Buona sera a tutti,
mi chiamo Giulio.
Ho un dubbio che gradirei mi potesse aiutare a chiarire: ho lavorato fino al 31 Luglio 2007 in una fabbrica alimentare ma dal 17 Aprile 2004 ero anche titolare di un negozio d'integratori alimentari.
La mia commercialista ha detto che avrei dovuto lo stesso versare i contributi INPS relativi alla mia ttività di commerciante nonostante avessi già le 52 settimane coperte dalla contribuzione del mio lavoro in fabbrica; quando mi licenziai andai a vedere la mia situazione contributi presso la sede INPS della mia città e l'impiegato, controllando la mia situazione al computer, mi chiese come mai avessi una "doppia contribuzione".
Gli risposi che appunto dall'aprile del 2004 ero anche titolare di un negozio e che la mia commercialista mi aveva detto che ero tenuto a pagare i contributi anche per l'altra attività... alle mie parole l'impiegato si mise a ridere e mi disse che avevo già le 52 settimane complete e che non dovevo versare ulteriori contributi, chiamò anche un suo superiore che mi confermò il tutto.
All'indomani andai subito presso la mia commercialista e gli raccontai l'accaduto e le sue parole furono: "...digli che pensassero a lavorare di più invece di dire cavolate!"; dopo queste parole pensai subito che si erano sbagliati e che lei avesse ragione e quindi lasciai il mondo così come stava.
Ammetto che la pulce nell'orecchio mi rimase finquando intorno al 10 Febbraio di quest'anno decido nuovamente di andare alla sede dell'INPS, mi sentii ripetere le stesse identiche parole e, facendo i calcoli, mi dissero che vantavo un credito di circa € 8.000.
A questo punto vi lascio immaginare la mia ira nei confronti della mia commercialista che stavo pagando per svolgermi tutto il lavoro amministrativo e che invece si era persa in una cosa di tale importanza.
La gentilissima impiegata mi disse che avrei potuto decidere se ritirare tutta la somma, se ritirarne solo una parte e la restante lasciarla a credito per scalare le successive rate oppure se lasciarla totalmente a credito.
Gli dissi che avrei preferito pensarlo un attimo e così mi diede una copia del modulo di richiesta e mi disse che quando mi fossi deciso glielo avrei dovuto riconsegnare... il pomeriggio chiamai la mia commercialista e la incenerii al telefono e dopo lei mi suggerì di ripendere i soldi in quanto li avrei potuti investire e pagare piano piano le varie rate di contributi ma io gli risposi che volevo ancora pensarlo bene.
Ieri mattina, con mio immenso stupore, mi vedo recapitare a casa una lettera dell'INPS nella quale mi si informa che il mio credito sarà disponibile per il ritiro presso l'ufficio postale di competenza!!!
Leggendo questo ritelefono alla commercialista la quale mi dice che lei era andata direttamente all'INPS e che aveva fatto a mio nome la domanda per riavere tutto il credito!
Dopo aver spiegato la mia situazione quello che vorrei sapere è questo:
1) poteva lei fare questo tipo di domanda senza la mia presenza?
2) avendo ricevuto un rimborso di € 8.000 questi soldi li dovrò dichiarare sulla prossima denuncia IRPEF?
3) saranno soggetti a tassazione?
A questo punto se fossero appunto soggetti a tassazione, visto che ipotizzo le rate trimestrali dei contributi, la commercialista me le abbia portate in detrazione ogni anno, potrei dire che "oltre al danno mi aspetta anche la beffa".
Parlando con un amico, figlio di un commercialista, mi ha parlato di un QUADRO M ma sinceramente non ho capito bene di cosa si tratti.
Vi ringrazio di vero cuore per l'aiuto che saprete darmi.
Un saluto
mi chiamo Giulio.
Ho un dubbio che gradirei mi potesse aiutare a chiarire: ho lavorato fino al 31 Luglio 2007 in una fabbrica alimentare ma dal 17 Aprile 2004 ero anche titolare di un negozio d'integratori alimentari.
La mia commercialista ha detto che avrei dovuto lo stesso versare i contributi INPS relativi alla mia ttività di commerciante nonostante avessi già le 52 settimane coperte dalla contribuzione del mio lavoro in fabbrica; quando mi licenziai andai a vedere la mia situazione contributi presso la sede INPS della mia città e l'impiegato, controllando la mia situazione al computer, mi chiese come mai avessi una "doppia contribuzione".
Gli risposi che appunto dall'aprile del 2004 ero anche titolare di un negozio e che la mia commercialista mi aveva detto che ero tenuto a pagare i contributi anche per l'altra attività... alle mie parole l'impiegato si mise a ridere e mi disse che avevo già le 52 settimane complete e che non dovevo versare ulteriori contributi, chiamò anche un suo superiore che mi confermò il tutto.
All'indomani andai subito presso la mia commercialista e gli raccontai l'accaduto e le sue parole furono: "...digli che pensassero a lavorare di più invece di dire cavolate!"; dopo queste parole pensai subito che si erano sbagliati e che lei avesse ragione e quindi lasciai il mondo così come stava.
Ammetto che la pulce nell'orecchio mi rimase finquando intorno al 10 Febbraio di quest'anno decido nuovamente di andare alla sede dell'INPS, mi sentii ripetere le stesse identiche parole e, facendo i calcoli, mi dissero che vantavo un credito di circa € 8.000.
A questo punto vi lascio immaginare la mia ira nei confronti della mia commercialista che stavo pagando per svolgermi tutto il lavoro amministrativo e che invece si era persa in una cosa di tale importanza.
La gentilissima impiegata mi disse che avrei potuto decidere se ritirare tutta la somma, se ritirarne solo una parte e la restante lasciarla a credito per scalare le successive rate oppure se lasciarla totalmente a credito.
Gli dissi che avrei preferito pensarlo un attimo e così mi diede una copia del modulo di richiesta e mi disse che quando mi fossi deciso glielo avrei dovuto riconsegnare... il pomeriggio chiamai la mia commercialista e la incenerii al telefono e dopo lei mi suggerì di ripendere i soldi in quanto li avrei potuti investire e pagare piano piano le varie rate di contributi ma io gli risposi che volevo ancora pensarlo bene.
Ieri mattina, con mio immenso stupore, mi vedo recapitare a casa una lettera dell'INPS nella quale mi si informa che il mio credito sarà disponibile per il ritiro presso l'ufficio postale di competenza!!!
Leggendo questo ritelefono alla commercialista la quale mi dice che lei era andata direttamente all'INPS e che aveva fatto a mio nome la domanda per riavere tutto il credito!
Dopo aver spiegato la mia situazione quello che vorrei sapere è questo:
1) poteva lei fare questo tipo di domanda senza la mia presenza?
2) avendo ricevuto un rimborso di € 8.000 questi soldi li dovrò dichiarare sulla prossima denuncia IRPEF?
3) saranno soggetti a tassazione?
A questo punto se fossero appunto soggetti a tassazione, visto che ipotizzo le rate trimestrali dei contributi, la commercialista me le abbia portate in detrazione ogni anno, potrei dire che "oltre al danno mi aspetta anche la beffa".
Parlando con un amico, figlio di un commercialista, mi ha parlato di un QUADRO M ma sinceramente non ho capito bene di cosa si tratti.
Vi ringrazio di vero cuore per l'aiuto che saprete darmi.
Un saluto