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Pagamento imposte in Italia dopo trasferimento negli USA

Salve
Vorrei porre un quesito relativamente al pagamento delle imposte su un reddito da lavoro che produrrò a partire da febbraio in seguito al mio trasferimento negli Stati Uniti.
Il prossimo anno inizierò a lavorare presso l'Universitá di Chicago con la prospettiva di rimanere li più di un anno. Vorrei per questo richiedere l'iscrizione all'AIRE. Inoltre per la mia permanenza affitterò un appartamento con normale contratto. Faccio presente che non sono sposato e non ho figli. Dal momento che in Italia sono comproprietario insieme a mia madre di un immobile (prima casa) e manterrò un conto corrente in cui non saranno presenti movimenti importanti, potrò ritenermi dal punto di vita fiscale un non residente e quindi pagare le tasse unicamente negli Stati Uniti ? (ad eccezione ovviamente delle tasse sulla casa che da quanto credo diventerebbe seconda casa). Vi ringrazio anticipatamente per la gentile risposta e vi auguro buone feste.
Emanuele
 
Salve
Vorrei porre un quesito relativamente al pagamento delle imposte su un reddito da lavoro che produrrò a partire da febbraio in seguito al mio trasferimento negli Stati Uniti.
Il prossimo anno inizierò a lavorare presso l'Universitá di Chicago con la prospettiva di rimanere li più di un anno. Vorrei per questo richiedere l'iscrizione all'AIRE. Inoltre per la mia permanenza affitterò un appartamento con normale contratto. Faccio presente che non sono sposato e non ho figli. Dal momento che in Italia sono comproprietario insieme a mia madre di un immobile (prima casa) e manterrò un conto corrente in cui non saranno presenti movimenti importanti, potrò ritenermi dal punto di vita fiscale un non residente e quindi pagare le tasse unicamente negli Stati Uniti ? (ad eccezione ovviamente delle tasse sulla casa che da quanto credo diventerebbe seconda casa). Vi ringrazio anticipatamente per la gentile risposta e vi auguro buone feste.
Emanuele
Egregio signore,
nella ipotesi in cui si potesse applicare l'articolo 20 della Convenzione stipulata il 20.5.1999 tra l'Italia e gli Stati Uniti, lei sarebbe tassato esclusivamente in Italia per due anni.
In caso contrario, fino a quando rimane residente fiscale in Italia, dovrà pagare le tasse anche sui redditi prodotti negli S.U.; le rammento che la residenza fiscale è disciplinata dall'articolo 2 comma 2 del Tuir (credo che nel suo caso specifico al momento in cui viene iscritto all'Aire, per la maggior parte del periodo d'imposta, può considerarsi residente fiscale negli S.U.).
La tassazione sugli immobili italiani è quella prevista dalla nostra normativa interna.
Con i migliori saluti.
Luigi Rodella
 
Gent.mo Sig. Rodella
La ringrazio per la risposta. Purtroppo essendo un ricercatore in campo medico non capisco molto di fisco e tasse. In definitiva quindi chi mi può dare la certezza di essere dal punto di vista fiscale un non residente in Italia o meglio, su che base posso non dichiarare gli stipendi prodotti negli USA ? É l'agenzia delle entrate che mi può dare conferma di ciò ? Da quel poco che ho capito per essere considerato un non residente oltre all'iscrizione all'AIRE non bisogna avere in Italia il centro dei propri interessi sociali, economici e familiari. Una casa di proprietá credo non possa essere considerata in tal senso, ne tantoneno la presenza in Italia dei propri genitori. Sbaglio ? Vorrei evitare sorprese al momento di un mio eventuale rientro in Italia. Grazie ancora.
Cordialmente
Emanuele
 
Gent.mo Sig. Rodella
La ringrazio per la risposta. Purtroppo essendo un ricercatore in campo medico non capisco molto di fisco e tasse. In definitiva quindi chi mi può dare la certezza di essere dal punto di vista fiscale un non residente in Italia o meglio, su che base posso non dichiarare gli stipendi prodotti negli USA ? É l'agenzia delle entrate che mi può dare conferma di ciò ? Da quel poco che ho capito per essere considerato un non residente oltre all'iscrizione all'AIRE non bisogna avere in Italia il centro dei propri interessi sociali, economici e familiari. Una casa di proprietá credo non possa essere considerata in tal senso, ne tantoneno la presenza in Italia dei propri genitori. Sbaglio ? Vorrei evitare sorprese al momento di un mio eventuale rientro in Italia. Grazie ancora.
Cordialmente
Emanuele
Egregio dottore,
sicuramente l'Agenzia delle Entrate è titolata per ogni chiarimento; io credo che nel suo caso si potrebbe applicare l'articolo 20 della Convenzione, che qui di seguito allego.

art. 20
Professori ed insegnanti
Testo:
1. Un professore od un insegnante che soggiorna temporaneamente in uno
Stato contraente per un periodo non superiore a due anni allo scopo di insegnare o di effettuare ricerche presso una universita', collegio, scuola od altro istituto d'istruzione riconosciuto, o presso una istituzione medica finanziata principalmente dal governo e che e', o era immediatamente prima di tale soggiorno, residente dell'altro Stato contraente, e' esente, per un periodo non superiore a due anni, da imposizione nel primo Stato contraente per le remunerazioni relative a tali attivita' di insegnamento o di ricerca.
2. Il presente articolo non si applica al reddito derivante da attivita' di ricerca qualora la ricerca e' effettuata non nel pubblico interesse, ma principalmente nell'interesse privato di una o piu' persone determinate.
 
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