Premessa: tutta la mia vita lavorativa ed il periodo che sono potenzialmente interessato a riscattare rientrano nell'era contributiva, quindi tutto ciò che riguarda il vecchio sistema retributivo non è rilevante nel mio caso. Sto valutando il riscatto di cinque anni di studi universitari.
A quanto ho capito leggendo i vari documenti (decreti, leggi, circolari INPS, TUIR, ...) il "riscatto dei periodi non coperti da contribuzione" introdotto in via sperimentale nel 2019 è detraibile al 50% dall'imposta lorda, il che sembra renderlo decisamente più conveniente del riscatto di laurea; il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione, però, è utilizzabile solo per periodi collocati fra il primo e l'ultimo contributo versato: in pratica è pensato per riempire buchi contributivi nella vita lavorativa della persona, e non per gli anni di laurea, che di solito sono precedenti al primo versamente di contributi (la maggior parte delle persone prima ha studiato e poi lavorato).
La mia domanda è: potrei usare il riscatto di laurea per riscattare un breve periodo all'inizio del mio percorso di studi, e poi usare la modalità più conveniente (il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione) per il periodo rimanente?
Non ho trovato niente che lo vieti, ma non l'ho trovato nemmeno menzionato da nessuna parte... ho già provato a contattare INPS, CAF, e patronati, ma nessuno è stato d'aiuto sull'argomento riscatti (o perché sostengono di non occuparsene, o perché semplicemente non sono molto sul pezzo).
Per completezza, aggiungo i collegamenti ai documenti che ho usato per cercare di capirci qualcosa, con gli articoli rilevanti:
A quanto ho capito leggendo i vari documenti (decreti, leggi, circolari INPS, TUIR, ...) il "riscatto dei periodi non coperti da contribuzione" introdotto in via sperimentale nel 2019 è detraibile al 50% dall'imposta lorda, il che sembra renderlo decisamente più conveniente del riscatto di laurea; il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione, però, è utilizzabile solo per periodi collocati fra il primo e l'ultimo contributo versato: in pratica è pensato per riempire buchi contributivi nella vita lavorativa della persona, e non per gli anni di laurea, che di solito sono precedenti al primo versamente di contributi (la maggior parte delle persone prima ha studiato e poi lavorato).
La mia domanda è: potrei usare il riscatto di laurea per riscattare un breve periodo all'inizio del mio percorso di studi, e poi usare la modalità più conveniente (il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione) per il periodo rimanente?
Non ho trovato niente che lo vieti, ma non l'ho trovato nemmeno menzionato da nessuna parte... ho già provato a contattare INPS, CAF, e patronati, ma nessuno è stato d'aiuto sull'argomento riscatti (o perché sostengono di non occuparsene, o perché semplicemente non sono molto sul pezzo).
Per completezza, aggiungo i collegamenti ai documenti che ho usato per cercare di capirci qualcosa, con gli articoli rilevanti:
- D.Lgs. 184/1997, art. 2, riscatto di anni di laurea: http://www.edizionieuropee.it/LAW/HTML/40/zn77_03_120.html#_ART0002
- D.L. 4/2019, art. 20, riscatto periodi non coperti da contribuzione: http://www.edizionieuropee.it/LAW/HTML/212/zn10_02_110.html#_ART0020
- TUIR 2020, art. 10, comma 1, lettera e), indipendentemente dal metodo scelto, l'onere versato per riscattare i contributi sembra essere dedicibile: https://www.altalex.com/documents/n...o-persone-fisiche-disposizioni-generali#61820