Roberto2007
Utente
Salve a tutti i partecipanti, mi chiamo Roberto e avrei un quesito da porVi.
Sono un dipendente statale, un sottufficiale appartenente alle forze del'ordine da ben 23 anni circa. Da un pò di tempo il mio rapporto con l'Amministrazione si è deteriorato, a tal punto da iniziare una causa per mobbing e un periodo di aspettativa per motivi di salute. A prescindere dai motivi che mi hanno portato a questo, il mio quesito è in merito al dopo. Infatti è probabile che nell'arco dei prossimi mesi andrò in pensione (riformato) percependo una pensione che si aggirerà sui, circa, 1400€ al mese, netto alla mano (circa l'80% dell'attuale netto alla mano: 1850€).
Su cosa farò in pensione è ancora tutto da definire ma è probabile che dovrei entrare in società con la mia compagna ed un'altra persona creando una società di brocheraggio finanziario (una agenzia che si occupa di mutui, leasing, prestiti personali, ecc..). Il mio dubbio è in merito alla mia pensione. Per il solo fatto che avrò una società mi toglieranno la pensione? Sarà solo una questione di cumulo di reddito con i relativi scaglioni? Mi converrà rimanere dipendente della società stessa? Oppure un semplice collaboratore? Ho sentito parlare della possibilità di avere una posizione giuridica in una sas, senza responsabilità decisionali.
Ciò che Vi chiedo è sapere con certezza giuridica la posizione che un pensionato INPDAP può o conviene mantenere in pensione. Ho 42 anni ed una professionalità che potrei mettere a disposizione per i prossimi anni e non mi va di certo di godere della pensione senza far null'altro.
Sicuro di una Vostra gentile risposta, auguro a tutti un buon lavoro.
P.S. Per favore, se riceverò risposta, potreste anche darmi i relativi riferimenti legislativi in maniera tale che potrò studiarli personalmente?
Grazie Roberto
Sono un dipendente statale, un sottufficiale appartenente alle forze del'ordine da ben 23 anni circa. Da un pò di tempo il mio rapporto con l'Amministrazione si è deteriorato, a tal punto da iniziare una causa per mobbing e un periodo di aspettativa per motivi di salute. A prescindere dai motivi che mi hanno portato a questo, il mio quesito è in merito al dopo. Infatti è probabile che nell'arco dei prossimi mesi andrò in pensione (riformato) percependo una pensione che si aggirerà sui, circa, 1400€ al mese, netto alla mano (circa l'80% dell'attuale netto alla mano: 1850€).
Su cosa farò in pensione è ancora tutto da definire ma è probabile che dovrei entrare in società con la mia compagna ed un'altra persona creando una società di brocheraggio finanziario (una agenzia che si occupa di mutui, leasing, prestiti personali, ecc..). Il mio dubbio è in merito alla mia pensione. Per il solo fatto che avrò una società mi toglieranno la pensione? Sarà solo una questione di cumulo di reddito con i relativi scaglioni? Mi converrà rimanere dipendente della società stessa? Oppure un semplice collaboratore? Ho sentito parlare della possibilità di avere una posizione giuridica in una sas, senza responsabilità decisionali.
Ciò che Vi chiedo è sapere con certezza giuridica la posizione che un pensionato INPDAP può o conviene mantenere in pensione. Ho 42 anni ed una professionalità che potrei mettere a disposizione per i prossimi anni e non mi va di certo di godere della pensione senza far null'altro.
Sicuro di una Vostra gentile risposta, auguro a tutti un buon lavoro.
P.S. Per favore, se riceverò risposta, potreste anche darmi i relativi riferimenti legislativi in maniera tale che potrò studiarli personalmente?
Grazie Roberto