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Recesso apprendista e NaSpI

Buonasera,

attualmente sono impiegato inquadrato al terzo anno di apprendistato (metalmeccanico c3) con scadenza il 20 di settembre. La mia intenzione sarebbe quella di recedere volontariamente a prescindere dalle intenzioni del mio datore di lavoro. Avrei diritto alla NaSpI in ogni caso? Trovo informazioni contrastanti in merito...

Grazie,
M.
 
Mauro, per la NASpI oltre al requisito contributivo sono necessari anche i seguenti requisiti:
Lo stato di disoccupazione deve essere involontario. Sono dunque esclusi i lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato a seguito di dimissioni o di risoluzione consensuale a eccezione di:
  • dimissioni per giusta causa:
    • mancato pagamento della retribuzione;
    • molestie sessuali subite nei luoghi di lavoro;
    • modificazioni peggiorative delle mansioni lavorative;
    • mobbing;
    • variazioni delle condizioni di lavoro a seguito di cessione ad altre persone dell'azienda;
    • spostamento del lavoratore da una sede ad un'altra senza che sussistano comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive di cui all'art. 2103 c.c.;
    • comportamento ingiurioso del superiore gerarchico;
  • dimissioni intervenute durante il periodo tutelato di maternità;
  • risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, purché sia intervenuta nell'ambito della procedura di conciliazione presso la direzione territoriale del lavoro di cui all'articolo 7 della legge n. 604/1966 come modificato dall'articolo 1, comma 4 della legge Fornero;
  • risoluzione consensuale a seguito del rifiuto del lavoratore di trasferirsi presso altra sede della stessa azienda distante più di 50 chilometri dalla residenza del lavoratore;
  • licenziamento con accettazione dell'offerta di conciliazione di cui all'articolo 6, decreto legislativo 22/2015;
  • licenziamento disciplinare.
 
In primis, grazie per la risposta. Questo però non mi chiarisce completamente il dubbio. Il semplice criterio di involontarietà non mi assicura di non avere diritto alla NaSpI (la NaSpI è prevista anche per i lavoratori che mettono in atto scientemente procedure che determinino il loro licenziamento, nelle quali si potrebbe tranquillamente ravvisare - e, anzi, viene frequentemente ravvisata - una condotta volontaria!). Non esiste qualcosa di più specifico in merito?
 
In primis, grazie per la risposta. Questo però non mi chiarisce completamente il dubbio. Il semplice criterio di involontarietà non mi assicura di non avere diritto alla NaSpI (la NaSpI è prevista anche per i lavoratori che mettono in atto scientemente procedure che determinino il loro licenziamento, nelle quali si potrebbe tranquillamente ravvisare - e, anzi, viene frequentemente ravvisata - una condotta volontaria!). Non esiste qualcosa di più specifico in merito?

Salve, solo per un ulteriore contributo relativo a "la NaSpI è prevista anche per i lavoratori che mettono in atto scientemente procedure che determinino il loro licenziamento", se questo è vero, tuttavia devi essere consapevole che il datore di lavoro potrebbe ottenere dal giudice del lavoro il risarcimento danni equivalente al c.d. tiket naspi, che l'azienda liquida all'inps nel caso di licenziamento.

Saluti
 
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