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Prelievo da conto amministratore

V

Vittoria

Ospite
<HTML>Questo è il mio problema: l'amministratore di una srl ha l'abitudine di prelevare denaro dalla banca per esigenze personali cosa posso fare per rendere la cosa lecità?Per stabilire il compenso dovrebbero fare un'assemblea e indicare il compenso prestabilito sullo statuto giusto?
grazie.
Inoltre tali movimenti personali sono presenti anche sull'estratto conto della carta di credito, il vecchio ragioniere aveva creato un fornitore e caricava il costo per servizi a fine mese e poi quando arrivava l'e/c della carta lo chiudeva con il pagamento e quindi l'uscita generica di banca, continuo così?
Grazie Mille€.</HTML>
 
M

Max Weber

Ospite
<HTML>Sul primo quesito l'amministratore non deve avere "l'abitudine" di prelevare denaro dalla società per sue esigenze personali; la società deve erogare del denaro all'amministratore solo a fronte di emolumenti regolarmenti deliberati dall'assemblea e regolarmente assoggettati a contributi previdenziali e ad imposte (contratto co.co.co.).


Sul secondo punto l'amministrattarore non può effettuare movimenti personali con la carta di credito della società: l'unica possibilità è di "impederglielo".
I costi essendo di natura personale non sono neanche deducibili fiscalmente.</HTML>
 
V

Vittoria

Ospite
<HTML>Ok per il primo punto.
Per la carta di credito vorrei dire che il 90%delle operazioni riguarda la società anche se per operazioni non sempre fatturate o con carta d'appoggio sufficiente, quindi la soluzione del vecchio rag. è giusta?Posso continuare con lo stesso criterio (fornitore-costo per servizi-banca)?</HTML>
 
M

Max Weber

Ospite
<HTML>Per i costi relativi alla società la scrittura è corretta; la quota di costi non inerente, a mio parere, va contabilizzata tra i costi fiscalmente indeducibili.</HTML>
 
P

pietro

Ospite
<HTML>mi pare che il problema sia prima civile che fiscale. se l'amministratore proprio non lo vuole capire io iscriverei, a fronte delle uscite di denaro sia per cassa che dal c/c o carta di credito, un credito verso l'amministratore.
se l'assemblea dovesse mai deliberare un compenso lo si potrebbe compensare con il credito vs. l'amministratore salvo il versamento di irpef e contributi.
il contabilizzare costi indeducibili perchè non inerenti rende il bilancio non veritiero nella rappresentazione del risultato di esercizio e quindi nel p.n. esponendo l'amministratore stesso (e forse anche il consulente) a possibili responsabilità.</HTML>
 
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