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Responsabilità commercialista?

  • Creatore Discussione Oliviero M.
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Oliviero M.

Ospite
Buongiorno a tutti.

Riassumo brevemente la situazione.

Per una serie di motivi che non sto ad illustrare, mi sono ritrovato, nel 2005, a dover presentare le dichiarazioni per gli anni 2003 (anno in cui ho aperto partita IVA come informatico, sotto RFA) e 2004, non avendole presentate in tempo utile e volendo regolarizzare la situazione.

Quando esposi la situazione al commercialista, lui mi fece notare che, nelle fatture da me emesse, figurava erroneamente la ritenuta d'acconto, non necessaria sotto RFA, il che poteva essere un credito da me recuperabile per diminuire l'importo da pagare.

Dunque, si è cercato di regolarizzare la situazione tramite
ravvedimento operoso, a quanto ho capito all'epoca.

Quando il commercialista ha proceduto all'invio telematico della dichiarazione, per sua ammissione, lui non si è accorto che la dichiarazione del 2003 "non è stata accettata" (se ho capito bene, non ha controllato l'eventuale ricevuta, presumendo "a naso" che fosse andato tutto a buon fine).

In pratica, se ho ben capito, il credito che pensavo di aver sfruttato per compensare tasse e sanzioni mi è diventato inutilizzabile.
Come risultato, l'agenzia delle entrate mi ha emesso un avviso
bonario in cui risultano 820E di imposta IRPEF non versata per l'anno 2004, piu' relativa sanzione, per un totale di 927E.

Il commercialista mi ha proposto due soluzioni; o pagare l'importo,
ove lui si impegnava a rifondermi la cifra che gli corrisposi per il
servizio (250E) in modo da "ammorbidire" il totale da me dovuto,
oppure aspettare la cartella esattoriale e tentare un ricorso, in
base ad una recente sentenza (ha parlato di "autotutela"), per poter sfruttare questo credito che altrimenti andrebbe perso.

Ora, mi rendo conto che in situazione di errore da parte del commercialista, io contribuente dovrei pagare l'imposta e lui l'eventuale sanzione.

Però mi domando, è possibile che lui mi abbia causato un danno per negligenza, e che quindi abbia una responsabilità piu' grande non avendo fatto il lavoro (e relativi controlli) a regola d'arte? Anche perchè la proposta di una soluzione così "aumma aumma" mi sembra quantomeno sospetta, così come la sua richiesta che la cosa "non si sappia in giro" ...

PS: Mi rendo conto della portata ridicola delle cifre, ma in quanto
disoccupato mi scoccerebbe pagare 500 Euro (ovvero i 927 meno un credito di circa 140-150E, meno la cifra di 250 E che lui è disposto a mettere di tasca sua) se non dovessi, anche perchè avrei difficoltà a recuperarle, ora come ora.
 
una dichiarazione anno 2003 da presentarsi nel 2004 entro il 31/10, presentata dopo 90 gg dal 31/10/04 è omessa in ogni caso, cosi la considera in primis il fisco, al di la di ogni altra valutazione su emendabilità ritrattabilità statuto contribuente ecc ecc, il fisco la considera cosi e questo non dipende dal commercialista, il quale dovrà poi valutare le altre strade da intraprendere alla luce di giurisprudenza ecc ecc..

resta da vedere perchè non è stata presentata nei termini, ma questo mi pare non sia, da quanto dici, imputabile al commercialista.

saluti
 
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