Scopri il nostro network Home Business Center Blog Site Center

riparto spese studio

S

Sergio De Marchi

Ospite
Sono un geometra libro professionista che da qualche mese ha concesso l’utilizzo dello studio professionale, condotto in affitto, ad altri due professionisti: un architetto ed un ingegnere.
Le spese dello studio: fitto locali, condominiali, luce e telefono, sono tutte intestate a me e le registro nella mia contabilità fiscale per l’intero importo. Dette spese, in ragione di ¼ ciascuno, le addebito, poi, ad ambedue i professionisti.
Si chiede di conoscere il trattamento fiscale delle somme addebitate, ai fini iva e e delle imposte e se le somme incassate quale rivalsa delle spese di studio sono da considerarsi per il sottoscritto ricavi diversi.
Grazie a chi mi darà delle indicazioni in merito.
 
devi fatturarle con iva e sei obbligato a farti versare anche la ritenuta di acconto.
 
la ritenuta di acconto non è dovuta in quanto non si tratta di compensi per prestazioni professionali ma solo di rimborsi spese.
 
non si tratta di rimborsi spese ma di rivalsa spese forfettarie su terzi
in ambito di reddito professionale la ritenta va applicata.
 
sono d'accordo con Glauco, sono soggete ad IVA ma non a ritenuta d'acconto, in quanto non sono compensi.
 
Con riferimento alla indicazioni fornite dall’Amministrazione Finanziaria con la circolare n. 58 del 18.06.2001, il riaddebito agli altri professionisti della quota delle spese comuni sostenute è soggetto ai normali adempimenti di fatturazione assoggettata ad iva. Il professionista a cui risultano intestate le fatture imputa l’incasso derivante dall’anzidetto riaddebito in diminuzione dei costi sostenuti, anziché tra i proventi diversi, come sostenuto dalla prevalente dottrina.

[%sig%]
 
tra una circolare e il d.p.r. 600/73 ritengo sia opportuno optare per il dpr 600/73 anche se ha 32 anni ed è sicuramente obsoleto.
il riaddebitare 1/2 al titolare e 1/4 ad ogni singolo professionista le spese di affitto, condominiali, luce e telefono è semplicemente un metodo matematico di natura forfettaria in quanto non è possibile stabilire con certezza matematica che A consuma 1/2 delle spese e B e C ne consumano 1/4 ciascuno.
Il mio consiglio è quello di seguire il parere del vostro consulente di fiducia.
 
Forse ti sfugge il fatto che ai fini del riparto non sono rilevanti né la circolare né il dpr 600/1973, bensì le convenzioni tra le parti...loro avrebbero potuto anche convenire il riaddebito di tutto l'intero importo...chi avrebbe potuto impedirglielo?
 
In ogni caso i rimborsi spese non sostenute in nome e per conto del "cliente" entrano a far parte della base imponibile IVA, dell'imponibile della ritenuta, dal momento che concorreranno a formare il reddito da lavoro autonomo (quadro E).
 
Alto