravi preoccupazioni.