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Rimborsi spese

M

Marco D.

Ospite
<HTML>Buongiorno,
sono stato assunto da poco (da novembre 2001) presso una società di consulenza di Vercelli. Su mia richiesta, la società mi ha mandato a lavorare presso un cliente di Milano. Il primo mese la società mi pagava l'alloggio (scelto da me) e le spese di trasferta per tornare a Vercelli durante il week end. Purtroppo a causa della crisi, la società mi ha comunicato che non potrò più effettuare i rimborsi spese. Mi chiedo se questo è corretto e se lo possono fare. Purtroppo a livello contrattuale, non c'è nulla che sia stato firmato (ne da me, ne dalla società) dove si stabiliscono i termini per i rimborsi spese. Ora la società ha detto, che potrà venirmi incontro, al massimo.. valutando i giorni di lavoro a Milano e pagandomi la proporzione dell'affitto per quei giorni, escludendo di fatto i sabati, i festivi e le giornate di ferie e permessi... e mi ha escluso i rimborsi chilometrici relativi ai week end, quando tornavo a Vercelli. Secondo voi è un'accordo che ha del senso o no? Essendo dipendente non posso rifarmi in qualche modo, al mio diritto di rimborso di vito e alloggio, anche se non c'è un contratto che sottoscrive questo?
Grazie</HTML>
 
<HTML>l'azienda in fondo ti ha accontentato inviandoti (su mia richiesta) presso terzi a lavorare.....

L'offerta non mi sembra cosi malvagia !!!

Ora in assenza di un qualsiasi accordo tra le parti l'azienda che invia un dipendente presso terzi a lavorare deve rimborsagli la trasferta.

In sede di vertenza l'azienda potrebbe dimostrare che in fondo è stata accontentata una tua richiesta verbale....</HTML>
 
<HTML>
Ti ringrazio.
Per trasferta tu cosa intendi? La sola casa, oppure come vorrei io, la casa + il vito + i rimborsi chilometrici e autostradali per tornare il week end a Vercelli?
Ad ogni modo l'azienda come fa a dimostrare che la mia è stata una richiesta, essendo avvenuta solo in forma verbale?

Grazie ancora.
Marco</HTML>
 
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