Scopri il nostro network Home Business Center Blog Site Center

revoca fallimento

A

ariella

Ospite
Ho due quesiti:
- Quali sono i casi in cui è possibile chiedere la revoca di una fallimento?
- Una società fallisce nel 2002 a seguito di istanza di fallimento presentata dall'INPS. Preciso che vi è stato l'integrale risarcimento del danno poichè il socio temeva conseguenze penali. Ora si è scoperto che il credito vantato dall'INPS- in gran parte- non era dovuto.
Come può fare il povero socio che ha risarcito il danno a recuperare i suoi quattrini (parliamo di centinaia di milioni)?
E' possibile bloccare le somme che sono ancora in possesso del curatore. Come?
 
In breve:
1) il fallimento non si revoca. Si può proporre opposizione alla sentenza di chiarativa nel termine perentorio di 15 gg dalla dichiarazione (art. 18 L.F.). Se, come penso, il predetto termine è già decorso, la possibilità migliore e più veloce per chiudere la procedura consiste nel proporre un'istanza di concordato fallimentare (art. 116 L.F.);
2) non mi è chiaro di quale danno parli nel quesito. Se l'INPS è stato pagato in modo indebito, è possibile chiedere indietro i soldi per indebito oggettivo (art. 2033). In ogni caso, i pagamenti sono effettuati dal curatore sulla base dello stato passivo e, quindi, non capisco quale indebito possa esservi stato (a meno di non sostenere che l'INPS era insinuato per somme non dovute ... e allora è un altro paio di maniche).
3) In merito al "blocco delle somme in mano al curatore": non capisco cosa vuoi bloccare ... il curatore realizza le attività e paga i creditori ammessi al passivo; cosa c'è da bloccare?
 
Hai ragione sono stata poco esaustiva.
A seguito del fallimento della società in questione una persona è stata arrestata per bancarotta fraudolenta. Questi per accedere al beneficio della sospensione condizionale della pena ha risarcito il danno che è stato evidenziato dal curatore sulla base delle istanze di insinuazione di INPS e INAIL senza neppure sapere se era effettivamente dovuto o meno!
A seguito del risarcimento del danno questa persona ha provveduto a verificare la correttezza degli importi per i quali INPS e INAIL avevano fatto insinuazione al passivo e soprattutto ha verificato l'effettiva debenza dell'importo per il quale l'INPS aveva avanzato istanza ed ottenuto il fallimento.
Ti preciso che il fallimento è stato sentenziato sulla base di un verbale di infrazioni in materia del lavoro di cica 600 milioni di vecchie lire.
Incredibilmente è emerso che l'importo di cui al citato verbale è stato calcolato scorrettamente dall'INPS al punto da essere in realtà enormemente inferiore e una grossa parte delle insinuazioni al passivo non erano dovute.
Ci sono quindi due problemi:
1) Il fallimento può essere revocato?
2) Se il danno risarcito è superiore al danno reale come recuperare le somme versate in più al curatore?
Il curatore infatti- con in mano il suo ricco bottino- sembra non avere nessuna intenzione di svolgere tutte le verifiche per rivedere la reale entità dei crediti ed anzi sembra avere fretta di chiudere tutto!
 
Alto