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Ristrutturazione andata male

Thesan

Utente
Buongiorno,

Sto avendo problemi con un'impresa edile che ha fatto dei lavori di ristrutturazione a casa mia. Ecco un riassunto dei punti principali:

C'è un contratto e una lista dettagliata dei lavori. Per la mia ristrutturazione, ho ricevuto assistenza dai tecnici per la parte relativa al 110.

I lavori sono iniziati alla fine del 2021. L'impresa si è dimostrata poco affidabile e poco preparata fin da subito. Gli operai venivano solo alcuni giorni a settimana e spesso lavoravano solo per metà giornata.

Il Direttore Lavori (DL) non ha inviato molte comunicazioni ufficiali, ma ha avuto diverse conversazioni scritte con l'impresa per lamentare i ritardi e i problemi con i lavori.

Anche il termotecnico ha avuto diverse discussioni via email con loro per segnalare problemi con il progetto e la mancanza di documentazione relativa alla verifica degli impianti.

Io ho comunicato principalmente via email sia con l'impresa che con il DL, e ho documentato l'avanzamento dei lavori con delle foto.

Alla fine del 2022, ho deciso di consultare un avvocato per rescindere il contratto con l'impresa. Ho inviato alcune comunicazioni ufficiali per chiedere la conclusione di alcune opere entro le scadenze stabilite dallo stato (legate al 110), avvertendo che avrei rescisso il contratto se l'impresa avesse dimostrato nuovamente di essere inaffidabile.

Finalmente sono riuscito a rescindere il contratto. Ho assunto un'altra impresa che ha completato i lavori in pochi mesi e ha messo a norma gli impianti, sostituendo alcune apparecchiature che erano sottodimensionate.

Al termine del contratto, l'impresa con il DL ha redatto una nuova lista dettagliata dei lavori ma non vuole riconoscermi la cauzione per il ritardo (contrattualmente il cantiere avrebbe dovuto durare 4 mesi). Considerando anche i costi per completare i lavori e mettere a norma gli impianti, dovrebbero essere loro a dovermi dei soldi.

Pensavo di dover ancora 50.000€, ma il mio avvocato ha scoperto che non avevamo incluso nell'importo l'ultima fattura che avevo emesso (in teoria, secondo l'ultimo calcolo, escludendo le cauzioni e altre spese, dovrebbero darmi 30.000€).

L'impresa ha emesso una fattura di acconto di 50.000€. Nel frattempo, l'impresa e il mio avvocato sono in disaccordo perché chiedo loro di fornirmi le Dichiarazioni di Conformità (DICO) e il resto della documentazione necessaria per completare i lavori, che non vogliono rilasciarmi finché non pago la fattura di acconto, sostenendo che li ho licenziati ingiustamente.

Ora, in una recente comunicazione ufficiale, l'avvocato dell'ultima parte mi ha intimato di procedere con un decreto ingiuntivo, al quale sicuramente mi opporrò. Non posso completare la pratica legata al 110 senza le loro dichiarazioni e rischio di perdere l'ultima parte del credito.

Penso di essere nel giusto e di avere sufficiente documentazione per provarlo, ma non so cosa l'impresa potrebbe fare per costringermi a pagare quanto richiede. Inoltre, intraprendere azioni legali è sempre rischioso.

Qualcuno con esperienza in questo campo potrebbe condividere la sua esperienza o darmi qualche consiglio? Sono già assistito da un avvocato, ma sentire le esperienze degli altri può sempre illuminare la situazione.
 

Thesan

Utente
Con la prima impresa.
La seconda mi ha fornito le DICO e documenti per i lavori che ha svolto.

Secondo il geometra la prima impresa dovrebbe fornirmi le DICO per i lavori che ha svolto lei. Insomma, ognuno dichiara il suo.
 
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