Scopri il nostro network Home Business Center Blog Site Center

Sconto in fattura reale o fittizio

Ezio21

Utente
Buonasera, ho chiesto a fornitori della mia città se praticavano lo sconto in fattura. Essi applicano lo sconto del 50 % ma chiedono un 10 /20 % in più per presunte spese di apertura pratica. L'art 121 però non dice questo. Evidentemente essi scaricano sul cliente i costi di cessione del LORO credito presso la LORO banca. Il risultato finale è che il cliente paga materialmente più del 50 % del prezzo. Che ne pensate? Avete avuto esperienze simili ? Vorrei sapere se avete qualche opinione.
 

STUDIOCEL

Utente
Puoi tenerti la detrazione senza cederla... loro non sono obbligati ad accettarla...logico che dettino le loro condizioni...
 

Ezio21

Utente
Se la norma riconosce il diritto del cliente di ottenere uno sconto in fattura del 50%, il fornitore può aderire o rifiutare. In quest'ultimo caso la cessione del credito presso la mia banca la farò io. Se però accetta di praticare lo sconto in fattura deve chiedere solo la metà e basta. Scaricherà questo credito con le tasse per 10 anni. Non può attirare la clientela furbescamente e poi caricare sul cliente le proprie spese di cessione del credito effettuato presso la banca.
 
Se la norma riconosce il diritto del cliente di ottenere uno sconto in fattura del 50%, il fornitore può aderire o rifiutare. In quest'ultimo caso la cessione del credito presso la mia banca la farò io. Se però accetta di praticare lo sconto in fattura deve chiedere solo la metà e basta. Scaricherà questo credito con le tasse per 10 anni. Non può attirare la clientela furbescamente e poi caricare sul cliente le proprie spese di cessione del credito effettuato presso la banca.
Buongiorno, la legge dà un'opportunità non un obbligo... nessun fornitore per legge è obbligato a farti lo sconto in fattura e a prendere il tuo credito fiscale. Se io fornitore acquisisco un credito che però DEVO distribuire in X anni, pagandolo ANTICIPATAMENTE tramite sconto in fattura diretto e immediato, credo capirai che sostengo degli oneri finanziari causati dallo squilibrio temporale fra entrate e uscite. Questi oneri chi pensi dovrà pagarli, io fornitore?
 

Ezio21

Utente
Come al solito nei forum l'aria polemica è spesso presente. Io ho detto chiaro e tondo che il fornitore può aderire o no allo sconto in fattura MA DEVE ESSERE CHIARO FIN DALLA PUBBLICITÀ fatta sui giornali, sui cartelloni stradali e sugli adesivi affissi sulla vetrina del negozio. "qui si pratica sconto in fattura al 50% ma vi chiediamo un 20% in più per presunte spese di apertura pratica". A quel punto io posso decidere di non entrare e perdere tempo con questo fornitore e andare da un altro. Poi, considerazione collaterale, l'opportunità la legge la dà anche ai fornitori, i quali senza bonus non avrebbero mai avuto un aumento della clientela.
 

Ezio21

Utente
Mi dispiace che il mio intervento lo credi polemico. qui la questione è inquadrare la problematica su un piano di chiarezza e buona fede.
Il cliente entra nel negozio perché attratto da una pubblicità. Conclude il contratto d'acquisto perché il negoziante gli fa credere che, nello sconto in fattura al 50 %, bisogna aggiungere una cifra di apertura pratica. Il cliente pensando che non esiste altra soluzione conclude il contratto, paga e se ne va.
Dopo qualche settimana scopre che quelle spese di apertura pratica avrebbe potuto evitarle se il costo della fattura l'avesse portato in detrazione alle proprie tasse per 10 anni oppure se l'avesse ceduto alle Poste Italiane con costi inferiori.
È del tutto evidente quindi che il comportamento del negoziante ha indotto in errore il cliente il quale non avrebbe concluso il contratto se avesse saputo tutti gli elementi necessari. Il comportamento del negoziante quindi oltre a costituire una pubblicità ingannevole nei mass media, sanzionata dalla legge n. 281/98 “Disciplina dei diritti dei consumatori e degli utenti”, oltre a essere moralmente discutibile, è anche civilmente sanzionabile con l'annullamento del contratto e risarcimento danni, perché costituente dolo (dolus malus) e vizio nel consenso ai sensi dell'articolo 1439 codice civile.
Poi ognuno esprima le proprie opinioni ma non faccia finta di non capire che i rapporti commerciali devono essere equilibrati e trasparenti.
 
Mi dispiace che il mio intervento lo credi polemico. qui la questione è inquadrare la problematica su un piano di chiarezza e buona fede.
Il cliente entra nel negozio perché attratto da una pubblicità. Conclude il contratto d'acquisto perché il negoziante gli fa credere che, nello sconto in fattura al 50 %, bisogna aggiungere una cifra di apertura pratica. Il cliente pensando che non esiste altra soluzione conclude il contratto, paga e se ne va.
Dopo qualche settimana scopre che quelle spese di apertura pratica avrebbe potuto evitarle se il costo della fattura l'avesse portato in detrazione alle proprie tasse per 10 anni oppure se l'avesse ceduto alle Poste Italiane con costi inferiori.
È del tutto evidente quindi che il comportamento del negoziante ha indotto in errore il cliente il quale non avrebbe concluso il contratto se avesse saputo tutti gli elementi necessari. Il comportamento del negoziante quindi oltre a costituire una pubblicità ingannevole nei mass media, sanzionata dalla legge n. 281/98 “Disciplina dei diritti dei consumatori e degli utenti”, oltre a essere moralmente discutibile, è anche civilmente sanzionabile con l'annullamento del contratto e risarcimento danni, perché costituente dolo (dolus malus) e vizio nel consenso ai sensi dell'articolo 1439 codice civile.
Poi ognuno esprima le proprie opinioni ma non faccia finta di non capire che i rapporti commerciali devono essere equilibrati e trasparenti.
Buongiorno Ezio, il post iniziale da te pubblicato non parlava di pubblicità... io non debbo difendere i fornitori e non sono uno di essi in quanto tale opportunità nella mia azienda non viene presa in considerazione. Un economista, credo premio Nobel, diceva che "non esistono pasti gratis"... il cliente attirato dalla pubblicità ha l'obbligo di informarsi e, una volta capita la legge ed il meccanismo pratico, non fatica a comprendere le motivazioni di quelle spese che tanto ti scandalizzano. Buona continuazione
 
Alto